Alla fine è andata esattamente come pensavamo: il simbolo quadrato che Massimo Corsaro ha presentato solo pochi giorni fa, per definire i "Circoli del centrodestra nazionale", è già pronto per dare voce alla scissione guidata da Ignazio La Russa e Maurizio Gasparri, che pure non hanno intenzione di allontanare troppo la loro strada dal Pdl. Cancellate la parola "Circoli" e "nel Pdl", proprio come avevamo ipotizzato una manciata di giorni fa, il contrassegno del Centrodestra nazionale sembra bell'e pronto.
A La Russa e Gasparri dovrebbero (a detta loro) aggiungersi anche gli antimontiani di Crosetto e della Meloni, mentre in tutta l'Italia gruppuscoli con la nuova sigla piuttosto debitrice della vecchia Alleanza nazionale sorgono come (piccoli) funghi, pronti ad allearsi con il Popolo della libertà o per lo meno quello che ne resta. Dicono che in politica 2 più 2 non faccia mai 4, al massimo 3 e mezzo, per cui qui probabilmente si tenta la strada opposta, di ritornare a 4 spacchettando un Pdl ormai fiacco. Staremo a vedere che succederà.
Potrebbe essere questo il simbolo della lista invocata da Pannella |
Colpisce, invece, l'appello straziante e straziato di Marco Pannella, che continua il suo cammino non violento di sciopero della fame e della sete per chiedere che si arrivi quanto prima all'amnistia «come unica soluzione per la fuoriuscita dalla condizione di flagranza criminale dello Stato italiano, che con i suoi 5 milioni di processi pendenti nel solo settore penale nega qualsiasi possibilità di amministrare la giustizia e, con essa, l'appendice carceraria».
Pannella si rivolge anche a persone di spicco e comuni cittadini perché sostengano la proposta portata avanti con il suo corpo anche in sede elettorale, manifestando fin d'ora la disponibilità a candidarsi nelle liste "Amnistia, Giustizia, Libertà". Il simbolo utilizzato per identificare le liste è ancora la Rosa nel Pugno, utilizzato per la prima volta in Italia nel 1976 dal Partio radicale (nel 1969 Marc Bonnet aveva disegnato la rose au poing per il Partito socialista francese) e ripreso più volte, fino all'ultimo uso intensivo nel 2006, per la lista presentata insieme ai socialisti di Boselli. Le parole scelte questa volta per accompagnare l'immagine molto forte ed evocativa della rosa sono forse le più "imponenti" che i radicali abbiano mai utilizzato: meritano, se non altro, rispetto da parte di tutti.
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