Passano le settimane e la scheda elettorale per il comune di Torino si prepara ad affollarsi, a poco a poco. Ieri i media hanno reso noto il simbolo di Torino in Comune, lista civica che sosterrà la corsa a Palazzo di Città di Giorgio Airaudo, già a capo della Fiom a Torino ed eletto in questa legislatura alla Camera nelle file di Sel (attualmente milita nel gruppo di Sinistra italiana). L'intera campagna di comunicazione, insieme alla sede del comitato elettorale, sarà presentata la settimana prossima, ma l'emblema era il primo elemento importante da far conoscere ai cittadini.
Niente giallo e blu, colori torinesi: i colori sono quelli di un progetto civico di respiro nazionale, visto che sono accostati verde e rosso, con qualche elemento di bianco (parte del testo). Il gioco di parole era quasi inevitabile, per indicare la meta del municipio, il desiderio di portare la città (e i torinesi) nello stesso palazzo e l'idea di considerare Torino come "bene comune", di cui ciascun cittadino deve avere cura.
Lo stesso concetto di cura, inteso soprattutto come cura reciproca, emerge da una interessante soluzione grafica: le "o" di "Torino" e "Comune" di fatto si uniscono, grazie a una "x" verde che le trasforma in un 8 o, se si preferisce, in un segno di infinito; l'elemento verde, assieme a due punti al centro delle "o", si trasforma a sua volta in un abbraccio stilizzato tra due persone (per dare, secondo Repubblica Torino, "un senso di unione e di comunione"). E' questo, in fondo, il vero elemento caratterizzante del contrassegno, molto più della "pennellata" verde che sottolinea la scritta bianca, su fondo rosso.
Sono gli stessi promotori della lista a sottolineare questo aspetto in un breve messaggio divulgato su Facebook: "Abbiamo voluto un segno grafico semplice, che trasmettesse il senso profondo di quella che è la premessa politica del nostro agire: la ricostruzione dei legami sociali e di comunità. L'abbraccio simbolico tra le due “o” rappresenta in senso astratto i concetti di mutualità, di comune sentire, di azione corale proiettata al cambiamento". Sarà sufficiente per convincere i torinesi? E, se Airaudo non dovesse arrivare al ballottaggio, si preparerà un abbraccio con uno dei due contendenti rimasti? Nel frattempo, peraltro, c'è una piccola questione da risolvere: in base alle norme in vigore, tutto l'emblema deve stare all'interno del cerchio. Se così è, è improbabile che l'archetto che ospita il nome del candidato sindaco resista così com'è...
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