mercoledì 26 dicembre 2012

Se l'(A)Dc ha voglia di scudo crociato



Tra di loro c’è giusto una «A» di differenza. Va bene, da mesi Beppe Grillo parla di «PDmenoL», ma in teoria tra quei due partiti c’è un abisso. Non è così, invece, per l’Alleanza di centro, fondata alla fine del 2008 da Francesco Pionati dopo il suo abbandono dell’Udc, e per la Democrazia cristiana, ossia il partito ora guidato da Gianni Fontana che vuole identificarsi con la Dc “storica”, dopo il processo di “riattivazione” portato avanti nei mesi scorsi (ma c’è chi parlerebbe piuttosto di anni). I due movimenti, come hanno fatto sapere in una conferenza stampa a Montecitorio il 12 dicembre, hanno stretto un patto federativo sulla base dei «comuni valori democratico cristiani» ed è probabile che faranno un buon tratto di strada assieme, almeno fino alle elezioni.
Gli italiani “affezionati” al Tg1 ricordano Pionati per il suo ruolo di notista-pastonista politico per il telegiornale dell’ammiraglia Rai detenuto per quasi vent’anni – lui stesso si definisce «notista della prima Repubblica» – e hanno continuato a vederlo in tv anche dopo la sua entrata in politica: è comparso un numero impressionante di volte (soprattutto in proporzione alle dimensioni del suo partito), molto più di altri ex colleghi – la Gruber e Sassoli su tutti – che avevano lasciato il video per la politica. Meno noto è Gianni Fontana, in Parlamento dal 1972 al 1994, avvocato e con vari incarichi di governo (fino a divenire nel 1992 ministro dell’agricoltura nel primo esecutivo guidato da Giuliano Amato): dal 30 marzo 2012, Fontana è segretario della Democrazia cristiana, che sta preparando il tesseramento 2013 e pare avere le idee chiare sul suo futuro: «Non vogliamo una rappresentanza striminzita in Parlamento – ha scritto sull’Huffington Post Pietro Salvatori, citando lo stesso Fontana – la nostra vocazione è guidare il paese». Nientemeno.
L’ambizione del partito di Fontana sembra passare attraverso la collaborazione con l’Adc di Pionati: è lui stesso a proporsi di «innovare il sistema politico, fondendo questa carica di innovazione con la tradizione della Dc». Nostalgia di Balena bianca, voglia di scudo crociato: del resto, se tutto andrà come i due partiti vogliono, la federazione parteciperà alle elezioni a febbraio (ovviamente nel centrodestra, a sentire Pionati). Pare sia già pronto il simbolo (lo ha pubblicato il Giornale il 23 dicembre): un cerchio azzurro con la scritta «Alleanza di centro» a semicerchio in alto, una lunetta bianca in basso, con la scritta Democrazia cristiana e nel mezzo, manco a dirlo, lo scudo crociato.
Simbolo ricusato e ammesso - elezioni siciliane 2012
Non è la prima volta che l’Adc utilizza questo stratagemma, da sola o in alleanza sì con la Dc, ma quella di Giuseppe Pizza: in più occasioni nel simbolo ha tentato di inserire uno scudino, anche solo accennato, ma talvolta le commissioni elettorali si sono messe di traverso e lo scudo è stato tagliuzzato o sostituito; figurarsi cosa potrebbe accadere stavolta, se a essere utilizzato fosse lo scudo della Dc-Fontana, mutuato chissà perché da quello di Pizza (e chissà se si sono accorti che non era lo stesso della Dc del 1994). Facile immaginare le proteste dell’Udc – che difficilmente rinuncerà al suo di scudo, ancora diverso – e le successive schermaglie legali, a colpi di sentenze sfoderate e “tassi di democristianità” ostentati. Difficile dire, ora, come andrà a finire: si prospetta uno scontro infuocato, benché in pieno inverno.

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