Una regola non scritta in materia di contrassegni elettorali? "Partita finisce quando arbitro fischia". La massima del venerato maestro Vujadin Boškov è già stata ospite in questo sito, generalmente per dire che i simboli presentati prima che la campagna elettorale inizi sul serio possono dissolversi anzitempo; in questo caso, tuttavia, si intende sottolineare che gli emblemi - pur resistendo - possono essere ritoccati fino all'ultimo momento disponibile, ossia quello del deposito presso gli uffici elettorali competenti (e a volte anche dopo, se a chiederlo sono gli stessi uffici o i giudici).
Alla presentazione dei fregi elettorali mancano ancora meno di tre settimane, ma qualcuno ha già pensato di cambiare il simbolo di Insieme, quello presentato da Psi, Verdi, Area civica e ulivisti. La notizia è stata data sui siti della lista "Insieme 2018" e del Partito socialista, con tanto di nota ufficiale diramata dai promotori del progetto politico-elettorale:
I promotori della Lista di ispirazione ulivista 'Insieme', Angelo Bonelli, Riccardo Nencini e Giulio Santagata hanno oggi visionato ed approvato il piccolo restyling del simbolo della lista: "Abbiamo pensato che il ramoscello avrebbe potuto ingenerare confusione al momento del voto, per questo abbiamo deciso che il richiamo all'esperienza dell'ulivo potessimo lasciarlo con le foglie. In questo caso per noi le foglie sono sostanza e contenuto. Ma stanno lì anche per indicarci la strada: lavorare per l'unita del centrosinistra, come auspicato da Romano Prodi anche nell'ultimo suo messaggio, nel quale ci ha incoraggiato sottolineando che 'conta l'ispirazione ulivista' e aggiungendo di essere sicuro 'che questa iniziativa possa dare un utile contributo'.""Siamo consapevoli che l'obiettivo comune di tutti i nostri compagni di strada sia quello di sconfiggere il populismo e la destra. 'Insieme' è nata per influenzare le politiche di governo del centrosinistra e siamo convinti che la coalizione sia l'unica strada percorribile e giusta". Lo hanno spiegato Bonelli, Nencini e Santagata licenziando il simbolo definitivo.
Si temeva, dunque, una possibile confusione al momento del voto e, dunque, anche possibili accuse di avere messo in campo una "furbata" per recuperare qualche voto in più. Senza bisogno che si arrivasse alla fase del voto, tuttavia, la scelta di non presentare esattamente lo stesso ramo che aveva caratterizzato l'Ulivo evita fin dall'inizio che possa sorgere qualche controversia presso il Viminale sull'eventuale confondibilità tra contrassegni. Si era detto che l'uso del rametto disegnato da Andrea Rauch era stato concesso direttamente dall'associazione I Democratici, di cui è legale rappresentante Arturo Parisi (ma forse no, visto che tre giorni fa su Repubblica si leggeva in un articolo di Giovanna Casadio che "è assai probabile che non ci sia neppure il ramoscello d'Ulivo, che è il marchio politico della lista, dal momento che l'Associazione che ne detiene il brand, costituita da Romano Prodi, Arturo Parisi, Franco Monaco e Marina Magistrelli, presieduta dall'avvocato Mario Epifani, ha diffidato i neo ulivisti dall'uso"); soprattutto, però, il Pd è presente in Parlamento dal 2008 e da allora ha sempre avuto il rametto ulivista nell'emblema, dunque qualche problema di confondibilità (non lamentato dal Pd, ma sollevato dal Ministero nell'interesse dell'elettore, a norma dell'art. 14, comma 6 del testo unico per l'elezione della Camera) si sarebbe potuto porre.
Oltre a togliere il ramo, si è deciso di spostare le foglie nella parte destra del contrassegno, ponendole sopra la "e" di "insieme": in questo modo, tra l'altro, sulla seconda "i" (che nascondeva in parte il rametto, per cui la rinuncia a questo non è nemmeno troppo pesante) è diventato necessario ripristinare il puntino, colorato di rosso come per quello della prima lettera. Si deve in ogni caso ammettere che, anche senza legnetto, ridotto di dimensioni e decentrato, l'Ulivo è comunque visibile (benché sulla scheda finisca per misurare pochi millimetri) e l'equilibrio generale della composizione non risulta alterato. Altri problemi non ce ne dovrebbero essere, dunque il simbolo di Insieme può considerarsi definitivo: unica preoccupazione, ora, sarà raccogliere voti e portarli alla coalizione.
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