Tra di loro c’è giusto una «A» di
differenza. Va bene, da mesi Beppe Grillo parla di «PDmenoL», ma in teoria tra
quei due partiti c’è un abisso. Non è così, invece, per l’Alleanza di centro, fondata
alla fine del 2008 da Francesco Pionati dopo il suo abbandono dell’Udc, e per
la Democrazia cristiana, ossia il partito ora guidato da Gianni Fontana che
vuole identificarsi con la Dc “storica”, dopo il processo di “riattivazione” portato
avanti nei mesi scorsi (ma c’è chi parlerebbe piuttosto di anni). I due
movimenti, come hanno fatto sapere in una conferenza stampa a Montecitorio il
12 dicembre, hanno stretto un patto federativo sulla base dei «comuni valori
democratico cristiani» ed è probabile che faranno un buon tratto di strada
assieme, almeno fino alle elezioni.
Gli italiani “affezionati” al Tg1
ricordano Pionati per il suo ruolo di notista-pastonista politico per il
telegiornale dell’ammiraglia Rai detenuto per quasi vent’anni – lui stesso si
definisce «notista della prima Repubblica» – e hanno continuato a vederlo in tv
anche dopo la sua entrata in politica: è comparso un numero impressionante di
volte (soprattutto in proporzione alle dimensioni del suo partito), molto più di
altri ex colleghi – la Gruber e Sassoli su tutti – che avevano lasciato il
video per la politica. Meno noto è Gianni Fontana, in Parlamento dal 1972 al
1994, avvocato e con vari incarichi di governo (fino a divenire nel 1992
ministro dell’agricoltura nel primo esecutivo guidato da Giuliano Amato): dal
30 marzo 2012, Fontana è segretario della Democrazia cristiana, che sta preparando
il tesseramento 2013 e pare avere le idee chiare sul suo futuro: «Non vogliamo
una rappresentanza striminzita in Parlamento – ha scritto sull’Huffington Post Pietro Salvatori,
citando lo stesso Fontana – la nostra vocazione è guidare il paese». Nientemeno.
L’ambizione del partito di
Fontana sembra passare attraverso la collaborazione con l’Adc di Pionati: è lui
stesso a proporsi di «innovare il sistema politico, fondendo questa carica di
innovazione con la tradizione della Dc». Nostalgia di Balena bianca, voglia di
scudo crociato: del resto, se tutto andrà come i due partiti vogliono, la
federazione parteciperà alle elezioni a febbraio (ovviamente nel centrodestra,
a sentire Pionati). Pare sia già pronto il simbolo (lo ha pubblicato il Giornale il 23 dicembre): un cerchio azzurro con la
scritta «Alleanza di centro» a semicerchio in alto, una lunetta bianca in
basso, con la scritta Democrazia cristiana e nel mezzo, manco a dirlo, lo scudo
crociato.
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Simbolo ricusato e ammesso - elezioni siciliane 2012 |
Non è la prima volta che l’Adc utilizza
questo stratagemma, da sola o in alleanza sì con la Dc, ma quella di Giuseppe
Pizza: in più occasioni nel simbolo ha tentato di inserire uno scudino, anche
solo accennato, ma talvolta le commissioni elettorali si sono messe di traverso
e lo scudo è stato tagliuzzato o sostituito; figurarsi cosa potrebbe accadere
stavolta, se a essere utilizzato fosse lo scudo della Dc-Fontana, mutuato chissà
perché da quello di Pizza (e chissà se si sono accorti che non era lo stesso
della Dc del 1994). Facile immaginare le proteste dell’Udc – che difficilmente
rinuncerà al suo di scudo, ancora diverso – e le successive schermaglie legali,
a colpi di sentenze sfoderate e “tassi di democristianità” ostentati. Difficile
dire, ora, come andrà a finire: si prospetta uno scontro infuocato, benché in
pieno inverno.
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