Non è dato sapere se si debba al venerato maestro del pallone e della panchina Vujadin Boškov anche l'elaborazione del famoso adagio "squadra che vince non si cambia". Di certo, in ambito elettorale, spesso c'è la tentazione di sentenziare che "simbolo che vince non si cambia", se non altro per una questione di riconoscibilità: soprattutto nei comuni medio-piccoli, far capire nettamente che una proposta già premiata dagli elettori è ancora in campo diventa un modo importante per non disperdere parte del consenso ottenuto la prima volta.
Questo non significa, naturalmente, che gli emblemi siano intoccabili in tutto e per tutto: quelli delle formazioni civiche, in particolare, si usano essenzialmente una volta ogni cinque anni (oltre che per le iniziative che si svolgono in corso di consiliatura), per cui il tempo può anche farli invecchiare un po'. Anche chi non vuole cambiare la grafica, quindi, accetta almeno di dare una rinfrescata, per non dare l'impressione di essere rimasto indietro, pur senza aver rinnegato la propria identità.
E' quello che è avvenuto, per esempio, alla lista Continuità e rinnovamento per Teolo, comune del padovano di circa 9mila abitanti. Si tratta del gruppo politico che ha governato Teolo negli ultimi cinque anni, con il sindaco Moreno Valdisolo che nel 2012 era stato eletto con poco meno del 47% dei voti. Un risultato niente male, con un impegno che ora cerca la riconferma, con il primo cittadino uscente che si ripresenta agli elettori. Anche per questo, nessuno ha seriamente pensato di cambiare il nome della lista civica, che non passa inosservato: "A rigore si tratterebbe di un ossimoro linguistico - ammette Matteo Turetta, capogruppo di Continuità e rinnovamento - ma l'espressione comunica una sorta di "combinato disposto" tra l'esperienza e la partecipazione della continuità di governo, che nel 2012 si riferiva alle amministrazioni precedenti mentre ora guarda al gruppo uscente di maggioranza, e l'entusiasmo e la competenza del rinnovamento della squadra con nuove forze".
Questo non significa, naturalmente, che gli emblemi siano intoccabili in tutto e per tutto: quelli delle formazioni civiche, in particolare, si usano essenzialmente una volta ogni cinque anni (oltre che per le iniziative che si svolgono in corso di consiliatura), per cui il tempo può anche farli invecchiare un po'. Anche chi non vuole cambiare la grafica, quindi, accetta almeno di dare una rinfrescata, per non dare l'impressione di essere rimasto indietro, pur senza aver rinnegato la propria identità.
E' quello che è avvenuto, per esempio, alla lista Continuità e rinnovamento per Teolo, comune del padovano di circa 9mila abitanti. Si tratta del gruppo politico che ha governato Teolo negli ultimi cinque anni, con il sindaco Moreno Valdisolo che nel 2012 era stato eletto con poco meno del 47% dei voti. Un risultato niente male, con un impegno che ora cerca la riconferma, con il primo cittadino uscente che si ripresenta agli elettori. Anche per questo, nessuno ha seriamente pensato di cambiare il nome della lista civica, che non passa inosservato: "A rigore si tratterebbe di un ossimoro linguistico - ammette Matteo Turetta, capogruppo di Continuità e rinnovamento - ma l'espressione comunica una sorta di "combinato disposto" tra l'esperienza e la partecipazione della continuità di governo, che nel 2012 si riferiva alle amministrazioni precedenti mentre ora guarda al gruppo uscente di maggioranza, e l'entusiasmo e la competenza del rinnovamento della squadra con nuove forze".
Il simbolo delle elezioni 2012 |
Il risultato finale è interessante: la font bastoni non ordinaria riesce a rinfrescare l'emblema, senza però rinunciare a un tocco vintage in un contesto grafico comunque rinnovato (anche senza l'uso di sfumature); proprio la riduzione dello spazio per il tricolore (e l'eliminazione delle stelle) toglie staticità al disegno. Se magari non invita al voto, almeno il simbolo rinfrescato si fa notare, da chi lo conosce già come da chi non ha mai votato prima. In fondo, parte con il piede giusto.
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