mercoledì 2 settembre 2015

Fiamma nazionale per il Risorgimento sociale

Questione di fondo? Anche, volendo, ma soprattutto desiderio di evitare contese e litigi: sembra questa la ragione che ha portato alla fine della giovanissima esperienza del Movimento sociale Fiamma nazionale, nato a marzo da una scissione dal Movimento sociale Fiamma tricolore, dopo che a Stefano Salmè - che aveva contestato il percorso verso il congresso del Msft tenutosi a dicembre a Roma, venendo eletto a sua volta segretario in una contemporanea assise a Salò - era stato inibito l'uso del simbolo della fiamma dal Tribunale di Catania e il gruppo a lui vicino desiderava continuare a operare politicamente.
Quel soggetto politico, in particolare, era stato costituito allo scopo di unire il più possibile una determinata area politica, quella della destra: l'obiettivo, a quanto se ne sa, non è stato raggiunto, anzi quello stesso progetto è stato motivo di tensioni e conflitti. Per questa ragione, coloro che avevano dato luogo a quel soggetto politico hanno deciso di scioglierlo, così da evitare ulteriori difficoltà.
Il progetto, tuttavia, non si è esaurito: la pagina Facebook già esistente, infatti, ora è espressione dell'associazione Risorgimento sociale italiano - Fiamma nazionale, un movimento che (si legge nello statuto) "ha il fine di attuare un programma politico ispirato a una concezione spirituale della vita, per garantire la dignità e gli interessi del popolo, nella ininterrotta continuità storica delle sue tradizioni di civiltà e nella prospettiva di una più vasta missione occidentale, europea, mediterranea". La formazione è stata costituita da Salmè e alcuni di coloro che avevano dato avvio al MS-FN: rimane comunque l'idea di un cammino unitario con altre forze, tant'è che si parla pubblicamente di una "Confederazione nazional popolare" che comprenda anche Movimento sociale per l'Europa, Forza nuova e altri soggetti. 
Il nuovo soggetto politico ha anche un nuovo simbolo, con cui si vorrebbero evitare tra l'altro nuove grane. Ecco allora che il colore del fondo cambia: niente più bianco (e niente blu, che presumibilmente potrebbe non piacere alla Fondazione Alleanza nazionale) e spazio al grigio antracite, quasi nero ma non troppo pesante e con una sottile corona bianca, sempre per alleggerire un po' la grafica. Dal contrassegno, poi, è sparita anche la scritta "Movimento sociale", legata alla storia politica di parte degli iscritti. Resta visibile la seconda parte del nome, con la parola "Fiamma" in decisa evidenza", a coprire in parte la stilizzazione della fiammella, solo in parte ispirata a quella del Front National della Le Pen. In alto, poi, compare la sigla Rsi, che può dare adito a qualche perplessità per ragioni storiche, ma viene giustificata come acronimo, appunto, di Risorgimento sociale italiano. Si tratta dunque di una "ripartenza": sarà il futuro a stabilire il successo del nuovo marchio politico.

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