Nomi che vengono, nomi che vanno. Se l'altro ieri Fratelli d'Italia ha presentato il suo nuovo simbolo in cui non è più presente il nome di Giorgia Meloni (a meno che ricompaia nell'emblema che sarà depositato al Viminale a gennaio), Stefano Parisi ha inserito il suo nome - e in modo piuttosto visibile - nel rinnovato simbolo di Energie PER l'Italia, una formazione che guarda decisamente alle prossime elezioni politiche e lancia un messaggio chiaro: ci saremo e ci metteremo la faccia direttamente.
L'emblema, presentato a conclusione dell'ultimo evento Megawatt a Milano - in cui si è discusso del programma elettorale di quella stessa forza politica - comprime nella parte superiore del cerchio la grafica originaria del progetto politico, mantenendo sempre il "PER" molto più evidente rispetto al resto del nome e conservando anche il tricolore fatto di lampadine (preferendo quelle vere a quelle stilizzate e, a dispetto di quanto si poteva pensare, scegliendo la versione spenta e non quella accesa) e ricavando in basso un ampio segmento circolare bianco in cui inserire il nome del leader, il cui peso visivo sembra addirittura maggiore rispetto a quello della forza politica stessa.
Da un po' di tempo la formazione dell'ex sfidante di Beppe Sala alle comunali di Milano sta cercando di ottenere maggiore visibilità: in questa strategia sembra rientrare anche l'approdo a Montecitorio, dal momento che il 2 agosto l'ex gruppo degradato a componente del gruppo misto alla Camera di Civici e innovatori era stato ribattezzato "Civici e innovatori PER l'Italia" e dal 17 novembre il nome è "Civici e innovatori - Energie PER l'Italia", con il nome intero e le maiuscole al loro posto.
Questo traguardo - al di là della curiosità di vedere l'ingresso di una forza di centrodestra in tandem con una compagine che sinora ha sostenuto il governo di centrosinistra - assieme alla decisione di inserire il nome nel simbolo dovrebbe preludere alla scelta di presentare una lista in proprio, senza confluire in altre formazioni elettorali. Questo, ovviamente, comporta la necessità di raccogliere le firme, attività per la quale il gruppo si sta già attivando da tempo, nella speranza che il Parlamento decida di abbassare sensibilmente l'asticella. Nel frattempo, all'esperienza di Parisi sta guardando anche la Marianna di Giovanni Negri, con l'idea di elaborare un vero programma di "ricostruzione del Paese". Sperando di poterlo fare finendo sulle schede elettorali.
L'emblema, presentato a conclusione dell'ultimo evento Megawatt a Milano - in cui si è discusso del programma elettorale di quella stessa forza politica - comprime nella parte superiore del cerchio la grafica originaria del progetto politico, mantenendo sempre il "PER" molto più evidente rispetto al resto del nome e conservando anche il tricolore fatto di lampadine (preferendo quelle vere a quelle stilizzate e, a dispetto di quanto si poteva pensare, scegliendo la versione spenta e non quella accesa) e ricavando in basso un ampio segmento circolare bianco in cui inserire il nome del leader, il cui peso visivo sembra addirittura maggiore rispetto a quello della forza politica stessa.
Da un po' di tempo la formazione dell'ex sfidante di Beppe Sala alle comunali di Milano sta cercando di ottenere maggiore visibilità: in questa strategia sembra rientrare anche l'approdo a Montecitorio, dal momento che il 2 agosto l'ex gruppo degradato a componente del gruppo misto alla Camera di Civici e innovatori era stato ribattezzato "Civici e innovatori PER l'Italia" e dal 17 novembre il nome è "Civici e innovatori - Energie PER l'Italia", con il nome intero e le maiuscole al loro posto.
Questo traguardo - al di là della curiosità di vedere l'ingresso di una forza di centrodestra in tandem con una compagine che sinora ha sostenuto il governo di centrosinistra - assieme alla decisione di inserire il nome nel simbolo dovrebbe preludere alla scelta di presentare una lista in proprio, senza confluire in altre formazioni elettorali. Questo, ovviamente, comporta la necessità di raccogliere le firme, attività per la quale il gruppo si sta già attivando da tempo, nella speranza che il Parlamento decida di abbassare sensibilmente l'asticella. Nel frattempo, all'esperienza di Parisi sta guardando anche la Marianna di Giovanni Negri, con l'idea di elaborare un vero programma di "ricostruzione del Paese". Sperando di poterlo fare finendo sulle schede elettorali.
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