Una delle piazze elettorali più importanti del 2017 sarà certamente Genova, con l'unica certezza che l'amministrazione cambierà la guida: il sindaco uscente Marco Doria, infatti, non cercherà la riconferma. Se al momento il MoVimento 5 Stelle è rappresentato dalla lista di Luca Pirondini (ammesso che il tribunale a giorni non intervenga sulla scelta di Beppe Grillo che di fatto ha estromesso dalla corsa Marica Cassimatis, già vincitrice delle comunarie) e gran parte del centrosinistra si riconosce nella candidatura dell'assessore uscente Gianni Crivello, vale la pena dare un'occhiata ad alcuni simboli che sosterranno altri due sfidanti.
In particolare, merita uno sguardo in più uno dei contrassegni a sostegno di Marco Bucci, candidato del centrodestra. Tra le liste che lo appoggeranno, ci sarà anche quella di Direzione Italia, il partito di Raffaele Fitto. Così il leone fittiano c'è, anche se virato all'azzurro, anche per permettere la lettura del nome scritto in bianco. In effetti nel simbolo originale non c'era bisogno di questo cambiamento, visto che il nome trovava posto sotto al leone, ma qui l'emblema del partito di Fitto deve convivere con un'altra grafica. In alto, infatti, si legge piuttosto bene "Lista Enrico Musso": l'ex senatore si era candidato due volte a sindaco di Genova (nel 2007 e nel 2012), arrivando sempre al ballottaggio pur senza vincere e da alcuni mesi si è avvicinato al progetto di Direzione Italia (partecipando anche al "battesimo" del nuovo corso, dopo i Conservatori e riformisti").
La grafica del contrassegno, presentato pochi giorni fa, riprende quella usata da Musso nel 2012 (per lui si è trattato di una scelta fatta "con intelligenza", visti i risultati che quel simbolo raccolse), anche se - bisogna dirlo - la peggiora un po'. Il nome di Musso resta giustamente evidente (più di quello del candidato sindaco, incastrato tra il leone e la circonferenza gialla), ma il cambio di font rende il testo meno gradevole; anche la trasformazione dell'elemento separatore in una striscia tricolore (forse per ricordare un particolare del simbolo di Direzione Italia) perde la leggerezza del volo dell'uccello - molto liberale - o della pagina di libro da sfogliare che era stata proposta dal simbolo di Musso cinque anni fa.
E' pronto da tempo, invece, il simbolo della lista Ge9si - SiAmo Genova, di Arcangelo Merella, già assessore della giunta Pericu e iscritto al Partito socialista italiano, ma in questo caso latore di un progetto civico. Il modo curioso scelto per rappresentare la parola "Genovesi" richiama, da una parte, i nove punti del suo programma elettorale; dall'altra parte, quella sorta di accento rosso sulla "I" blu fa uscire la parola "sì", intesa come in antitesi alla "politica del no", che secondo Merella ha caratterizzato per troppo tempo l'amministrazione di Genova e - come il candidato ha dichiarato alla testata Inchiostro Fresco - "ha portato isolamento e occasioni perse". E se il porto scompare dall'emblema legato a Enzo Musso, una rappresentazione del suo profilo, con tanto di gru, è ben visibile qui; i colori del contrassegno, in fondo, sono quelli della città (che tornano più o meno anche in quello di Musso-Bucci, anche se con rese cromatiche diverse), così la caratterizzazione civico-locale è ampiamente servita. Basterà?
In particolare, merita uno sguardo in più uno dei contrassegni a sostegno di Marco Bucci, candidato del centrodestra. Tra le liste che lo appoggeranno, ci sarà anche quella di Direzione Italia, il partito di Raffaele Fitto. Così il leone fittiano c'è, anche se virato all'azzurro, anche per permettere la lettura del nome scritto in bianco. In effetti nel simbolo originale non c'era bisogno di questo cambiamento, visto che il nome trovava posto sotto al leone, ma qui l'emblema del partito di Fitto deve convivere con un'altra grafica. In alto, infatti, si legge piuttosto bene "Lista Enrico Musso": l'ex senatore si era candidato due volte a sindaco di Genova (nel 2007 e nel 2012), arrivando sempre al ballottaggio pur senza vincere e da alcuni mesi si è avvicinato al progetto di Direzione Italia (partecipando anche al "battesimo" del nuovo corso, dopo i Conservatori e riformisti").
La grafica del contrassegno, presentato pochi giorni fa, riprende quella usata da Musso nel 2012 (per lui si è trattato di una scelta fatta "con intelligenza", visti i risultati che quel simbolo raccolse), anche se - bisogna dirlo - la peggiora un po'. Il nome di Musso resta giustamente evidente (più di quello del candidato sindaco, incastrato tra il leone e la circonferenza gialla), ma il cambio di font rende il testo meno gradevole; anche la trasformazione dell'elemento separatore in una striscia tricolore (forse per ricordare un particolare del simbolo di Direzione Italia) perde la leggerezza del volo dell'uccello - molto liberale - o della pagina di libro da sfogliare che era stata proposta dal simbolo di Musso cinque anni fa.
E' pronto da tempo, invece, il simbolo della lista Ge9si - SiAmo Genova, di Arcangelo Merella, già assessore della giunta Pericu e iscritto al Partito socialista italiano, ma in questo caso latore di un progetto civico. Il modo curioso scelto per rappresentare la parola "Genovesi" richiama, da una parte, i nove punti del suo programma elettorale; dall'altra parte, quella sorta di accento rosso sulla "I" blu fa uscire la parola "sì", intesa come in antitesi alla "politica del no", che secondo Merella ha caratterizzato per troppo tempo l'amministrazione di Genova e - come il candidato ha dichiarato alla testata Inchiostro Fresco - "ha portato isolamento e occasioni perse". E se il porto scompare dall'emblema legato a Enzo Musso, una rappresentazione del suo profilo, con tanto di gru, è ben visibile qui; i colori del contrassegno, in fondo, sono quelli della città (che tornano più o meno anche in quello di Musso-Bucci, anche se con rese cromatiche diverse), così la caratterizzazione civico-locale è ampiamente servita. Basterà?
Nessun commento:
Posta un commento