Il 2016 è anno di rinnovo dell'amministrazione comunale anche per Latina. Dopo la sfiducia, a giugno dello scorso anno, del sindaco Giovanni Di Giorgi (Fratelli d'Italia) -proposta dal Pd ma sostenuta anche da Forza Italia - e quasi un anno di gestione commissariale, si torna alle urne e qualche lista già scalda i motori. Almeno un simbolo sicuro c'è già: quello della Lista civica dei Borghi di Latina, che graficamente si presenta molto ricco e - parole del coordinatore Vincenzo Valletta, leggibili ad esempio su LatinaToday - con l'idea di "favorire il dialogo [...] fra chi vive nei borghi, nei quartieri periferici e nella città , fra i vecchi e i nuovi latinensi, fra le generazioni".
Nel contrassegno, in effetti, si nasconde una vera e propria narrazione, che la stessa lista divulga ai media: alcuni elementi di questo microcosmo politico, spaziale e narrativo sono più evidenti, altri lo sono di meno. Vale la pena, a questo punto, lasciare direttamente la parola a Valletta, perché illustri l'emblema in ogni suo dettaglio.
Il simbolo adottato sottolinea come il nostro territorio rinasca dalle acque paludose con i primi insediamenti, 'le lestre', dentro le quali hanno vissuto i bonificatori che hanno, con il loro sacrificio, gettato le basi per la nascita della nostra comunità. L’evoluzione dei luoghi negli anni con le prime costruzioni fino ai giorni d’oggi con un piano urbanistico a misura d’uomo con aree verdi e servizi di qualità.Nella parte bassa del logo i tre punti cardine della nostra visione futura del territorio:- la spiga di grano simbolo della fertilità della nostra terra della operosità agricola, emblema di rinascita per il nostro comparto agricolo tra le migliori eccellenze d’Italia.- le acque che da sempre hanno caratterizzato il nostro territorio; dai canali di bonifica che potrebbero diventare elemento attrattivo attuando progetti di ciclo-turismo e navigabilità, al mare passando per il lago di Fogliano contesto unico in Italia che può sviluppare un turismo naturalistico d’eccellenza.- il verde a rappresentare tutta l’attenzione necessaria a preservare il nostro territorio tutelando l’ambiente, favorendo il giusto contatto con le leggi della natura, rispettando le tradizioni, infondendo un senso di giustizia e conferendo tenacia e stabilità nel seguire i propri progetti.A sormontare il tutto, la nostra patria bandiera, a difesa della nostra identità e nazionalità, riaffermando la centralità della famiglia fondata sul matrimonio.
Come si possa dedurre la centralità della famiglia fondata sul matrimonio dal tricolore posto in alto, francamente, non è dato sapere. Con questo "piatto simbolico" decisamente ricco - forse anche troppo per una miniatura di tre centimetri di diametro, ma comunque con una certa armonia grafica - in ogni caso, l'idea è di comunicare una "volontà di autodeterminazione" per non subire "decisioni 'calate dall'alto' che non rispecchierebbero il comune sentire del territorio e soprattutto che non riguardano affatto le comunità che popolano i Borghi e le diverse frazioni di Latina”. Ci fosse stato Zavattini, invece che Stricarm' in d'na parola (stringermi in una parola), forse avrebbe scritto Stricarm' in d'un diségn...
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