venerdì 4 settembre 2020

Liguria, simboli e curiosità sulla scheda

Tra coloro che analizzano le competizioni elettorali, come si è visto, non si trova chi sia convinto che Luca Zaia possa perdere; un'altra partita che dai più è data come già definita, tuttavia, è la Liguria. Per quanto in totale le persone che aspirano alla presidenza della regione siano ben 10 e le liste a loro sostegno arrivino a 18, la vera competizione sarà tra il presidente uscente Giovanni Toti (sostenuto da 5 liste, riconducibili al centrodestra) e il suo principale sfidante, Ferruccio Sansa (appoggiato dal MoVimento 5 Stelle e da buona parte del centrosinistra, per un totale anche qui di 5 formazioni), gli unici due aspiranti alla guida della regione che siano sostenuti da coalizioni. Sono in pochi, tuttavia, a credere in una sconfitta di Toti.
Questo turno elettorale ligure si distingue anche per un'altra ragione, non immediatamente visibile: per quanto le liste in corsa siano 18, infatti, non c'è nessuna provincia in cui tutte le formazioni siano presenti sulla scheda. Alcune liste tra quelle obbligate a raccogliere le firme, infatti, non hanno presentato candidature in tutte le circoscrizioni, pur avendo ogni lista raggiunto il numero minimo di circoscrizioni per partecipare validamente alle elezioni; queste lacune, tuttavia, non sempre coincidono, per cui in ogni provincia mancano da una a tre liste. Sulle schede, dunque, ci saranno 17 simboli in provincia di Imperia, 15 in provincia di Savona, 16 in quelle di Genova e La Spezia. Di seguito, dunque, si seguirà l'ordine sorteggiato per la provincia di Imperia, la meno incompleta; dal momento però che l'ordine delle candidature a presidente sulla scheda è stato stabilito a livello regionale, si seguirà quello per inserire al posto giusto la lista che non è stata presentata in quella circoscrizione (Riconquistare l'Italia). 

Carlo Carpi

1) Lista Carlo Carpi - Graf

Il sorteggio regionale ha scelto che ad aprire le schede "in alto a sinistra" e i manifesti fosse la candidatura di Carlo Carpi (che, ironia della sorte, era stato estratto come primo anche quando si era candidato a sindaco di Imperia nel 2018 e di Sanremo nel 2019). Carpi, giovane imprenditore di Sampierdarena, è attualmente detenuto nel carcere di Sanremo, ma ha potuto comunque accettare la sua candidatura, regolarmente presentata e ammessa. Il simbolo della Lista Carlo Carpi - depositata solo nelle province di Genova e Imperia - è a fondo azzurro (simile al blu utilizzato in altre occasioni, ma qui la grafica è curata meglio), contiene il profilo della Liguria e, soprattutto, il logo (con stretta di mano e rosa di Bonnet - mutuato peraltro dai Democratic Socialists of America) e la sigla del Graf, cioè del Gruppo radicale Adele Faccio, che ha curato la raccolta delle firme (soprattutto grazie al segretario facente funzione dell'associazione Gian Piero Buscaglia). Una rosa radicale, dunque, torna sulle schede delle regionali dopo - salvo errore - il 2013 (elezioni in Basilicata). 
 

Ferruccio Sansa

2) Linea condivisa

La seconda candidatura regionale sorteggiata è quella di Ferruccio Sansa e, in provincia di Imperia, la sua coalizione si apre con il simbolo di Linea condivisa, la lista nata come gruppo in consiglio regionale nel 2019, evoluzione di Rete a Sinistra (una delle liste che avevano sostenuto Luca Pastorino) e LiberaMente Liguria, una proposta "civica e progressista" che fin dall'inizio si è proposta come possibile "collante" tra Pd e M5S. Nel simbolo, a fondo rosso, è richiamata la conformazione della Liguria (a destra), le stesse curve blu richiamano anche il mare e - grazie ai pallini - le persone in dialogo, che seguono - appunto - una linea condivisa. Rispetto all'inizio è stato aggiunto anche il riferimento "Sinistra per Sansa", perché alla lista partecipa anche Sinistra italiana.
 

3) MoVimento 5 Stelle 

Subito dopo Linea condivisa, gli elettori imperiesi troveranno il simbolo del MoVimento 5 Stelle, la forza politica che con maggiore convinzione ha voluto Sansa, giornalista del Fatto Quotidiano e figlio dell'ex pretore Adriano, come candidato alla guida della regione per contendere a Giovanni Toti la carica. Rispetto al 2015, il simbolo è quasi identico, ovviamente fatta eccezione per il sito riportato al suo interno: allora era Beppegrillo.it, ora è Ilblogdellestelle.it. Più di ogni altra regione, la Liguria sarà fondamentale per tastare il polso del consenso del M5S sul territorio (nel 2015 prese il 22,3%) e valutare il gradimento di alleanze con il Pd.
 

4) Partito democratico - Articolo Uno

Ironia della sorte, subito dopo la lista del M5S, l'estrazione di Imperia ha collocato il contrassegno della lista che, per l'occasione, riunisce il Partito democratico e Articolo Uno. L'emblema è dominato dal logo dem disegnato da Nicola Storto, leggermente ridotto per inserire, nel segmento rosso ricavato in basso, la miniatura del simbolo di Articolo Uno. Si deve peraltro notare che il contrassegno è fin troppo pieno, visto che lo spazio libero sopra al logo Pd è stato occupato dalla dicitura rossa "Sansa presidente": non era il candidato del Pd, ma il partito ha dovuto inserire comunque questo riferimento (anche perché il M5S non ha minimamente ritoccato il proprio marchio elettorale).

5) Europa Verde - Democrazia solidale - Centro democratico

Subito dopo la lista del Pd e di Articolo Uno, in provincia di Imperia è stato sorteggiato il cartello che in origine avrebbe dovuto unire Europa Verde e Democrazia solidale, come effettivamente avverrà in Campania. In un secondo momento, tuttavia, alle due forze politiche si è aggiunto anche Centro democratico, per cui occorreva ripartire diversamente il contrassegno. Per poco più di metà, dunque, il cerchio è occupato dal fregio di Europa Verde (senza indicazioni regionali); il resto dello spazio è diviso per fasce tra Demos (su fondo verde acqua e non più bianco; è sparito anche l'hashtag #laforzadelnoi) e Cd.
 

6) Lista Ferruccio Sansa presidente

Nella circoscrizione di Imperia la coalizione a sostegno di Ferruccio Sansa si chiude con la sua lista personale, che porta solo il suo nomeLista Ferruccio Sansa presidente. Si tratta di una lista autenticamente civica, che il candidato presidente vuole composta soltanto da soggetti della società civile. Nel simbolo, all'interno di una circonferenza giallo ocra, più di metà dello spazio è occupato dal segmento rosso che contiene quasi tutto il nome della lista, tranne la parola "lista" che sta sopra, su fondo bianco, subito sotto un piccolo arco di quattro conci colorati di giallo, verde, rosso e azzurro (che ricordano un po' un emiciclo e danno l'idea di un consenso ampio e diversificato). 
 

Marika Cassimatis

7) Base costituzionale

Al terzo posto delle candidature, a livello regionale è stata sorteggiata Marika Cassimatis, che si ripresenta ad elettrici ed elettori dopo l'esperienza travagliata delle elezioni amministrative di Genova del 2016. Lo fa con un nuovo progetto politico-elettorale, denominato Base costituzionale, un disegno di "rigenerazione" della Liguria attraverso la trasparenza, la valorizzazione delle eccellenze regionali e una maggiore attenzione alla donna. Il simbolo - non presente a La Spezia e Savona - racchiude in un cerchio tre quadrati (verde, bianco e rosso), un po' scostati l'uno dall'altro, con la sagoma della Liguria divisa in province e, in primo piano, il nome della lista (con la parola "Base" in evidenza) e il riferimento alla candidata alla presidenza.

Giovanni Toti

8) Unione di centro

Quarto candidato alla guida della regione estratto è il presidente uscente Giovanni Toti, che in provincia di Imperia ha come prima lista a suo sostegno l'Unione di centro, che torna sulle schede dopo avere saltato l'appuntamento nel 2015 (era però presente la lista Area popolare Liguria, che vedeva insieme Nuovo centrodestra e Udc). Rispetto alle altre regioni, il simbolo non contiene l'intera dicitura "Unione di centro", ma solo la sigla; nel segmento rosso superiore c'è il riferimento alla Liguria, ma si nota anche un anomalo spazio vuoto (proprio lì, nelle prime versioni, era presente la miniatura del Nuovo Psi, ma non è dato sapere che fine abbia fatto).
 

9) Forza Italia - Liguria popolare

Seconda lista della coalizione che sostiene Toti è quella occupata per la maggior parte da Forza Italia (cioè l'ex partito del presidente uscente della regione) e, nello spazio che resta, da Liguria popolare (che fa riferimento a Noi con l'Italia di Maurizio Lupi). L'emblema è cambiato nelle ultime settimane: rispetto alla prima versione presentata alla stampa, infatti, è stata ripristinata quasi del tutto l'altezza originaria del cognome di Silvio Berlusconi, riducendo al minimo gli spazi tra la scritta e la bandierina e il segmento blu che sta in basso; allo stesso tempo, la sagoma dorata della regione di Liguria popolare non sconfina più dal segmento blu finendo sotto "Berlusconi". Continua a non esserci traccia del logo dell'associazione Polis di Claudio Scajola, che ha dato un contributo notevole alla nascita della lista.
 

10) Lega - Liguria

La coalizione che appoggia Giovanni Toti comprende ovviamente anche la Lega, che nel 2015 - come Lega Nord - aveva ottenuto la quota maggiore di voti nel centrodestra (superando di poco il 20%). La base del contrassegno ovviamente resta quella inaugurata in vista delle elezioni politiche del 2018, senza più la parola "Nord" e, sotto Alberto da Giussano, il cognome del leader leghista Matteo Salvini (che non segue più il bordo del segmento in cui è inserito); al di sotto è stata però tolta la parola "premier", mentre sul fondo bianco sono presenti la bandiera con la croce di San Giorgio e il riferimento testuale alla Liguria. Ovviamente, nel simbolo rispetto a cinque anni fa non c'è più nemmeno il Sole delle Alpi.
 

11) Cambiamo con Toti presidente

Si è già visto che uno dei primi simboli presentati in vista delle regionali è stato proprio quello direttamente legato a Giovanni Toti, cioè Cambiamo con Toti presidente. Di fatto, in questo turno di elezioni regionali, si tratta dell'unica partecipazione del partito di Toti, anche se nemmeno nella sua Liguria finisce sulle schede il simbolo ufficiale: l'emblema, infatti, contiene solo un minimo riferimento a Cambiamo (senza punto esclamativo), quasi invisibile, schiacciato dal fondo arancione - colore già presente nella lista regionale di Toti del 2015, in altre liste locali vicine al presidente ma anche nella formazione legata a suo tempo a Sandro Biasotti - su cui trovano posto la sagoma chiara della Liguria e, soprattutto, il cognome più grande che si sia mai visto in un contrassegno elettorale. 
 

12) Fratelli d'Italia

Ultima lista della coalizione di centrodestra che appoggia la nuova corsa presidenziale di Toti è quella di Fratelli d'Italia: il partito nel 2015 superò di poco il 3% e riuscì a ottenere un consigliere, ma è assai probabile che questa volta il risultato sia molto migliore. Come è avvenuto in Puglia e nelle Marche - anche se in quel caso i candidati alla presidenza sono esponenti di Fdi, cosa che non può dirsi per Toti - la base grafica è il contrassegno usato alle politiche del 2018, ma il nome di Giorgia Meloni è stato ridotto per inserire il cognome dell'aspirante presidente.
 

Davide Visigalli

13) Riconquistare l'Italia

Tra Giovanni Toti e Giacomo Chiappori, il sorteggio regionale ha collocato la candidatura di Davide Visigalli, che si presenta sostenuta da una sola lista: quella di Riconquistare l'Italia. Anche la Liguria, dunque, rientra nel progetto politico e territoriale del Fronte sovranista italiano, che intendeva partecipare al maggior numero possibile di elezioni regionali con il proprio simbolo (la sigla Ri con la Stella d'Italia crescente e incompiuta). Quella lista, tuttavia, è l'unica non presentata nella provincia di Imperia, dunque non finirà sulle sue schede, così come in quelle degli abitanti di Savona. 
 

Giacomo Chiappori

14) Grande Liguria

Sulle schede della provincia di Imperia, dopo le liste in appoggio alla candidatura di Giovanni Toti c'è l'unica lista che sostiene la candidatura di Giacomo Chiappori, vale a dire Grande Liguria. Chiappori, sindaco di Diano Marina, iscritto alla Lega ma ben deciso a correre da solo (con il sostegno di Grande Nord, come il nome in parte fa intuire), si presenta con un progetto per la regione e coloro che la abitano. Nel simbolo, sopra la croce di San Giorgio, spicca la figura di Giambattista Perasso ("Balilla"), segno di tradizione territoriale e allo stesso tempo di cambiamento, di rivoluzione che si vuole portare nella vita politica regionale.
 

Riccardo Benetti

15) Ora rispetto per tutti gli animali

Subito dopo Chiappori, il sorteggio regionale ha collocato in settima posizione la candidatura di Riccardo Benetti, associato al simbolo di Ora rispetto per tutti gli animali. Si tratta della prima occasione importante di visibilità per un movimento politico nato nel 2017 e apparso tra la sorpresa di molti nelle bacheche del Viminale in occasione del deposito dei contrassegni nel 2018 e nel 2019. L'orso bruno accanto alla X gialla (come se per il rispetto degli animali fosse arrivata davvero l'ora X) arriva dunque per la prima volta sulle schede elettorali con una tribuna di livello regionale, sulla base delle firme raccolte. Il traguardo non è trascurabile, sarà interessante vedere l'accoglienza di elettrici ed elettori.
 

Aristide Fausto Massardo

16) Massardo presidente

Terzultima candidatura estratta risulta essere quella di Aristide Massardo, già preside della Scuola Politecnica di Ingegneria e Architettura di Genova, che già alla fine di giugno aveva lanciato la propria candidatura, nell'ipotesi di essere il candidato del centrosinistra e magari anche del M5S. Una volta sfumata l'ipotesi di candidatura unitaria e dopo la scelta di Ferruccio Sansa, Massardo ha comunque mantenuto il sostegno di Italia viva, nonché di +Europa e del Partito socialista italiano: non è affatto un caso, dunque, che le loro miniature figurino nel contrassegno blu presentato da Massardo stesso, che ha dovuto solo spostare in alto il suo nome (gli elementi gialli e bianchi, simili a frecce che puntano avanti veloce, invece erano già al loro posto). 

Alice Salvatore

17) Il Buonsenso

Penultima candidatura alla presidenza della regione è quella di Alice Salvatore, l'altra donna in campo oltre a Marika Cassimatis. Candidata alle scorse regionali come aspirante presidente per il MoVimento 5 Stelle, a maggio di quest'anno ha lasciato il gruppo per crearne un altro (insieme a Marco De Ferrari, eletto con lei nel M5S) e portare avanti i temi "di buonsenso" delle origini del MoVimento, poiché questo nel frattempo sarebbe molto mutato, per le alleanze prima con la Lega e poi con il Pd. Il movimento lanciato da Salvatore si basa graficamente sul disegno - tra il ritratto e la caricatura - del viso della candidata presidente.
 

Gaetano Russo

18) Il popolo della famiglia - Democrazia cristiana

Ultimo tra gli aspiranti presidenti della regione Liguria è Gaetano Russo, che si presenta sostenuto da una sola lista, rappresentata da una "bicicletta" - graficamente un po' improvvisata - tra Il popolo della famiglia e la Democrazia cristiana (in mancanza di informazioni non è chiaro se si tratti della Dc che si riconosce nella segreteria di Renato Grassi, che però aveva annunciato l'accordo con l'Udc, oppure di altre formazioni che rivendicano la titolarità di nome e simbolo o comunque il diritto a fruirne). Per il partito di Mario Adinolfi questa è l'unica presenza elettorale a queste elezioni regionali: si valuterà l'accoglienza che riserveranno a questa lista coloro che andranno a votare. 

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