Può nascere un simbolo (di una lista) prima che si sappia quale candidat* lo rappresenta? Non è per forza un'anomalia: può accadere che un gruppo si costituisca, si dia fin dall'inizio un'immagine buona per affrontare le elezioni, ma solo quando si avvicina la scadenza per la presentazione delle candidature sciolga la riserva e decida chi sarà il candidato alla carica di primo cittadino. Chi si ricorda le elezioni che avvenivano prima della riforma del 1993, peraltro, era abituato a non avere per forza dei candidati sindaci "ufficiali" prima delle elezioni: prima dell'avvento dell'elezione diretta, tutto si decideva a scrutinio finito, anche se ovviamente i nomi di chi aspirava alla massima carica si conoscevano fin dalla presentazione delle liste.
Rispetto ad allora, la legge elettorale è cambiata (almeno alla pari del contesto politico) e impone di definire un mese prima del voto liste e candidati sindaci; nei giorni precedenti a quel mese, invece, una lista può nascere anche senza un capitano che punti alla poltrona di sindaco. Basta che ne abbia uno nei giorni successivi. Cosa che, per il momento - ma sarà probabilmente questione di giorni - non riguarda la lista Cambia Avella, comune di circa 8mila abitanti in provincia di Avellino e che un candidato sindaco (per l'opposizione) per adesso non ce l'ha.
La lista affronterebbe il gruppo legato all'attuale maggioranza, guidata dal sindaco Domenico Bianciardi e che cinque anni fa aveva vinto le elezioni con la Lista Colomba. Il fatto è che davvero di Cambia Avella si sa poco: si intuisce solo la sua vicinanza al Pd e il coinvolgimento di soggetti della società civile, come emerge dalla lettura di vari giornali online (come Bassairpinia.com e Ottopagine)
Alla fine, l'unico elemento grafico che emerge con chiarezza dal simbolo di Cambia Avella è una mano che sembra sorreggere un pugno di terra, con relativo germoglio nascente dalla terra stessa. Di simboli botanici se ne sono visti parecchi, ma forse è la prima volta in cui si nota un germoglio su una potenziale scheda: per chi partecipa alla lista, si tratta certamente di un segno di novità, di discontinuità rispetto al passato, da segnalare pure con una vita nuova, per quanto vegetale. Bianciardi, in ogni caso, non sembra troppo preoccupato: "Vorrei fare gli auguri al mio sfidante - ha dichiarato ai giornali - ma purtroppo non so chi sia, chi si nasconde dietro ad un simbolo. Vorrei conoscere i candidati, ma non li so, vorrei conoscere il programma, ma non c’è. A me sembra tanto un simbolo della Coldiretti”. Basterà questo a non far votare per Cambia Avella?
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