La Campania è la regione con più capoluoghi di provincia al voto: sono ben quattro, comprendendo anche Napoli. Oggi l'attenzione cade su Caserta, comune in cui la riduzione delle firme necessarie per presentare le liste ha indubbiamente spiegato i suoi effetti: elettrici ed elettori troveranno sulla scheda 7 aspiranti alla carica di sindaco (tutti uomini), ma soprattutto vedranno uno dopo l'altro 31 simboli di lista: nel 2016, per esempio, a contendersi la guida del comune erano 8 persone, ma le liste erano "solo" 22 (e, volendo andare ancora più indietro, nel 2011 c'erano 6 candidati, sostenuti da 25 liste).
Un'altra curiosità riguarda i nomi degli sfidanti: per la seconda volta, infatti, si affrontano Carlo Marino (sindaco uscente, del centrosinistra) e Pio Del Gaudio (sindaco dal 2011 al 2015, fino alla sua decadenza per dimissioni di più di metà dei consiglieri). Ultimo particolare, stavolta tutto simbolico: da un certo punto di vista, a Caserta le elezioni le ha già vinte la Reggia.
Errico Ronzo
1) #iopartecipo
Si vedrà che a queste elezioni tre candidati si distinguono per la coalizione assai affollata che li sostiene; il sorteggio, tuttavia, ha indicato per primo uno degli aspiranti sindaci che saranno appoggiati da un'unica lista. Si tratta di Errico Ronzo (ma si sarebbe tentati di aggiungere "detto Oronzo", stando a un fac-simile di scheda circolato di recente e ovviamente non emesso dal candidato): classe '48, già capitano della Juvecaserta (basket), poi a lungo impegnato in vari istituti bancari (come figura di vertice), oggi consulente finanziario. Il contrassegno della lista #iopartecipo (nome del gruppo che lo ha individuato come esponente della società civile) è forse il più semplice di questa competizione elettorale, ma anche il più diretto: il nome-hashtag in blu (che ricorda l'azzurro, uno dei due colori dello stemma cittadino) su fondo bianco e, nel segmento inferiore, tinte rovesciate per il riferimento al candidato.
Pio Del Gaudio
2) Partito repubblicano italiano
Seconda candidatura estratta, tra quelle presentate in questo turno elettorale, risulta essere quella di Pio Del Gaudio, come si è detto già sindaco di Caserta dal 2011 al 2015: può contare sull'appoggio di ben 9 liste, molte delle quali hanno natura civica (a differenza che in passato: mancano ovviamente molte liste di centrodestra presenti nell'amministrazione Del Gaudio e ora a sostegno di Zinzi). Il sorteggio, tuttavia, ha collocato in prima posizione nella compagine a favore di Del Gaudio la lista del Partito repubblicano italiano, che in determinati territori tiene a mantenere viva la sua presenza anche partecipando alle competizioni elettorali. Dopo l'ultima apparizione nel 2006, dunque, il simbolo dell'edera - nell'ultima versione conosciuta - torna sulle schede comunali casertane.
3) Cmi - Partito meridionalista
La seconda delle formazioni presentatesi a sostegno di Del Gaudio, in questa sua seconda avventura elettorale, è la lista denominata Cmi - Partito meridionalista. La sigla, già incontrata in questo sito sempre con riferimento alla Campania, significa Confederazione dei movimenti identitari, nata nel 2019 per rappresentare "la storia del meridionalismo e dell'identitarismo campano" (e che l'anno scorso appoggiò, creando il Terzo Polo, la candidatura a presidente della regione di Sergio Angrisano). Capolista della formazione è il suo segretario casertano, Maurizio Redi; il simbolo, sopra alla sigla scritta a grandi caratteri e al nome, ospita un faro (così almeno sembra) pronto a brillare, a emergere.
4) Caserta Tu
Si qualifica e si propone come formazione nettamente civica Caserta Tu, terza in ordine di sorteggio tra le liste su cui Del Gaudio può contare in questa campagna elettorale. Sul piano cromatico il simbolo gioca decisamente con i colori cittadini, affiancando al blu (sempre versione più scura dell'azzurro dello stemma) il rosso, che pure in questa raffigurazione ha un ruolo residuale rispetto all'altra tinta. La massima evidenza nel cerchio spetta invece al pronome "Tu", scelto con l'idea di far immedesimare la persona chiamata a votare; la parte inferiore è dedicata al riferimento al candidato sindaco, quasi immancabile in una formazione civica. La lista è nuova, non essendo stata vista alle consultazioni elettorali precedenti.
5) Autonomi e partite Iva
Quarta lista tra quelle presentate per sostenere Del Gaudio è quella legata all'associazione e soggetto politico Autonomi e partite Iva, nato nel 2018 con l'idea di aiutare quelle categorie produttive e professionali ad autorappresentarsi a livello delle istituzioni, locali o nazionali. Il simbolo utilizzato per distinguere la lista è quello tradizionale del gruppo guidato a livello nazionale da Eugenio Filograna, con il tricolore che tinge il fondo del cerchio e tre tessere del domino che rischiano di abbattere la "I" i "Iva" (e dunque occorre sostenersi tutti insieme, per non aumentare i danni). Si tratta di una delle non molte partecipazioni elettorali (per ora) del movimento, che almeno dal 2019 ha manifestato l'intenzione di presentare candidature.
6) Rinascimento
La quinta lista - quella di mezzo - della coalizione di Del Gaudio è più politica, quanto al simbolo, anche se porta con sé un chiaro segno territoriale: ci si riferisce a Rinascimento, il partito fondato da Vittorio Sgarbi. Anche a Caserta il contrassegno mantiene quasi intatta la sua parte centrale, con il nome, una striscetta tricolore e il cognome di Sgarbi in grande evidenza; nella parte superiore è rimasto anche il particolare michelangiolesco della Cappella Sistina. Sotto al riferimento al critico d'arte, invece, è stato inserito quello al comune, accompagnato a una riproduzione fotografica della Reggia di Caserta. Si tratta, come si è accennato, del primo di una lunga serie di simboli che citano il palazzo storico; questo, a dire il vero, è quelli in cui ci si sorprende meno a trovarlo riprodotto.
7) CaserTiAmo
Dopo una lista almeno in parte politica, una civica: al sesto posto nella compagine che sostiene Del Gaudio nella sua nuova corsa elettorale compare CaserTiAmo: così almeno verrebbe da scrivere il nome, stando alla soluzione cromatica adottata, che ha tinto di verde la prima parte della denominazione e di bianco la seconda (si è resistito - per fortuna, almeno dal punto di vista grafico - alla tentazione di ricreare il tricolore tingendo di rosso le ultime tre lettere). Il nome è stato collocato su un fondo blu scuro tendente al viola, su cui si possono leggere (in tono ancora più scuro) i nomi delle frazioni del comune. Nella parte inferiore si è ritagliato un segmento bianco per il riferimento al candidato sindaco, usando gli stessi colori.
8) Città futura con Enzo Bove
Se finora, con l'eccezione del Pri, si sono visti solo simboli nuovi, almeno per quanto riguarda le elezioni comunali casertane, lo stesso non può dirsi per la settima lista della compagine legata a Del Gaudio. Si tratta infatti di Città futura con Enzo Bove, che nel 2016 era stata l'unica lista di appoggio appunto a Bove (imprenditore, allora eletto consigliere); in un primo tempo si era parlato di una sua ricandidatura anche quest'anno, fino all'accordo con Del Gaudio. Il simbolo - identico a quello del 2016 - si basa sui colori blu e verde, che tingono il testo e (con sfumature) la circonferenza e la freccia che guarda avanti e in alto. A chi ha buona memoria, però, il simbolo senza il nome (e in bianco e nero) potrebbe ricordare uno degli emblemi della Nuova sinistra visti negli anni '70.
9) Pio Del Gaudio sindaco
L'ottavo e penultimo simbolo della coalizione di Del Gaudio è di certo quello a lui più legato, visto che la lista si chiama proprio Pio Del Gaudio sindaco. Il contrassegno della "lista personale" dell'aspirante primo cittadino appare chiaramente concepito insieme a quello della formazione Caserta Tu: i colori e il loro rilievo all'interno del cerchio sono gli stessi (anche se sono oggettivamente più difficili da leggere, sul fondo blu, gli archi rossi esterni, più sottili). Resta comunque chiaro l'intento di una proposta distinta dai partiti, ma che punti molto sulla persona che ha già guidato una volta la città (vincendo al primo turno) e, dopo un mandato di riposo, vorrebbe provarci di nuovo.
10) Caserta nel verde
Ultima formazione - in ordine di sorteggio - nella compagine che appoggia Del Gaudio in questa campagna elettorale è Caserta nel verde: si tratta di una lista civica e "di scopo", dalla chiara sensibilità ambientalista (ce ne saranno altre in questa competizione, come si vedrà). Nel simbolo, in cui dominano - che caso... - le tonalità di verde, si segue una struttura simile a quella vista per CaserTiAmo, con le parole che tappezzano il fondo: in questo caso, al posto delle frazioni si leggono alcune delle "battaglie" che secondo la lista si dovrebbero sostenere prossimamente sul piano ambientale (Macrico, Parco degli Aranci, mobilità sostenibile, cave Monti tifatini, biodigestore...).
Gianpiero Zinzi
11) Unione di centro - Democrazia cristiana - Caserta di idee
Se nel 2011 anche il centrodestra aveva sostenuto Del Gaudio, questa volta la coalizione ha deciso in gran parte di appoggiare Gianpiero Zinzi, collocato dal sorteggio al terzo posto: anche la sua coalizione è tutt'altro che trascurabile, essendo composta da 8 liste. La prima estratta è quella dell'Unione di centro (peraltro primo partito di Zinzi), che nel 2011 aveva sostenuto Del Gaudio (non era invece finita sulle schede cinque anni fa). Il simbolo è quello ufficiale, tranne che per un dettaglio rilevante: nel segmento rosso superiore, sopra lo scudo crociato, al posto del riferimento all'Italia contiene il nome "Caserta di idee" (formazione vicina ad Anna Gagliardi) e anche quello della Democrazia cristiana (verosimilmente quella che riconosce come segretario Renato Grassi e che anche altrove ha stipulato accordi con l'Udc).
12) Caserta green
La seconda lista presentata in appoggio alla candidatura di Zinzi è Caserta green, altra formazione che proclama una sensibilità attenta all'ambiente. Il simbolo, realizzato con una certa cura (la sfumatura verde del fondo e l'abbinamento al tono più chiaro, usato sulla corona esterna, sono fatti con criterio), ospita il secondo riferimento grafico alla Reggia di Caserta, questa volta stilizzata in modo bidimensionale in bianco, grigio e verde. All'interno del contrassegno ha una certa evidenza anche l'espressione "No al biodigestore", con riferimento all'impianto che la giunta uscente aveva (e ha) in animo di realizzare in località Ponteselice e che vede contrario il candidato del centrodestra.
13) Caserta nuova - La tua voce in città
Terza formazione elettorale della coalizione in appoggio a Zinzi è Caserta nuova - La tua voce in città. Anche questo gruppo-associazione è legato ad Anna Gagliardi, funzionaria apicale dell'ambito territoriale di Caserta (il vecchio provveditorato) di cui in un primo tempo si era immaginata una corsa elettorale come candidata sindaca, fino a quando a luglio è arrivato l'accordo con Zinzi. Il contrassegno contiene al suo interno il logo dell'associazione (nata per "recepire proposte e collaborazioni dai cittadini" casertani), cioè l'immagine stilizzata di una giornalista che intervista un uomo davanti al monumento ai caduti di Caserta; il fregio è stato ridotto per permettere di inserire in basso un segmento blu con il riferimento giallo al candidato sindaco (una soluzione grafica un po' "leghista", ma nemmeno troppo).
14) Caserta nel cuore
Al quarto posto nella coalizione che appoggia Zinzi si vede un simbolo già finito sulle schede cinque anni fa: quello di Caserta nel cuore. Il cuore costruito con la mappa del centro cittadino virata al rosso - riprendendo la soluzione grafica scelta già nel 2013 a Roma da Alfio Marchini per la lista che lo sosteneva e da lui ribadita proprio nel 2016 - domina all'interno dell'emblema, che alle scorse elezioni amministrative ottenne il risultato migliore all'interno della coalizione che sosteneva Riccardo Ventre (con l'8,83% conquistò tre consiglieri comunali). Questa volta all'interno del contrassegno è stato inserito anche il riferimento al candidato sindaco, in un segmento arancione con base concava.
15) Con Zinzi Prima Caserta
Il candidato sindaco del centrodestra, Gianpaolo Zinzi, è capogruppo della Lega in consiglio regionale: ci si poteva dunque attendere a suo sostegno una lista contrassegnata dal guerriero di Legnano. A Caserta (come si era cercato di fare a Napoli, prima che la lista fosse esclusa per ragioni formali) il partito di Matteo Salvini ha invece scelto di presentarsi sotto le insegne di Prima Caserta (declinando in chiave locale il "Prima l'Italia"), accostando il nome azzurro su fondo bianco alla fascia tricolore curva. Il contrassegno, tuttavia, dà il massimo rilievo al cognome (giallo) del candidato sindaco, dedicandogli più di metà del cerchio e collocandolo su fondo azzurro sfumato, di fatto ribaltando la struttura consueta del simbolo.
16) Forza Italia
Le elezioni del 2021 non costituiscono certo la prima apparizione sulle schede delle amministrative casertane per Forza Italia: nel 2016 il partito aveva sostenuto Riccardo Ventre, ma si era dovuto accontentare di raccogliere il 4,35%, tradotto in un unico consigliere. In quell'occasione era stato impiegato il simbolo usato dal partito di Silvio Berlusconi alle europee di due anni prima, con la bandierina riportata per intero e, sotto, il cognome dell'ex presidente del Consiglio. Questa volta si è variato l'emblema usato alle elezioni politiche del 2018, con la bandierina ridotta (e in parte collocata fuori dal cerchio), il cognome di Berlusconi e, sotto, il riferimento al candidato sindaco (purtroppo in un carattere diverso).
17) Fratelli d'Italia
Settima e penultima lista su cui può contare Zinzi nella sua corsa elettorale è quella di Fratelli d'Italia (che in questo caso raccoglie vari soggetti con diverse sensibilità di centrodestra). Il partito guidato da Giorgia Meloni era già presente sulla scheda elettorale nel 2016, in appoggio a Riccardo Ventre: con il 3,27% era riuscito a ottenere un consigliere comunale, avendo dunque la stessa rappresentanza di Fi. Allora il simbolo era esattamente identico a quello schierato alle europee del 2014, con il simbolo di Alleanza nazionale nella parte bassa a coprire il nodo tricolore e il cognome di Giorgia Meloni incastrato nella parte alta. Ora è stato impiegato invece il contrassegno inaugurato nel 2018, con il simbolo ufficiale collocato sotto al nome intero di Meloni, sul consueto cerchio bicolore.
18) Gianpiero Zinzi per Caserta
La coalizione in appoggio a Zinzi si chiude con quella che senza dubbio si pone come sua lista personale: Gianpiero Zinzi per Caserta è l'unica a contenere il nome completo del candidato sindaco (e non solo il cognome) e a dagli un'evidenza molto simile a quella che ha nell'emblema di Prima Caserta. In questo caso i colori impiegati richiamano quelli dello stemma e del gonfalone cittadino e tingono soprattutto lo sfondo, diviso in due parti; in quella superiore, tra l'altro, c'è anche una doppia freccia stilizzata, sullo stile del fast forward, come a dire che con la nuova guida di Zinzi (che peraltro ha respirato la politica fin da piccolo, accanto al padre Domenico) il comune andrebbe avanti veloce, perché di questo c'è bisogno.
Carlo Marino
19) Socialisti uniti
Se Del Gaudio conta su 9 liste e Zinzi su 8, ne schiera comunque 7 il sindaco uscente di Caserta Carlo Marino. La prima indicata dal sorteggio è Socialisti uniti, nella quale hanno fatto confluire le loro energie tanto gli aderenti al Psi (che nel 2016 aveva ottenuto un seggio in consiglio, ora occupato da Gianluca Iannucci), quanto coloro che sono vicini al quindicinale Avanti! diretto da Claudio Martelli (rappresentati a Caserta da Francesco Brancaccio). Il simbolo, che rappresenta una soluzione di compromesso, ricorda quello dello Sdi per il verde nella parte inferiore e la corona rossa in quella superiore, nonché per la presenza di una rosa (richiamata solo con la corolla e comunque diversa da quella dello Sdi).
20) Noi campani per il Mezzogiorno
Seconda lista tra quelle su cui può contare il sindaco uscente Marino è Noi campani per il Mezzogiorno. Non una lista qualunque o "semplicemente" territoriale, ma il progetto di Clemente Mastella che va ben oltre Benevento: se a Napoli la sua presenza si è ridotta a una piccola citazione testuale in una lista, a Caserta c'è proprio il simbolo originario, con il campanile (che però non era di Benevento o di Ceppaloni, ma veniva da Sansepolcro ed era stato usato già prima dai Democratici per cambiare, che in alto avevano l'arancione invece dell'azzurro) e il tricolore, stavolta tra l'altro ben rifinito nel suo sovrapporsi alla corona blu. Rispetto alle scorse regionali, dunque, Noi campani ha preso anche la dicitura "per il Mezzogiorno", come a dire che ci si prepara a uno sguardo più ampio, anche oltre la regione.
21) Origini - Centro democratico - Radici casertane
Sulla scheda elettorale ci sarà posto anche per un simbolo composito come quello della lista Origini, che sotto il nome pennellato (su un inedito fondo verde menta) colloca le miniature di Centro democratico e di Radici casertane (formazione legata ai consiglieri uscenti Donato Tenga e Mimmo Guida, che col nome vuole indicare il radicamento dei suoi candidati nelle varie parti della città). La presenza del simbolo di Cd (che nel 2016 aveva raccolto il 7,86% e 3 consiglieri) non è tuttavia passata inosservata, avendo provocato alcune autosospensioni dal partito per la scelta di appoggiare il candidato sindaco del centrosinistra (mentre la segretaria nazionale del partito, Margherita Rebuffoni, ha gettato acqua sul fuoco).
22) Azione
Tra le liste che appoggiano la ricandidatura del sindaco uscente di Caserta c'è anche quella presentata da Azione, che dunque in questo comune riesce a partecipare al voto con una propria lista autonoma (e non visibilmente "in condominio" con altre forze politiche). Il contrassegno, dunque, riproduce per oltre metà il simbolo del partito, con la "A" frecciata e, sotto, l'aggiunta del riferimento al fondatore del partito, Carlo Calenda. Poco più di un terzo del cerchio, tuttavia, è riservata all'indicazione del candidato sindaco, in blu - lo stesso colore del fondo di Azione - su un segmento giallo oro, abbinando comunque colori che in politica sono tradizionalmente legati all'area liberaldemocratica.
23) Insieme per Caserta - Moderati
Una nuova stilizzazione della Reggia di Caserta accompagna il quinto simbolo della coalizione di Marino, Insieme per Caserta - Moderati. Si è parlato di "listone", frutto dell'impegno - tra gli altri - di Emiliano Casale (assessore uscente), del consigliere regionale Giovanni Zannini (eletto in De Luca presidente, al quale si è fatta risalire l'aggiunta dell'aggettivo "moderati", inserito con un carattere manoscritto molto leggero), di PAolo e Massimiliano Marzo e con al suo interno vari consiglieri uscenti. Sopra la facciata stilizzata della Reggia (blu, che insieme al rosso del nome del comune ricrea i colori cittadini) ci sono anche tre figure umane stilizzate (una blu, una rossa e una verde), a braccia aperte
24) Italia viva
Il sorteggio ha collocato in coda alla coalizione che sostiene la rielezione di Marino due liste chiaramente di natura politica. Sesta (e penultima della compagine) è quella presentata da Italia viva e guidata dal vicesindaco uscente (nominato a giugno), Pasquale Antonucci. Il simbolo impiegato in quest'occasione ricorda quello visto lo scorso anno proprio alle regionali in Campania: il nome e il "tick"-gabbiano a V dalle tinte sfumate ci sono e sono stati leggermente ridotti, mentre sotto - in uno spazio leggermente più grande di quello normalmente occupato dalla terra colorata e sfumata - c'è un segmento convesso blu che contiene il nome del candidato sindaco.
25) Partito democratico
Ultima lista delle sette che sostengono Carlo Marino nella ricerca della riconferma come sindaco di Caserta è quella del Partito democratico, che nel 2016 era risultato la lista più votata (anche se solo con l'11,48%, essendo i voti della coalizione piuttosto distribuiti). Esattamente come cinque anni fa (e anche nel 2011), il Pd si presenta ad elettrici ed elettori di Caserta con il suo simbolo ufficiale nazionale, senza aggiungere alcuna indicazione territoriale o anche solo il nome del candidato sindaco sostenuto: in questo turno elettorale si impegnerà di certo per far prevalere la coalizione, ma al suo interno cercherà anche di difendere la sua posizione di soggetto politico più votato.
Romolo Vignola
26) Per le persone e la comunità
Conta sul sostegno di tre liste la candidatura a sindaco di Romolo Vignola, avvocato penalista. La prima è Per le persone e la comunità, espressione della "rete" della società civile (principalmente cattolica, ma non solo) creata in vista delle regionali dello scorso anno ma tuttora attiva e impegnata su più fronti in questo turno elettorale (la si è vista innanzitutto a Napoli). Il simbolo rappresenta una variazione di quello appunto finito sulle schede verdi del 2020, con un'attenzione al territorio: se restano il "per" e i colori ormai legati a Vincenzo De Luca, in questo caso appaiono il riferimento a Caserta, al candidato sindaco e non manca la ripresa della facciata della Reggia.
27) Speranza per Caserta
La lista di mezzo, tra quelle che appoggiano Vignola, è quella che elettrici ed elettori di Caserta conoscono meglio. Speranza per Caserta, infatti, era già presente sulle schede elettorali nel 2016, a sostegno della candidatura di Francesco Apperti: lui aveva sfiorato il 17% (e anche il ballottaggio, visto che Riccardo Ventre del centrodestra era arrivato al 19,54%), la lista con il suo 7,03% era riuscita comunque ad assicurarsi tre consiglieri. Il simbolo è pressoché identico a quello di cinque anni fa (giusto il nome è scritto in modo più armonico e regolare, ma sempre in bianco): su un fondo che dal verde sfuma all'azzurro, varie sagome di uomini e donne si tengono per mano (appunto per dare speranza all'impegno) tinte dei colori dell'arcobaleno.
28) Io firmo per Caserta
La terza e ultima lista a sostegno di Vignola è forse quella che attira di più l'attenzione. Io firmo per Caserta, infatti, oltre a schierare di nuovo la Reggia sullo sfondo (il secondo emblema della coalizione), denota certamente una rilevante cura grafica, con le due figure umane (una "risvolto" dell'altra) che si danno la mano e formano un cuore al centro e un uso attento delle ombre. Più difficile è leggere bene, in bianco sullo sfondo blu, #iofirmopercambiarelanostracittà: "Desideriamo - spiegano i promotori - che Caserta diventi, finalmente, una città normale, a misura di abitante, in cui i servizi funzionino e che dia la possibilità alle migliori intelligenze di contribuire alla vita pubblica". "Firmare per Caserta" diventa dunque un modo di sostenere quella battaglia, anche se evoca più gli sforzi per presentare la lista (con la raccolta firme) che la fase della campagna elettorale e del voto.
Ciro Guerriero
29) Caserta kest'è
Penultimo candidato alla carica di sindaco è Ciro Guerriero, classe 1967. Lo sostiene una sola lista, che peraltro elettrici ed elettori di Caserta conoscono già: nel 2016 infatti a sostegno del candidato sindaco Gianfausto Iarrobino (appoggiato da tre liste) c'era anche Caserta kest'è, qualificata come "lista civica senza partiti" e Guerriero era tra i candidati. Ora lui ci riprova personalmente, con il simbolo quasi uguale, caratterizzato dalla "K" rossa e quasi tracciata a mano dell'associazione che ha dato il nome alla lista (e sopra la parola "Caserta" c'è giusto il fregio superiore della facciata della Reggia); nel cerchio però ci sono anche una fascia tricolore e, nella parte inferiore tinta di blu, il nome dell'aspirante primo cittadino.
Raffaele Giovine
30) Caserta decide!
Le ultime due liste che si incontrano sulla scheda elettorale sono quelle legate alla candidatura di Raffaele Giovine, 26 anni, promotore di un comitato che si occupa della rigenerazione urbana del parco di Villa Giaquinto. La prima formazione è Caserta decide!, progetto politico nel quale è maturata la candidatura di Giovine, nato per "agire nella città che cambia", per andare oltre il volontariato e l'associazionismo messi in campo finora. Il simbolo è color verde marino, caratterizzato da due apici/virgolette che sembrano fumetti, come per evocare l'apporto di varie persone e il confronto tra loro. Alcune candidature sono state indicate dal centro sociale ex Canapificio e da Potere al Popolo!
31) VivaCE
Ultima lista della scheda elettorale (e seconda delle due formazioni presentate per sostenere Giovine) è VivaCE, gruppo che concorre all'idea di trasformare Caserta in una "città dei diritti", ma soprattutto viva e ricca di iniziative, in una parola "vivace" (anche se è ben chiaro il gioco di parole "Viva Caserta" consentito dall'uso della sigla alla fine del nome). Il simbolo - piuttosto ben curato, anche dal punto di vista della costruzione - è basato su colori diversi rispetto al precedente, essendo visibili - oltre al nome scritto in viola - un segmento arancione, una foglia verde come segno di vita che sembra nascere dal polso di una mano rossa sfumata, inserita come segno di cura.
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