La storia e la tradizione biblica ricordano che Gerusalemme, per lo meno quella nota come "città antica", aveva sette porte, quasi a voler dare l'idea dell'importanza della città; altrettante porte aveva Tebe, protagonista in vari miti anche se storicamente quel centro è stato meno rilevante di altri (specie di Sparta e Atene). Eppure quelle sette potrebbero non bastare, almeno per un progetto politico nato praticamente un anno fa (l'atto costitutivo è datato 13 gennaio 2016), che si propone il difficile compito di ricostruire la Nazione d'Italia: si tratta del Partito della Nona Porta.
"Abbiamo deciso di fondare un nuovo partito politico - ha spiegato nei giorni scorsi la segretaria, Caterina Meccariello - che fosse super partes, che non abbracciasse nessun credo politico esistente, destra, sinistra o centro ma che agisse senza nessuna spinta ideologica. Vogliamo essere liberi di tradurre in azioni positive gli stimoli provenienti dalla società civile tutta". E' lo stesso staff del partito a spiegare meglio il proprio percorso sul sito www.partitononaporta.it: "L'autentica realizzazione della nazione esige la cura e l'attenzione all'altro in ogni direzione attraverso le istituzioni consone ed opportune che devono garantire il conseguimento di ciò che è bene per tutti i cittadini". Certamente occorre il contributo di ciascuno per "rendere l’oggi vivibile per tutti" e rivitalizzare l'Italia, poiché servono "nuovi protagonisti che siano al servizio di tutti, che sappiano dare risposte e fornire soluzioni ai diversi problemi".
Il percorso, che parte da Airola, comune del beneventano in cui il partito ha sede - richiede diversi passaggi, in qualche modo simboleggiati dall'idea della porta, che non a caso viene ripresa nel nome, oltre che nel contrassegno, che sul fondo carta da zucchero sembra far stagliare giusto nove porte: quella al centro - la nona, evidentemente - è aperta e lascia filtrare la luce bianca che si riverbera sul terreno azzurrino. L'emblema, peraltro, sembra frutto di un'elaborazione successiva, visto che nell'atto costitutivo è presente una descrizione piuttosto diversa del logo: esso era costituito da "un architrave di colore azzurro ai due lati, la parte superiore da un tricolore rappresentante la bandiera italiana. Al di sopra dell’architrave c’è la scritta in rosso 'Partito della Nona Porta' mentre sulla soglia c’è la denominazione del partito in sigla di colore rosso PNP. L’architrave contiene una porta che si apre alla luce sul lato destro, di colore bianco nella parte superiore, giallo nella parte inferiore, reca il numero nove come chiave di apertura di colore azzurro".
Nome, simbolo e idee di base sono cariche di simbologie: basta scorrere il contenuto del sito per farsi guidare. "La porta aperta - vi si legge - indica: comunicazione, passaggio, accoglienza, scelta, futuro, progresso, il nuovo che vogliamo, il nuovo che genera la conoscenza. Essa apre molteplici possibilità di cambiamento e di miglioramento". Anche la scelta del numero è tutt'altro che casuale: il 9 infatti "rappresenta la perfezione, la completezza, il compimento di ciò che è in formazione, la traduzione delle idee in azioni". Tutti sono invitati a entrare per queste porte, "purché pronti a fare il bene per il Paese" e a lavorare insieme alle istituzioni. L'obiettivo principale dichiarato è "la ridistribuzione delle ricchezze, individuando le scelte migliori per il bene comune", puntando a un equilibrio sociale: questo richiede necessariamente che si sottragga "il superfluo", alleggerendo ciò che è "pieno" e riempiendo "nella giusta misura ciò che è vuoto".
Si diceva che il 9 rappresenta la perfezione: su questa scorta, le porte sono nove perché i fondatori del partito hanno identificato otto grovigli - da intendere come ostacoli da superare in un certo ambito, caratterizzato da impasse - sciolti i quali si è pronti ad accedere all'ultima porta (la nona), quella della soluzione. I settori in cui occorre lavorare sono i più delicati, ben noti da tempo: groviglio politico, amministrativo e burocratico; groviglio economico; groviglio della famiglia; groviglio del lavoro; groviglio della sanità pubblica; groviglio dell’esercito, della marina, della difesa e delle forze dell’ordine; groviglio delle pensioni; groviglio dell’istruzione.
Nel sito si spiega, con un maggior dettaglio, come tentare di sciogliere questi grovigli, uno dopo l'altro: in questo modo, il Partito della Nona Porta potrà realmente perseguire la giustizia, la libertà, la democrazia, l’abolizione delle ingiustizie e delle barriere sociali. L'impegno non sembra affatto semplice: l'obiettivo è ambizioso e la fama del partito è ancora piuttosto ridotta, ma riuscire a sciogliere davvero quei grovigli piacerebbe a tutti e quella Nona, ultima Porta sarebbe davvero una meta cui arrivare stanchi, ma soddisfatti.
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