domenica 15 gennaio 2017

Progetto X, un percorso democratico in Movimento

"Un percorso, una proposta organizzativa, il risultato di un laboratorio di idee"; "una organizzazione libera, egualitaria, laica, democratica e aperta; un'organizzazione politica di persone fondata sul principio della libertà, dell'eguaglianza, della solidarietà, dell'ecologia e della non violenza". Con queste parole si definisce, in alcuni dei suoi documenti fondativi - rispettivamente le FAQ per chiarire e la Carta dei principi - la comunità di Progetto X. Si tratta di una realtà che da qualche mese sta operando per strutturarsi e per nascere "ufficialmente" su scala nazionale, anche se i primi passi li ha mossi ormai due anni e mezzo fa e la vita non è stata delle più semplici. 
Se probabilmente in molti non conoscono ancora il nome di Progetto X, i compulsatori seriali delle composizioni dei gruppi parlamentari certamente conoscono Movimento X, che del Progetto può dirsi il primo nucleo. Al momento a quell'etichetta è legata solo la senatrice Laura Bignami, mentre in un primo tempo nel gruppo misto rappresentavano la componente - che in realtà a Palazzo Madama non esiste, ma ci torneremo - anche altri eletti al Senato (Alessandra Bencini, Bartolomeo Pepe, Maria Mussini e Maurizio Romani).
"La compagine originaria di Movimento X - spiega Giampaolo Sablich, il portavoce nazionale di Progetto X - era costituita da ex aderenti al MoVimento 5 Stelle, fuoriusciti o cacciati a calci, come mia moglie Laura Bignami, che fu espulsa senza nemmeno una votazione, in spregio alle poche regole che allora i 5 Stelle avevano". 
La componente Movimento X si costituì l'11 luglio 2014, ma il primo passo era antecedente di un mese: l’8 giugno, a Roma, si era tenuta una prima riunione, cui parteciparono molti espulsi dal M5S, comprese alcune figure note come Giovanni Favia e Valentino Tavolazzi, personaggi come Antonio Ingroia e diversi rappresentanti di movimenti e associazioni politiche "minori", quali Democrazia in Movimento, Pirati e Rete dei Cittadini. Quello fu il punto di partenza di un cammino di lavoro, in cui Sablich (già consigliere comunale M5S) ha avuto una parte rilevante, e che è stato condiviso - in incontri tanto reali quanto online - con alcuni compagni di viaggio, anche se nel tempo c'è chi ha preso altre strade e, come si è visto, tra aprile e novembre del 2015 la compagine parlamentare si è ridotta, fino a riguardare la sola Bignami. Questo, comunque, non ha fermato l'evoluzione di quell'idea nata nel 2014, l'ha anzi spinta a diventare qualcosa di più strutturato e ambizioso, nelle forme e nei contenuti.
Alcuni degli schizzi che hanno portato al simbolo
Fin dall'inizio, comunque, per costituire la componente in Senato, ci voleva un nome, che non era passato inosservato. Un nome che, per lungo tempo, non è stato assistito da un vero e proprio simbolo; dopo i primissimi giorni in cui si proponevano molte idee e si azzardava anche qualche schizzo, peraltro, la denominazione si è presto caratterizzata per quella X, che dava l'idea di qualcosa di un po' misterioso e ancora in divenire, quasi provvisorio (come i documenti fondativi avrebbero chiarito con precisione), ma era portatrice di più significati. "In effetti - spiega Sablich - la X poteva avere il significato di 'per', ma nella numerazione romana rappresentava anche il 10, ossia il doppio di 5, con riferimento alle stelle da cui eravamo stati cacciati o che avevamo lasciato". 
Le prime versioni non circolari del nome di Movimento X
Per oltre un anno non si cercò un simbolo tradizionale rotondo (era decisamente presto per pensare alle urne), ma già nell'estate del 2014 si iniziò a studiare la possibile resa grafica del nome, partendo ovviamente dal suo elemento caratterizzante. "Abbiamo lavorato graficamente sulla X, costruita in modo volutamente asimmetrico, pixel dopo pixel, a partire dalla lettera della font Times New Roman: l'idea iniziale era partire dalla V, che aveva un'ombra, ruotava e costruiva la X intera, poi piano piano si è arrivati alla X nella forma attuale. Nella X, poi, avevamo fuso la bandiera italiana, colorando semplicemente di verde e di rosso le due gambe inferiori della X; per un certo tempo abbiamo dato a quei segmenti l'effetto della bandiera, leggermente mossa dal vento, ma poi la nostra grafica ci ha suggerito di semplificare il disegno per evitare problemi in fase di riproduzione e stampa, dunque ora i colori sono di nuovo netti, senza sfumature".
Il simbolo presentato nel 2016
Cromaticamente è stata importante anche l'adozione del colore viola, direttamente ispirato a quello di Podemos: "All'iconografia di quel partito - precisa il portavoce nazionale di Progetto X - si ispira anche quella O così particolare, che unisce più cerchi non perfettamente sovrapposti e che per un periodo avevamo inserito all'interno della X, soprattutto nei nostri profili social". Quando poi si è iniziato a studiare un possibile contrassegno elettorale, il segno è stato spostato all'esterno, trasformandolo nella O prima di "Movimento", poi di "Progetto"; per rendere più riconoscibile il concetto di "per", poi, la parola è stata inserita in un cartellino da applicare proprio sulla X, così da non ingenerare confusione.
Al di là del simbolo, il lavoro per costruire una nuova realtà politica partecipata è proseguito: Movimento X sarebbe rimasto il nome della componente parlamentare, ma è stata costituita - anche grazie all'impegno, tra gli altri, di Alessandro Quarenghi, Rossano Recchia e Francesco Orru - un'associazione apposita, col nome appunto di Progetto X, mantenendo l'idea originaria di "permettere ai cittadini italiani di contribuire alla vita politica italiana ridando loro dignità di protagonisti, incentivando il merito, la responsabilità, l'etica comune". Quest'associazione ha iniziato subito a collaborare con il gruppo Amici di Podemos e con il circolo italiano dello stesso movimento spagnolo (al quale Sablich aderisce): lo stesso codice etico di Progetto X è analogo a quello di Podemos. "I suoi principi sono molto ampi - continua Sablich - spaziano dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo a quelli di associazioni come Emergency. Potrei definire l'impronta di Progetto X come autenticamente socialdemocratica, un progressismo-liberalismo alla Bobbio, ecco, con innesti di democrazia diretta".
La struttura pensata per Progetto X ha la forma della federazione, all'interno della quale si vota online ("Usiamo la piattaforma di Podemos - precisa il protavoce - prima si chiamava Agorà Voting, ora si chiama NVotes; per la nostra elezione comunale di Busto Arsizio, invece, abbiamo adottato un sistema misto, le nostre primarie sono state effettuate in rete ma abbiamo allestito anche un seggio in piazza"). Al contenitore nazionale possono affiliarsi soggetti collettivi locali o anche associazioni più ampie: ciascun gruppo mantiene la propria indipendenza (nel rispetto, ovviamente, del codice etico), salvo partecipare tutti insieme alle scelte di respiro nazionale, sulle decisioni da prendere e sulla governance interna (le cariche ruotano piuttosto in fretta, avendo la durata di un anno). "Non vogliamo federare solo le liste civiche, come se fossero nostri circoli - spiega il portavoce nazionale - ma anche le associazioni: per noi è un modo per portare in politica in prima persona le persone che si spendono nell'associazionismo. Per esempio, in un certo luogo può crearsi una lista civica che segue il programma di una certa associazione, ma sono direttamente gli aderenti a mettersi in gioco, senza dover bussare alla porta del politico per chiedergli un favore o cercare compromessi".
Dopo la presentazione della lista Movimento X Busto Arsizio alle amministrative della scorsa primavera (primo appuntamento elettorale per un soggetto legato a Progetto X), è in corso da tempo un percorso comune con la lista Indipendenza civica: "Si tratta - precisa Sablich - di una formazione composta da vari gruppi civici indipendenti, operanti in Toscana, che hanno sposato i principi e i regolamenti di Progetto X e chiedono di essere accreditati per poter usare il simbolo e lavorare democraticamente per la creazione delle liste". Chi si federa/affilia è libero di usare un suo simbolo, purché contenga la X-per; Indipendenza civica per il momento ha scelto di mantenere la stessa struttura grafica e cromatica, preparandosi a indicare nel segmento viola inferiore il nome di un candidato o del luogo in cui presenterà liste. 
Il Progetto X nazionale, invece, in quello stesso punto ha inserito la dicitura "Tu e Noi Insieme", per ribadire la natura comunitaria del progetto; ma nella parte inferiore, tuttavia, potrebbero essere inserite altre scritte, non a caso circola anche una versione senza alcun elemento testuale. Nome e simbolo, peraltro, potrebbero cambiare, essendo i segni distintivi - da statuto - nella piena disponibilità del congresso, in particolare dell'assise fondativa del "Progetto 2.0". 
L'attività di Progetto X si intensificherà nei prossimi mesi, per farsi conoscere e raccogliere la disponibilità di quante più persone possibili, immaginando di costruire qualcosa in vista delle elezioni: "Stiamo cercando - chiarisce Sablich - di raccogliere sul territorio adesioni al nostro progetto, se tutti quelli che aderiranno vorranno metterci energie sarà una cosa fattibile, altrimenti sarà difficile fare passi ulteriori. Non si tratta, lo sappiamo, di uno scenario semplice: le forze disponibili a impegnarsi sul territorio per costruire un'organizzazione di livello nazionale dovrebbero essere molte, anche solo per trovare i candidati necessari a coprire le liste. Noi, tra l'altro, abbiamo regole interne che rifiutano la nomina dei candidati, le persone devono essere sempre scelte in un qualunque modo purché sia democratico, dal basso, cosa che raramente viene accettata". 
La X del Progetto, in ogni caso, si prepara a essere stampata sulle schede (e, non assomigliando affatto a una croce tracciata a mano, non rischia nemmeno di essere bocciata dal Viminale o da altri organi di controllo).

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