domenica 26 settembre 2021

Cosenza, simboli e curiosità sulla scheda

Se la Calabria è tutta impegnata per il rinnovo del proprio consiglio regionale e l'elezione del presidente, della giunta, l'unico capoluogo di provincia della regione chiamato al voto alle amministrative è Cosenza. Certamente il sindaco cambierà: si conclude ora infatti il secondo mandato di Mario Occhiuto (fratello di Roberto, parlamentare di Forza Italia e candidato alla presidenza della regione per il centrodestra). Aspirano a sostituirlo 8 persone, sostenute in tutto da 29 liste: nel 2016 i candidati erano di meno (cioè 5), mentre le liste erano poche di più, vale a dire 31 (nel 2011 invece, quando Mario Occhiuto vinse la prima volta, gli aspiranti primi cittadini erano 7, con l'appoggio di ben 33 liste).

Valerio Formisani

1) Cosenza in Comune

La prima persona indicata dal sorteggio, tra coloro che aspirano alla carica di sindaco di Cosenza, è Valerio Formisani, medico di medicina generale, già noto ad elettrici ed elettori cosentini: 
si era già proposto come aspirante primo cittadino nel 2016 con la lista Cosenza in Comune (lui sfiorò il 6%, il suo simbolo dovette accontentarsi del 2,86%). Quest'anno Formisani torna sulle schede sostenuto dalla medesima lista (cui concorre anche Sinistra italiana), anche se cambia leggermente il simbolo impiegato: rispetto a quello di cinque anni fa, infatti, la parte centrale rossa risulta circondata da una corona verde (allora era arancione ed era comunque più sottile).
 

Francesco (Franz) Alessandro Caruso

2) Partito socialista italiano

Seconda candidatura estratta è quella di Francesco Alessandro Caruso (noto come Franz, dettaglio importante come si vedrà), avvocato penalista, dalla lunga militanza nell'area socialista. In questo turno elettorale sarà sostenuto da tre liste e il sorteggio ha collocato al primo posto all'interno della coalizione proprio quella del Partito socialista italiano, cui Caruso è legato. Il simbolo schierato a Cosenza è lo stesso utilizzato alle elezioni calabresi, adottato dal partito nel 2019: oltre alla sigla, di grandi dimensioni, spicca il ritorno del garofano sulle schede (nel 2016 non lo si era visto, mentre nel 2011 erano stati addirittura due: quello del Nuovo Psi per Occhiuto e quello dei Socialisti uniti - che poi era la prima versione del Nuovo Psi - in una lista composita a sostegno di Enzo Paolini.
 

3) Partito democratico

Seconda lista tra quelle presentate a sostegno di Franz Caruso, seguendo l'ordine indicato dal sorteggio, è quella del Partito democratico: il commissario provinciale del partito, Francesco Boccia, ha infatti deciso di appoggiare la candidatura dell'avvocato socialista, costruendo così una compagine - sia pure ridotta - di centrosinistra. Il simbolo impiegato in questa competizione elettorale è quello ufficiale nazionale del Pd, senza alcuna indicazione territoriale o relativa al candidato sostenuto: è accaduto lo stesso, del resto, anche nelle ultime due elezioni comunali (nelle quali peraltro il partito non ha mai brillato, ottenendo poco più dell'8% nel 2011, giusto il 7% nel 2016).
 

4) Franz Caruso sindaco

La terza formazione presentata in appoggio alla candidatura di Franz Caruso può tranquillamente considerarsi come "lista personale" dell'aspirante sindaco: lo mostra con nettezza anche lo stesso nome scelto, Franz Caruso sindaco. Il simbolo scelto per la formazione è molto semplice e quasi asettico: il nome è collocato nella parte superiore del cerchio, su fondo blu/viola, mentre la parola "sindaco" (scritta in rosso) è l'unico contenuto del segmento inferiore bianco; il tutto è circondato da una circonferenza rossa. Va peraltro precisato che la scelta cromatica non ha alcun legame con i colori dello stemma o del gonfalone di Cosenza (quest'ultimo ha l'azzurro ma è un'altra tonalità).
 

Francesco Civitelli

5) Su la Testa Cosenza

Terza candidatura alla guida del comune di Cosenza, secondo l'estrazione, è quella di Francesco Civitelli, di natura civica, autoqualificatosi come "
il candidato che proviene dal popolo, che vive i problemi delle persone". Sarà sostenuto da cinque formazioni, la prima delle quali - sempre in ordine di sorteggio - è Su la Testa Cosenza. Il nome e il simbolo effettivamente non sono del tutto nuovi, visto che un gruppo con quel nome esiste dal 2009 a Recanati (e alle elezioni di quest'anno c'è pure a Limbiate). La figura usata è sostanzialmente la stessa in tutti questi casi, una figura femminile che alza fieramente lo sguardo (cambiano soprattutto i colori della rappresentazione, qui soprattutto il rosso e qualche tocco di blu).
 

6) Civitelli sindaco

La seconda lista presentata a sostegno di Francesco Civitelli è la sua formazione personale, denominata Civitelli sindaco. Nel contrassegno scelto per questa lista prevale di nuovo il rosso, sia pure in una cornice tricolore (la bandiera è "destrutturata" in tre segmenti a base ondulata). Sul fondo prevale invece una scena disegnata a tratti rossi, con un re guerriero a spada sguainata che procede con il suo cavallo, avendo alle spalle una costruzione fortificata che sembra potersi identificare nel castello normanno-svevo di Cosenza. Una raffigurazione, in ogni caso, che per chi l'ha scelta dovrebbe essere ben nota ad elettrici ed elettori di Cosenza.
 

7) Un fiore per Cosenza

Anche nella terza lista che appoggia la candidatura di Civitelli finisce per prevalere il colore rosso: il simbolo di Un fiore per Cosenza, contornato da un tricolore sfumato, è dominato dalla rappresentazione di una rosa, tinta di rosso sia nella corolla sia nella parte di gambo che si può vedere. In quell'immagine, in mancanza di altre indicazioni, possono vedersi vari significati: il fiore può rappresentare soprattutto una nuova vita, una "primavera" per la città e per i suoi abitanti. Trattandosi di una rosa, tuttavia, non è sbagliato vedere in quel fiore un riferimento a Giacomo Mancini, figura importante del socialismo italiano nonché ex sindaco cosentino, al quale Civitelli ha dichiarato di volersi ispirare.
 

8) Costruiamo il futuro

Delle cinque liste che appoggiano la corsa elettorale di Civitelli, una è in qualche modo già nota ad elettrici ed elettori di Cosenza: lo stesso Civitelli, infatti, era stato nel 2016 capolista di Costruiamo il futuro, lista che in quell'occasione aveva sostenuto la candidatura dell'avvocato Enzo Paolini (anche se quella volta aveva superato di poco l'1% dei voti). In questo caso la lista ritorna e adotta esattamente lo stesso simbolo dell'uomo che mette al posto giusto la tessera del puzzle che mancava per completare l'immagine del futuro; unica modifica, rispetto al 2016, è la collocazione dell'intero nome in alto a sinistra, ad arco, per lasciare spazio in basso a destra al riferimento del candidato.
 

9) Giovani con Civitelli sindaco

Chiude la coalizione presentata per sostenere la corsa elettorale di Francesco Civitelli la lista Giovani con Civitelli sindaco: si tratta dunque di una formazione tematica, che schiera persone giovani e si rivolge soprattutto a quella parte dell'elettorato cosentino. L'idea della lista "giovane" è comunicata soprattutto grazie alle sagome di persone "a stencil" di vari colori, raffigurate con le braccia alzate e con segni accanto ai loro volti per far capire che vogliono parlare e farsi sentire. Da notare la "V" di Civitelli resa come se fosse stata tracciata con una matita, dando quasi l'idea della "spunta"; da escludere, invece, qualunque riferimento alla "V" rossa del MoVimento 5 Stelle.
 

Fabio Gallo

10) Noi

Dopo le cinque liste a sostegno di Francesco Civitelli, il sorteggio ha collocato la candidatura di Fabio Gallo, portavoce del movimento di opinione Noi - Rete umana. E proprio da questa (sola) lista sarà sostenuto in questa tornata elettorale cosentina: si tratta di un "movimento sturziano" - come è scritto anche nella parte bassa del simbolo - nato 
al Sud con "il pensiero rivolto a un orizzonte europeo" (come mostrano il fondo blu e le stelle d'Europa inserite nella "O" di "Noi"), l'idea di rifarsi alla Costituzione e ai suoi valori e principi (incluso quello di sussidiarietà) e il proposito di suscitare "l'impegno tenace di donne e uomini di buona volontà, convinti che i cittadini e il loro bisogni siano la sola ragion d’essere di ogni democrazia degna del suo nome" (così si spiega il concetto di "Rete umana" e la fila di persone di ogni colore inserita nel cerchio interno).
 

Biancamaria Rende

11) MoVimento 5 Stelle

La quinta candidatura alle elezioni cosentine, seguendo l'ordine stabilito dal sorteggio, è quella di Biancamaria Rende, consigliera comunale uscente (eletta nella lista del Pd, ma in passato era stata coordinatrice regionale del Mpa). A suo sostegno avrà tre liste, la prima delle quali, in base all'estrazione, sarà quella del MoVimento 5 Stelle: a Cosenza, infatti, non è riuscita la stessa operazione portata avanti a livello regionale, con Pd e altre forze di centrosinistra a fianco del M5S in appoggio alla medesima candidatura. Anche sulle schede elettorali cosentine, in ogni caso, il MoVimento (che spera di fare meglio del 2,37% ottenuto nel 2016) usa lo stesso simbolo schierato nelle altre elezioni di questo turno, con il segmento rosso contenente il riferimento al 2050.
 

12) Bianca Rende sindaca

La seconda lista presentata a sostegno di Rende è quella più legata alla candidata alla guida del comune di Cosenza, di professione avvocata: Bianca Rende sindaca. L'emblema scelto per questa competizione elettorale non contiene figure riconoscibili, ma colloca il nome della lista al centro di varie circonferenze di diverso colore, che danno l'idea di un sostegno a più voci alla medesima candidatura. Tornando al nome scelto per la lista, curiosamente si è scelto di non evidenziare il cognome della candidata, ma di far risaltare di più la forma abbreviata del suo nome, insieme all'appellativo "sindaca" (mettendo così in luce anche una precisa scelta sul piano del linguaggio di genere). 
 

13) Tesoro Calabria

Chiude, come terza lista, la coalizione a sostegno di Rende Tesoro Calabria, vale a dire proprio la formazione che Carlo Tansi aveva messo in campo lo scorso anno a proprio sostegno quando si era candidato alla guida della regione Calabria. Come si è già visto nei giorni scorsi, in questo stesso turno elettorale Tesoro Calabria fa parte della stessa coalizione di Pd e M5S; a Cosenza Tansi ha invece scelto di sostenere Rende, ritenuta "
la più autorevole e credibile candidata a rappresentare il cambiamento amministrativo" di cui la città ha bisogno. Proprio Tansi è il capolista della formazione che si distingue con un cerchio arancione e bianco, nel quale l'elemento più facile da distinguere è uno scrigno aperto dal quale esce la Calabria, brillante di luce del sole (o degli ori lì contenuti).
 

Francesco Caruso

14) Bella Cosenza

Dopo le tre liste di Rende, arriva la compagine di ben otto liste - il record di queste elezioni cosentine - presentate a sostegno di Francesco Caruso, nome indicato dal centrodestra per ricevere il testimone da Mario Occhiuto. La prima delle formazioni a essere stata indicata dal sorteggio è Bella Cosenza, una delle formazioni aventi natura dichiaratamente non politica e comunque vicine all'aspirante sindaco. In questo caso si è fatta una scelta grafica piuttosto minimal, con il nome della lista in blu messo in evidenza da una raffigurazione stilizzata (e molto infantile) del sole, individuandolo come segno di bellezza, di fortuna o suggerendo - chissà - che votando da quelle parti il sole continuerebbe a splendere... 
 

15) Fratelli d'Italia

Se la prima lista sorteggiata nella coalizione di Caruso (anzi, di Francesco Caruso, senza soprannomi: l'omonimia con il candidato sindaco di Pd e Psi non aiuta) è di natura civica, così non può dirsi per la seconda. Si tratta infatti di Fratelli d'Italia, che paradossalmente partecipa per la prima volta in modo ufficiale alle elezioni cosentine: nel 2016, infatti, la compagine di Mario Occhiuto non comprendeva nessuna lista dichiaratamente di partito (al di là di una di cui si parlerà dopo). Quello di Cosenza è anche uno dei pochi appuntamenti elettorali in cui Fratelli d'Italia ha scelto di schierare il proprio simbolo ufficiale nazionale, invece che quello che contiene il riferimento a Giorgia Meloni (magari integrato da quello al candidato sindaco).
 

16) La Cosenza che vuoi

Al terzo posto nella coalizione di centrodestra (o comunque in continuità con l'amministrazione uscente) il sorteggio ha collocato la lista La Cosenza che vuoi. Si tratta di nuovo di una formazione avente natura maggiormente civica, anche se i colori usati sono più legati al centrodestra che ad altre collocazioni: ci si riferisce all'azzurro (e al blu) che tinge parte del testo e il segmento inferiore e al tricolore creato dalle tre sagome della Calabria leggermente sfalsate, così da dare l'impressione dell'immagine tridimensionale. Una curiosità: tra i simboli visti sul manifesto, questo è il solo ad avere una definizione meno buona, apparendo retinato e sgranato: è possibile che stato consegnato in forma cartacea e quindi scansionato.
 

17) Forza Cosenza

Nel 2016 la lista più votata alle elezioni, oltre che nella coalizione di centrodestra presentata in appoggio a Mario Occhiuto, era stata Forza Cosenza (10,57%). Allora non c'erano simboli ufficiali di partito (fatta eccezione per il Partito della rivoluzione di Sgarbi, con tanto di capra), ma era davvero difficile classificare quell'emblema come civico: la stessa scrittura in carattere Helvetica/Impact in diagonale, oltre che la presenza di un tricolore, non poteva non richiamare Forza Italia, partito di Occhiuto. La lista torna anche stavolta, con una grafica diversa, simile a quella di Forza Azzurri presentata alle regionali (ma con la parte superiore a fondo blu): in Calabria però la lista di Fi c'è, a Cosenza no e non sembra un caso.
  

18) Coraggio Cosenza

Dopo una lista decisamente politica, il sorteggio ne ha collocata un'altra dall'apparenza più civica, anche se politicamente ben collocabile. Coraggio Cosenza adotta infatti gli stessi quattro colori visti nei due emblemi precedenti, vale a dire il tricolore e il blu, le tinte nazionali. Colori certamente rassicuranti per il centrodestra e votabili anche da elettrici ed elettori che non si riconoscano in un partito ma guardano comunque a un futuro positivo per la propria città. Ecco dunque spiegato facilmente il blu come tinta dominante, nella parte di cerchio che ospita la parola "Coraggio" (lo stesso colore che, a contrario, caratterizza il riferimento alla città), come pure il tricolore che cinge tutto il simbolo, senza alcuna sbavatura. 
 

19) Occhiuto per Caruso - Visione continuità

Il segno più tangibile della continuità, all'interno della coalizione di centrodestra, tra chi ha amministrato Cosenza fin qui e la persona scelta come nuovo candidato è dato dalla sesta lista, in base all'ordine determinato dal sorteggio: Occhiuto per Caruso. Proprio il simbolo suggerisce che il nuovo aspirante sindaco, secondo chi lo ha proposto, ha "visione" per la città e questa è in "continuità" con quella di chi ha amministrato negli ultimi dieci anni. E se tutto il simbolo (a fondo bianco) è costruito con l'azzurro chiaro, un tono più scuro tinge solo il cognome Occhiuto: in assenza di altri riferimenti, si può pensare che a tirare la volata di Francesco Caruso siano tanto il sindaco uscente Mario, quanto il fratello Roberto (nella doppia veste di parlamentare e candidato presidente della giunta regionale).
 

20) Unione di centro

L'estrazione ha collocato agli ultimi due posti della compagine di centrodestra due liste di matrice chiaramente politica, anzi, partitica. Settima e penultima della coalizione risulta essere l'Unione di centro: assente formalmente nel 2016, c'era stata nel 2011 ed era risultata il partito più votato (anche del Pdl), avendo superato di poco l'11%. Il simbolo è quasi uguale a quello di allora ed è quasi identico a quello contemporaneamente schierato alle regionali: la differenza non riguarda certo il nome, lo scudo crociato o le vele che si intravedono sotto in filigrana, ma il riferimento alla Calabria contenuto nel segmento rosso (il carattere usato per scriverlo  è diverso nei due emblemi). 
 

21) Lega

L'ultimo simbolo a sostegno di Francesco Caruso è, a suo modo, una novità per le elezioni amministrative cosentine: è effettivamente la prima volta che la Lega compare sulle schede elettorali locali. Non si tratta però, ovviamente, della prima volta che l'emblema con Alberto da Giussano è sottoposto ad elettrici ed elettori cosentini: alle ultime elezioni regionali (26 gennaio 2020), per esempio, la lista aveva ottenuto addirittura il 12,25%, pochissimo meno di Forza Italia e battendo Fratelli d'Italia). A Cosenza la Lega usa esattamente lo stesso contrassegno dell'anno scorso, che differisce da quello impiegato alle politiche solo per la sostituzione del riferimento a Salvini con quello alla Calabria.
 

Francesco Pichierri

22) Noi con l'Italia - Il Popolo della famiglia

Settima candidatura a sindaco presentata alle amministrative di Cosenza e sorteggiata per manifesti e schede è quella di Francesco Pichierri (noto come Franco), in passato consigliere comunale e assessore. Si presenta a questo appuntamento sostenuto da due liste. La prima, in base all'estrazione, è quella che vede uniti Noi con l'Italia e Il Popolo della famiglia (il cui simbolo è inserito, in miniatura, nel contrassegno). Si tratta in effetti di una delle rare occasioni in cui il soggetto politico legato a Maurizio Lupi si presenta autonomamente rispetto alla coalizione di centrodestra, anche se lui stesso riconosce che la matrice politica è comune a quella dell'uscente Occhiuto (e probabilmente a quella dello sfidante Francesco Caruso).
 

23) Democrazia cristiana

Sorprende di più (ma nemmeno troppo, considerando la lunga militanza democristiana di Pichierri) ed è certamente degna di nota per chi appartiene alla schiera dei #drogatidipolitica la lista della Democrazia cristiana, vista alle comunali del 2014 a Reggio Calabria (a sostegno, con altre liste, di Paolo Antonio Ferrara) e in programma anche alle regionali di quell'anno, anche se allora la presentazione non riuscì (in questo caso certamente la riduzione di firme è stata utile). La forma dello scudo (con parte superiore arcuata) e il fondo bianco del simbolo suggeriscono che si tratti della Dc che si riconosce nella segreteria di Angelo Sandri (lo testimonia anche qualcuno dei candidati, come Franco Zoleo o il campano Michele Battiloro).
 

Francesco De Cicco

24) Cosenza per il sociale

Ultima candidatura presentata - e collocata dal sorteggio proprio nell'ultima posizione della scheda elettorale - è quella di Francesco De Cicco
assessore uscente ai quartieri ed alla manutenzione. Lui potrà contare sul sostegno di sei liste, quasi tutte dalla natura essenzialmente civica. La prima, secondo l'ordine stabilito dall'estrazione, è Cosenza per il sociale. L'idea è di una formazione elettorale tematica, come anche il simbolo dimostra: due mani - una blu e una fucsia - si incrociano formando il colore blu/viola e, proprio lì nel mezzo, si forma il cuore della solidarietà e dell'aiuto. Nel simbolo c'è anche un segmento azzurro con l'indicazione del candidato in blu (l'uso dei caratteri è quello che è, ma pazienza).
 

25) SìAmo Cosenza

Il secondo emblema presentato a sostegno di De Cicco (nome presente proprio in tutte le liste della coalizione, senza salterne nemmeno una) è forse il più variopinto di tutti quelli finiti nella scheda elettorale. SìAmo Cosenza, infatti, oltre a riproporre il noto gioco di parole "Si-Amo" (in questo caso aggiungendo l'accento sulla "i", rendendo il nome una "confessione d'amore" per la città più che un'affermazione identitaria, contiene alcune soluzioni grafiche interessanti, come la "A" riprodotta a specchio e sfumata sul fondo blu, nonché i diciassette esagoni colorati che, tutti insieme, sembrano in qualche modo richiamare la circoscrizione territoriale del comune (le stesse forme sono ripetute sotto la "A").
 

26) Ppa - Popolo partite Iva

Le elezioni comunali di Cosenza sono anche l'occasione di un ritorno: quello del Partito pensiero azione, noto anche in sigla come Ppa. La formazione politica fondata da Antonio Piarulli - e affacciatasi in corso di legislatura alcune volte in Parlamento - torna dunque sulle schede e continua a ospitare la dicitura Popolo partite Iva (rimasta al suo posto, dopo un pronunciamento del Tribunale di Roma nel 2019); come alle europee e alle regionali lucane del 2019, poi, c'è anche la "pulce" del movimento La politica dei giovani, ridotta tanto quanto il nastro tricolore che nasconde in parte per consentire l'inserimento del nome del candidato sindaco (purtroppo non con la migliore armonia grafica possibile). 
 

27) Cosenza Libera

La lista sorteggiata come quarta all'interno della coalizione che sostiene De Cicco non è una novità, essendo comparsa anche sulla scheda elettorale di cinque anni fa. Allora, tuttavia, Cosenza Libera era tra le liste che avevano appoggiato la seconda corsa elettorale (vittoriosa) di Mario Occhiuto. La sua presenza in una coalizione diversa dal centrodestra, tuttavia, non deve stupire: De Cicco nel 2016 si era presentato proprio in quella formazione politica, che lui stesso aveva creato. Ora il simbolo torna sulle schede, leggermente diverso (è sparito il cuore che cinque anni fa si vedeva all'estremità rossa dell'arco colorato), mentre si confermano i due anelli incatenati e le barre rettangolari dello sfondo, che ricordano un istogramma ma in realtà rimandano a un'idea ben precisa, meglio chiarita dal simbolo successivo.
 

28) Sette Colli

Il penultimo simbolo presente sulle schede, in effetti, distingue la lista chiamata Sette Colli. Nulla a che vedere, ovviamente, con Roma e le sue origini, ma proprio con il territorio cosentino, visto che i colli su cui sorge Cosenza si trovano nella valle in cui il Busento confluisce nel Crati. Quegli stessi colli, peraltro, sono rappresentati nello stemma comunale, con rilievi gialli disposti "a canne d'organo" su fondo verde, colore che tinge il segmento circolare che ospita il riferimento al candidato sindaco: la diversa forma data alla parte inferiore dei colli stilizzati (che ricorda lo scudo sannitico ma senza replicarlo in pieno) ha evitato contestazioni al contrassegno (che, in base alle Istruzioni elaborate dal Viminale, non può riprodurre lo stemma comunale),
 

29) Francesco De Cicco sindaco

Chiude la coalizione a sostegno dell'assessore uscente De Cicco (che però tiene a precisare che la sua proposta non è in  continuità con l'amministrazione attuale) la lista a lui più vicina: non a caso, il nome scelto per questa è Francesco De Cicco sindaco. La denominazione della lista è decisamente l'elemento più evidente di tutto il contrassegno elettorale, bianca e collocata su fondo blu sfumato nella parte superiore del cerchio (delimitato da una circonferenza rossa); la parte inferiore bianca è invece occupata in parte da una piccola onda con i colori dell'arcobaleno (e della bandiera della pace, volendo), come se fosse stata tracciata da varie matite ravvicinate.

1 commento:

  1. è interessante i 2 cognomi e numerosi nomi dei candidati sindaci (non penso che siano -risatina- 5 "fratelli").. :D :D :D :D

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