Febbraio si presenta, fin d'ora, come mese di nuovi inizi, politicamente parlando. Nei giorni 25 e 26, come ho scritto più volte in questo sito, un gruppo di persone pensa seriamente di risvegliare la Dc all'Ergife di Roma; il fine settimana precedente, al PalaCongressi di Rimini, Sinistra italiana celebrerà il suo congresso fondativo. In quegli stessi giorni, però, sarà Roma a ospitare un altro evento importante, sia pure nell'area politica opposta. E' stato infatti annunciato per il 18 e 19 febbraio - al Marriott Park Hotel - il congresso di fondazione del nuovo soggetto politico in cui confluiranno La Destra e Azione nazionale, assieme a "tutte le associazioni e gli esponenti politici che credono al valore centrale della sovranità nazionale e popolare". Questo, per lo meno, è l'obiettivo che le due formazioni - legate rispettivamente a Francesco Storace e a Gianni Alemanno - si pongono, cercando di estendere il loro progetto innanzitutto ai due partiti sovranisti più forti in questo momento, vale a dire Lega Nord e Fratelli d'Italia (sebbene Azione nazionale sia nata non proprio in rapporti amichevoli con Fdi), nella speranza di "creare insieme questo Polo in modo unitario, inclusivo e pluralista", per dare a chi lo desidera un riferimento alternativo "alla sinistra di Matteo Renzi e all'antipolitica demagogica del Movimento 5 Stelle".
La collocazione del nuovo soggetto politico - provvisoriamente denominato Polo sovranista - è ovviamente il centrodestra, come a quell'area vengono ricondotte dai due gruppi dirigenti idee e valori che si stanno facendo spazio "in tutto il mondo, dall'America di Trump alla Russia di Putin, dalla spinta conservatrice che ha portato la Gran Bretagna alla Brexit, ai molteplici movimenti che stanno nascendo in ogni nazione europea". Dalle esperienze estere, dunque, i gruppi di Storace e Alemanno traggono linfa per cercare di spingere in Italia su identità e sovranità nazionale (contro la tecnocrazia), sulla critica alla globalizzazione, sul rifiuto dei vincoli europei, sulla lotta all'immigrazione di massa e al fondamentalismo islamico, tutto ciò attraverso un contenitore politico nuovo e aperto.
Già, perché se il congresso di metà febbraio rappresenta un punto d'inizio, è allo stesso tempo il capolinea per le due formazioni che del nuovo Polo sovranista e identitario costituiranno l'anima, anche se le loro storie sono piuttosto diverse, anche per lunghezza: il cammino della Destra di Storace è durato quasi dieci anni, essendo nata nell'estate del 2007 in risposta a uno spostamento troppo al centro di Alleanza nazionale; è molto più giovane (un anno e qualche mese di vita) Azione nazionale, strumento nato per cercare di riunire "la destra dispersa e sommersa" e voluto da Alemanno e dai "quarantenni" che avevano visto sconfitta la propria mozione all'assemblea della Fondazione An. Pur nella non coincidenza totale delle storie, i valori che i due gruppi vogliono perseguire nel nuovo soggetto politico sono quelli di sempre della destra italiana: il presidenzialismo, la solidarietà sociale, la difesa dei redditi popolari e del ceto medio, l'attenzione per il Sud perché possa riscattarsi e conservare l'unità nazionale, la difesa della famiglia e della vita, nonché "l’ordine nella libertà, la giustizia e la legalità".
La collocazione del nuovo soggetto politico - provvisoriamente denominato Polo sovranista - è ovviamente il centrodestra, come a quell'area vengono ricondotte dai due gruppi dirigenti idee e valori che si stanno facendo spazio "in tutto il mondo, dall'America di Trump alla Russia di Putin, dalla spinta conservatrice che ha portato la Gran Bretagna alla Brexit, ai molteplici movimenti che stanno nascendo in ogni nazione europea". Dalle esperienze estere, dunque, i gruppi di Storace e Alemanno traggono linfa per cercare di spingere in Italia su identità e sovranità nazionale (contro la tecnocrazia), sulla critica alla globalizzazione, sul rifiuto dei vincoli europei, sulla lotta all'immigrazione di massa e al fondamentalismo islamico, tutto ciò attraverso un contenitore politico nuovo e aperto.
Già, perché se il congresso di metà febbraio rappresenta un punto d'inizio, è allo stesso tempo il capolinea per le due formazioni che del nuovo Polo sovranista e identitario costituiranno l'anima, anche se le loro storie sono piuttosto diverse, anche per lunghezza: il cammino della Destra di Storace è durato quasi dieci anni, essendo nata nell'estate del 2007 in risposta a uno spostamento troppo al centro di Alleanza nazionale; è molto più giovane (un anno e qualche mese di vita) Azione nazionale, strumento nato per cercare di riunire "la destra dispersa e sommersa" e voluto da Alemanno e dai "quarantenni" che avevano visto sconfitta la propria mozione all'assemblea della Fondazione An. Pur nella non coincidenza totale delle storie, i valori che i due gruppi vogliono perseguire nel nuovo soggetto politico sono quelli di sempre della destra italiana: il presidenzialismo, la solidarietà sociale, la difesa dei redditi popolari e del ceto medio, l'attenzione per il Sud perché possa riscattarsi e conservare l'unità nazionale, la difesa della famiglia e della vita, nonché "l’ordine nella libertà, la giustizia e la legalità".
L'idea, almeno in un primo tempo, è di costruire qualcosa che somigli a una federazione di sigle diverse, ma che possa diventare in un futuro non lontano un partito unitario e che, nel frattempo, pensi a radicarsi sul territorio, puntando "sulla collaborazione tra le diverse generazioni e anime della Destra, senza verticismi, cerchi magici e settarismi". L'ambizione c'è: in prospettiva, infatti, il gruppo potrebbe essere parte attiva - lo si propone nella nota che accompagna verso il percorso congressuale - delle primarie del centrodestra, concorrendo con i Conservatori e riformisti di Fitto (che vogliono assolutamente quella consultazione), Forza Italia (da sempre meno interessata) e le altre forze che possono riconoscersi in quell'area. Certo i tempi sono stretti, ma la cosa è voluta: "Abbiamo scelto una data ravvicinata per il nostro Congresso - dichiarano i gruppi dirigenti della Destra e di Azione nazionale - perché chiediamo l’immediato svolgimento delle elezioni politiche con una legge maggioritaria con collegi e preferenze, che garantisca agli italiani il diritto di scegliere i propri eletti e la maggioranza di governo".
Meglio prepararsi per tempo, dunque: già lunedì, in una conferenza stampa, dovrebbero conoscersi ancora più dettagli, ma già ora il cammino verso il congresso è delineato. Si inizierà costituendo una segreteria unitaria dell'assise (una trentina di membri) per approvare il regolamento congressuale, nominare la Commissione per lo Statuto e una Commissione per la mozione congressuale, incaricata di scrivere le tesi da sottoporre ai diversi momenti congressuali; nei giorni successivi si terranno i congressi regionali che eleggeranno i delegati al congresso nazionale (si parla di 1500 persone) e inizieranno a discutere le tesi congressuali. Già in questa fase, il percorso verso l'assise romana sarà aperto ad associazioni, movimenti e liste civiche che sottoscriveranno una richiesta di adesione, concordando la loro partecipazione agli organi del nuovo soggetto politico.
Meglio prepararsi per tempo, dunque: già lunedì, in una conferenza stampa, dovrebbero conoscersi ancora più dettagli, ma già ora il cammino verso il congresso è delineato. Si inizierà costituendo una segreteria unitaria dell'assise (una trentina di membri) per approvare il regolamento congressuale, nominare la Commissione per lo Statuto e una Commissione per la mozione congressuale, incaricata di scrivere le tesi da sottoporre ai diversi momenti congressuali; nei giorni successivi si terranno i congressi regionali che eleggeranno i delegati al congresso nazionale (si parla di 1500 persone) e inizieranno a discutere le tesi congressuali. Già in questa fase, il percorso verso l'assise romana sarà aperto ad associazioni, movimenti e liste civiche che sottoscriveranno una richiesta di adesione, concordando la loro partecipazione agli organi del nuovo soggetto politico.
Non sarà da trascurare nemmeno l'aspetto identitario-simbolico del nascituro movimento. Sarà ovviamente il congresso di metà febbraio a esprimersi ufficialmente e a determinare tanto il nome, quanto il simbolo del nuovo soggetto politico; nel frattempo, tuttavia, "tutto il popolo della destra" sarà chiamato a esprimersi direttamente attraverso un sondaggio da effettuare su internet, così da sottoporre direttamente alla potenziale base gli elementi in cui potrebbero identificarsi in futuro. Nel frattempo, Alemanno ha precisato che "Azione Nazionale e La Destra saranno caratterizzati fino al Congresso con i due simboli legati insieme dalla scritta 'Per il polo sovranista'", giusto per sottolineare che il cammino è avviato, la direzione è chiara e indietro non si torna.
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