mercoledì 2 marzo 2016

In difesa di ambulanti e partite Iva, Basta!

A volte, quando lo sguardo cade su un simbolo - che magari spunta sulla propria pagina Facebook, come amicizia consigliata - si ferma e non può spostarsi da lì. La reazione dell'osservatore, in fondo, è comprensibile: può forse passare inosservato un contrassegno a sfondo nero, sul quale risaltano la scritta "BASTA!" gialla (font quasi stile Hollywood e fondo bruciacchiato) e, ancora di più, un cappio - forse il primo mai approdato su un emblema elettorale - color verde neon. 
Sul piano visivo il logo di Basta! è certamente efficace, nel suo essere inquietante; viene spontaneo dunque domandarsi dove lo si potrebbe votare e, banalmente, "chi c'è dietro". Domanda nient'affatto banale, soprattutto per un drogato di politica appassionato di liste ed episodi pop del Belpaese. Il cappio, per dire, potrebbe far pensare a Luca Leoni Orsenigo, l'ex deputato leghista che, il 16 marzo 1993, a Montecitorio agitò un cappio in aula: il nuovo simbolo, tuttavia, appare all'interno del sito www.torino2016.it e Leoni Orsenigo è comasco, improbabile dunque che l'emblema sia roba sua.
Quanto al "Basta!", se n'erano visti almeno due nella politica italiana. Uno lo presentò alle politiche del 2001 Luciano Garatti - con il nome Italia unita dei Liberaldemocratici - anche se quella grafica fu un ripiego dopo che il Viminale aveva bocciato la dicitura "Basta ladri". L'altro, Immigrati Basta!, fu ereditato da Max Loda dopo che nel 1996 lo aveva coniato il piemontesissimo Renzo Rabellino (come Immigrati extracomunitari basta). Queste indicazioni, tuttavia, rischiano di portare seriamente fuori strada. 
Demiurgo della lista Basta! è Giacinto Marra (detto Giangi), classe 1957, che si era già candidato a sindaco nel 2011 con la lista Azzurri italiani ("la Nazionale che tutti amano", ma anche "l’azzurro di Maria Ausiliatrice", scrisse la Stampa), ottenendo lo 0,37% dei voti (1686 lui, 1493 la lista). Il risultato non fu una meraviglia, a dispetto della presentazione della lista che ancora oggi si legge nel sito della lista poi trasformatasi in movimento: precisamente, "un Movimento moderno illuminista" nato nel 2009, avente come obiettivi "l’assoluta fiducia nella ragione, in grado di illuminare le menti, contro le superstizioni e i pregiudizi delle religioni, della tradizione e di tutti quegli elementi sociali e culturali che limitano la libertà dell’uomo", ma soprattutto "il rilancio dell’economia e la creazione di nuovi posti di lavoro attraverso la tutela delle Partite Iva". Tutto questo è simboleggiato da una coccarda tricolore stilizzata "simbolo di meritocrazia", quella che non ci sarebbe nella società, per l'esattezza "un popolo fatto di giovani senza lavoro, di esodati, di artigiani alla canna del gas" e che non vuole l'Euro e nuovi immigrati.
Con il tempo il movimento ha cercato di farsi vedere anche in altre consultazioni elettorali, compreso il voto a Roma del 2013 (la lista si schierò con Gianni Alemanno), ma già poco dopo le elezioni non felicissime a Torino Marra doveva avere fatto programmi per il nuovo voto all'ombra della Mole. Per lo meno, verrebbe da dire questo, sapendo che il sito www.torino2016.it è stato acquistato alla fine di maggio del 2012: il dominio era già stato fermato, anche se probabilmente non c'era ancora l'idea di quale emblema utilizzare.
L'idea, in ogni caso, è emersa alcuni mesi fa, con la lista del cappio presentata a novembre dell'anno scorso e con nomi almeno in parte sovrapponibili a quelli visti tra le file di Azzurri italiani. Anche alcune linee del programma sono in continuità: "La lista civica 'BASTA!' - si legge nel sito - non è legata ad alcuna associazione di categoria o sindacato ma è stata costituita per tutelare il mondo delle Partite Iva e più nello specifico quello relativo agli ambulanti e commercianti torinesi. Chi tiene viva una città siamo proprio noi, perché oltre a contribuire finanziariamente con tutte le tasse comunali che paghiamo, lo facciamo anche socialmente con il giornaliero rapporto verso i cittadini. Nonostante tutto il nostro contributo, il livello di tassazione e la poca attenzione verso la nostra categoria ci sta uccidendo". Anche per questo, Marra cerca candidati che possano far parte delle liste per il consiglio comunale e per le circoscrizioni: "Non ci interessa l’orientamento politico o l’ideologia, noi vogliamo concretezza e tutelare il nostro presente e futuro. Allora, se sei un ambulante, un commerciante ma anche un giovane senza speranza o un pensionato ridotto alla povertà, unisciti a noi e… BASTA!". Riuscirò l'impresa?

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