martedì 4 aprile 2017

Borgosesia, il simbolo di Buonanno rivive con Tiramani

Tra i comuni chiamati al voto in Piemonte al prossimo turno di elezioni amministrative c'è anche Borgosesia, località di circa 13mila abitanti in provincia di Vercelli, centro più importante della Valsesia. Lì, in effetti, si era votato l'ultima volta nel 2014, ma causare il ritorno alle urne non sono stati dissidi politici: il 5 giugno 2016 in un incidente moriva Gianluca Buonanno, europarlamentare della Lega Nord e anche sindaco di Borgosesia (in cui tra l'altro era nato nel 1966); dopo un anno di supplenza della vicesindaca Alice Freschi, per il comune è arrivato il tempo di votare di nuovo.
Tra i candidati alla successione a Buonanno, c'è Paolo Tiramanisegretario provinciale della Lega Nord a Vercelli: lui è stato consigliere regionale dal 2010 al 2014 subentrando proprio a Buonanno che aveva optato per conservare il seggio alla Camera. "In effetti non era la prima volta - ricorda lo stesso Tiramani -. Non solo sono diventato segretario provinciale dopo di lui, ma nel 2009 Buonanno, vicepresidente della provincia di Vercelli dal 2007 e deputato dal 2008, decise di lasciare il suo incarico locale e al suo posto fui scelto io".
Si può dire, dunque, che Tiramani raccoglie il testimone da Buonanno: "Sicuramente il nostro legame politico era molto forte: solo nel 2009 mi suggerì di non candidarmi a sindaco a Borgosesia perché ero molto giovane, ma per il resto mi ha sempre dato spazio e si può dire che mi abbia 'allevato'". 
Il legame politico e personale emerge anche sul piano grafico: il simbolo con cui Tiramani si candiderà a sindaco ha la stessa struttura e lo stesso impatto, al di là di qualche cambio di posizione degli elementi contenuti all'interno - di quello utilizzato da Buonanno quando divenne sindaco di Borgosesia. Il voto anticipato forzato, per giunta, farà sì che quel comune vada ad elezioni contemporaneamente a Varallo e a Serravalle Sesia, altri paesi in cui Buonanno è stato sindaco; nel 2012 in entrambi i casi i sindaci avevano usato un emblema quasi uguale a quello che poi avrebbe adottato il parlamentare due anni dopo, mettendo al centro il suo nome e non il loro, come se fosse un marchio di garanzia. 
Il sindaco uscente di Varallo, Eraldo Botta, assieme all'ex sindaco (fino al 2012) di Serravalle Sesia Massimo Basso, cercheranno ora di tornare sullo stesso scranno, per cui è probabile che in quei tre comuni appaiano emblemi quasi uguali, anche se è quasi certo che nessuno manterrà il cognome di Buonanno nel simbolo: "In effetti abbiamo tolto il suo nome per evitare attacchi, non volevamo essere accusati di sfruttare la sua memoria - chiarisce Tiramani - ma la linea di Gianluca viene confermata in totoLa nostra è una lista civica, visto che non contiene emblemi di partito, anche se si colloca politicamente nel centrodestra ed è a trazione leghista". La conferma della linea è visibile anche nella grafica: "Il nostro non è un omaggio, casomai è un'adesione al disegno che Buonanno aveva perseguito, quello di una Valsesia unita nel confronto con il resto del territorio: inizialmente si trattava di uno scontro a livello provinciale, visto che gli altri comuni schiacciavano la nostra area; oggi dobbiamo vedercela con una politica regionale torinocentrica, che di fatto è contro le valli, per cui cerchiamo di fare asse tra noi in Valsesia, proprio come voleva lui". 
Può restare stupito chi segue la politica nazionale, faticando a sovrapporre l'immagine di Gianluca Buonanno amministratore locale apprezzato a quella di parlamentare istrionico e dalle uscite discutibili in Italia e in Europa: "Vede, Gianluca portava avanti due percorsi politici distinti, ma connessi - spiega Tiramani -. Da amministratore locale i suoi punti di forza erano la presenza sul territorio, l'essere percepito come persona in grado di risolvere i problemi e la capacità di costruire valide reti elettorali, cose che gli erano riconosciute anche da chi aveva idee politiche diverse dalle sue: pensi che nel 2014 il MoVimento 5 Stelle a Borgosesia prese il 15% alle europee, poco di meno alle regionali, ma dovette fermarsi al 5,2% alle comunali, mentre Buonanno ebbe il 42%. Allo stesso tempo, però, lui aveva compreso che la sua 'sopravvivenza politica' non poteva dipendere dalle liste bloccate che lo avevano portato alla Camera nel 2008 e nel 2013, ma sono pur sempre legate a chi in quel momento guida il partito: per raccogliere le preferenze, specie alle europee, bisognava bucare lo schermo e lui, con le sue posizioni e il suo modo di esprimerle, ci riusciva". 
Ora tocca a Tiramani provare a conquistare la fiducia degli elettori, partendo da Borgosesia: di certo, per chi ha votato Buonanno tre anni fa e ha buona memoria, il simbolo - anche senza il nome del parlamentare scomparso - sarà un biglietto da visita inequivocabile.

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