Quando arrivano le elezioni del
2001, alla sede della Fiamma tricolore sono quasi del tutto tranquilli: si può
tranquillamente ripresentare il simbolo che due anni prima il Ministero dell’interno
ha preso per buono alle elezioni europee, se l’ha considerato valido due anni
prima, perché mai dovrebbe cambiare idea questa volta? In effetti l'anno precedente c'era anche un'altra fiamma in circolazione, quella del Movimento sociale europeo di Roberto Felice Bigliardo, Clemente Manco e Nicola Cospito, usciti appunto nel 2000 dalla Fiamma tricolore: l'esperienza politica, tuttavia, è durata poco (Bigliardo è rientrato in An dopo alcuni mesi), dunque la presentazione dell'emblema dovrebbe andare liscia.
La doccia fredda arrivata del
tutto inaspettata e, dunque, sembra ancora più ghiacciata. Già perché, questa
volta, il Viminale il simbolo lo rispedisce al mittente. Troppo simile a quello
di Alleanza nazionale, bisogna cambiarlo. Qualcuno grida al voltafaccia,
persino al complotto; la verità è che, rispetto al 1999, An ha ripreso il
contrassegno tradizionale, senza più l’elefantino a sballare tutte le
dimensioni dell’emblema. Stavolta la fiammella si vede di nuovo abbastanza bene
e la confondibilità potrebbe esserci; per di più, An ha depositato il simbolo
col numero 103, la Fiamma con il 114, per cui tocca a chi è arrivato dopo cambiare
marchio.
Si lambiccano il cervello al
quartier generale di Pino Rauti: alla fiamma non si vuole rinunciare, ma “quella”
fiamma non va bene. Alla fine si opta per una soluzione di emergenza: via la
scritta «Movimento sociale» (tanto ormai tutti chiamano il partito solo «Fiamma
tricolore»), quello che resta della denominazione fa una sorta di semicerchio, mantenendo
il vecchio font; quanto alla fiamma, resta, ma a guardarla bene sembra
piuttosto una goccia bianca, con due “toppe” verdi e rosse che tentano di dare
l’idea del tricolore, ma con l’ombra sottostante comunicano solo la fretta con
cui si è arrivati alla soluzione. Bello o no, l’emblema passa e arriva sulle
schede: l’accordo di desistenza con la Casa delle libertà stavolta c’è e l’unico
parlamentare che la Fiamma aveva lo mantiene.
Quel simbolo, però, in fondo non piace nemmeno agli aderenti alla Fiamma. Non a caso dura davvero pochissimo e, alla prima occasione utile – già al congresso del 2002, che porta alla segreteria Luca Romagnoli, mentre Rauti resta presidente – l’emblema inizia a cambiare foggia: la parte testuale non cambia, mentre la fiamma mantiene la forma a goccia e le “pezze” di colore restano con tanto di ombra, ma il loro bordo è più irregolare.
In una prima versione, ad essere seghettato è solo l'esterno dei due elementi colorati, in seguito lo stesso trattamento è riservato all'interno e il disegno che risulta (specie se immaginato sulle schede, in un cerchio di 3 centimetri di diametro) sembra davvero una fiammella, appena piu schiacciata in larghezza rispetto a quella del 2001.
L’emblema ai militanti piace molto di più di quello adottato alle politiche e, anche se il simbolo ufficiale, come da statuto, resta quello del vecchio Msi (che ovviamente la Fiamma non può usare, per la nota vicenda legale che continua a opporre la Fiamma tricolore ad An, riuscendo quest'ultima sempre vincitrice), quello adottato per ultimo di norma non viene più toccato in seguito, se non per essere inserito in contrassegni più complessi.
Quel simbolo, però, in fondo non piace nemmeno agli aderenti alla Fiamma. Non a caso dura davvero pochissimo e, alla prima occasione utile – già al congresso del 2002, che porta alla segreteria Luca Romagnoli, mentre Rauti resta presidente – l’emblema inizia a cambiare foggia: la parte testuale non cambia, mentre la fiamma mantiene la forma a goccia e le “pezze” di colore restano con tanto di ombra, ma il loro bordo è più irregolare.
In una prima versione, ad essere seghettato è solo l'esterno dei due elementi colorati, in seguito lo stesso trattamento è riservato all'interno e il disegno che risulta (specie se immaginato sulle schede, in un cerchio di 3 centimetri di diametro) sembra davvero una fiammella, appena piu schiacciata in larghezza rispetto a quella del 2001.
L’emblema ai militanti piace molto di più di quello adottato alle politiche e, anche se il simbolo ufficiale, come da statuto, resta quello del vecchio Msi (che ovviamente la Fiamma non può usare, per la nota vicenda legale che continua a opporre la Fiamma tricolore ad An, riuscendo quest'ultima sempre vincitrice), quello adottato per ultimo di norma non viene più toccato in seguito, se non per essere inserito in contrassegni più complessi.
Quando è il momento di
presentarsi alle elezioni europee, infatti, l’emblema utilizzato è quell’ultima
versione – mentre viene di nuovo bocciato quello del 1999, presentato all'ultima consultazione per il Parlamento europeo: lo 0,73% raccolto in quell’occasione
è sufficiente a confermare un seggio a Strasburgo (lo occupa il
segretario Romagnoli), nonostante a confondere le acque siano spuntate altre
fiamme.
Già, perché in quella tornata c’è anche Alessandra Mussolini, che con la sua piccola formazione «Libertà di azione» dà vita al cartello «Alternativa sociale», con il Fronte sociale nazionale di Tilgher e Forza Nuova di Roberto Fiore: proprio quest’ultimo partito tenta di abbandonare il suo emblema tradizionale della coccarda tricolore su fondo blu e lo sostituisce con un altro in cui la F (verde) e la N (rossa) stilizzate vanno a somigliare – guarda caso – a una fiamma, peraltro su una base trapezoidale nera in cui è contenuto il nome del partito, replicato anche sui bordi del cerchio. È troppo anche per il Viminale, che infatti boccia l’intero emblema di Alternativa sociale, accettato una volta che Forza Nuova ha ripreso il suo vecchio simbolo.
Già, perché in quella tornata c’è anche Alessandra Mussolini, che con la sua piccola formazione «Libertà di azione» dà vita al cartello «Alternativa sociale», con il Fronte sociale nazionale di Tilgher e Forza Nuova di Roberto Fiore: proprio quest’ultimo partito tenta di abbandonare il suo emblema tradizionale della coccarda tricolore su fondo blu e lo sostituisce con un altro in cui la F (verde) e la N (rossa) stilizzate vanno a somigliare – guarda caso – a una fiamma, peraltro su una base trapezoidale nera in cui è contenuto il nome del partito, replicato anche sui bordi del cerchio. È troppo anche per il Viminale, che infatti boccia l’intero emblema di Alternativa sociale, accettato una volta che Forza Nuova ha ripreso il suo vecchio simbolo.
Soprattutto, però, a quelle
elezioni c’è pure Pino Rauti. Messo in minoranza al congresso straordinario di
pochi mesi prima, ha fondato una sua forza politica, il «Movimento idea sociale»:
la sigla è Mis, proprio come molti compitavano quella dell’Msi perché così era
ben difficile da pronunciare – del resto, si è sempre detto “missino”. Non
basta: il simbolo depositato al Ministero, all’interno di una corona circolare azzurra
sfumata (e con una stampa non proprio perfetta), c’è una fiamma stilizzata, con
il profilo dell’Italia nel mezzo e, verso il basso, un trapezio blu con dentro
la sigla «M.I.S». Niente punto dopo l’ultima lettera, proprio come non c’era in
«M.S.I» nel vecchio simbolo di Almirante. Anche qui, per il Viminale si è
passato il segno: quel trapezio, così com’è, proprio non va. Forse manca il
tempo di sistemarlo, forse la voglia non c’è: da qualche parte spunta un
pennarello blu che copre alla bell’e meglio le lettere e stavolta il simbolo va
bene. Il risultato alla fine è dello 0, 15%: troppo poco per avere un
europarlamentare, anche spennarellato.
mi sembra di ricordare che tra il simbolo utilizzato nel 2001, soluzione di emergenza adottata per non vanificare il lavoro di raccolta firme per presentarsi, ed il simbolo delle europee 2004 ce ne sia stato uno intermedio che aveva le frastagliature solo lateralmente, non é mai sstato utilizzato per elezioni nazionale ma in qualche amministrativa si. Per quanto riguarda il simbolo di Rauti nel 2006 il ministero boccio definitivamente quel logo, tanto che nell'unica regione dove riuscirono a presentare (la Puglia) avevano un altro simbolo con scritto Lista Rauti. Massimo Bosso
RispondiEliminaIl testo è stato emendato con l'inserimento del simbolo che mancava (e, già che c'ero, anche di quello del Mse di Bigliardo)
EliminaE' vero, in effetti l'ho trovato in qualcuno dei manifesti, anche se è stato un simbolo davvero di scarso utilizzo. Grazie della sua indicazione...
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