L'attenzione per le elezioni in Campania al momento sembra monopolizzata da Napoli e - almeno per qualche giorno ancora - dal pasticcio legato alle primarie; anche altri comuni, in ogni caso, si preparano al voto e, via via, i candidati escono allo scoperto. E' ad esempio il caso di Piano di Sorrento, comune "inferiore" (la popolazione supera di poco i 13mila abitanti) che ha visto ufficializzare pochi giorni fa la candidatura a sindaco di Vincenzo Iaccarino (l'unica certa, per il momento).
Certo, a rigore sembra improprio di "uscita allo scoperto", se non altro perché Iaccarino aveva iniziato il suo percorso due anni e mezzo fa, uscendo dalla maggioranza (guidata dal sindaco Giovanni Ruggiero, che sta appunto terminando il mandato). Ha sottolineato più volte che "Bisogna ricostruire il paese e portarlo alla normalità e ad una vivibilità che ha perso", nonché "restituire trasparenza all'amministrazione". Anche il simbolo scelto - "un disegno semplice, ma che rappresenta quello che poi sarà la nostra azione politica, quello che vogliamo fare per i cittadini di Piano e per il nostro paese" - sembra rientrare nella strategia politica di Iaccarino e appare frutto di scelte precise: a raccontarle è lo stesso candidato sindaco, che due giorni fa ha presentato il contrassegno alla stampa.
Certo, a rigore sembra improprio di "uscita allo scoperto", se non altro perché Iaccarino aveva iniziato il suo percorso due anni e mezzo fa, uscendo dalla maggioranza (guidata dal sindaco Giovanni Ruggiero, che sta appunto terminando il mandato). Ha sottolineato più volte che "Bisogna ricostruire il paese e portarlo alla normalità e ad una vivibilità che ha perso", nonché "restituire trasparenza all'amministrazione". Anche il simbolo scelto - "un disegno semplice, ma che rappresenta quello che poi sarà la nostra azione politica, quello che vogliamo fare per i cittadini di Piano e per il nostro paese" - sembra rientrare nella strategia politica di Iaccarino e appare frutto di scelte precise: a raccontarle è lo stesso candidato sindaco, che due giorni fa ha presentato il contrassegno alla stampa.
"C'è un lato che rappresenta l'oggi: una nuvola grigia, che è il colore del nostro paese - che si rispecchia anche nelle facce di molti concittadini, nella loro rassegnazione - ed è anche il chiaroscuro dell'azione amministrativa, visto che non si capisce cosa si è fatto fino ad oggi, che cosa si vuole fare, cosa è in programmazione, così come rappresenta il cittadino che vorrebbe uscire da questa situazione. L'altro lato è quello del domani, quello che noi vogliamo fare e cercheremo di fare per Piano di Sorrento: far rispuntare il sole, dare un'azione dinamica alla futura attività amministrativa del nostro paese, soprattutto ridare il sorriso e l'entusiasmo alla gente, per il poter essere partecipi di questo progetto amministrativo, dando il proprio contributo [...]".
Al di là del messaggio che si è voluto lanciare, sembra abbastanza facile dire che quello lanciato da Iaccarino è il simbolo più "meteorologico" visto fin qui. Di soli se n'erano già incontrati vari (quello nascente socialista e socialdemocratico, quello ridente dei Verdi), mentre le nuvole non erano praticamente mai finite nei tondi da scheda elettorale (a parte, per dire, il simbolo della Sinistra liberale di Maurizio Sacconi e Donato Robilotta; emblema che, peraltro, sulla scheda non dovrebbe esserci mai finito).
Bisogna ammetterlo: forse prima ancora che un simbolo "semplice", quello di Piano oggi e domani appare soprattutto un simbolo naïf, con il sole che spunta dietro una nuvoletta; il disegno non è fatto a mano, ma l'accostamento di due clipart elementari (che piacerebbero molto a un bambino) e di scritte in font Arial dà veramente l'idea di una realizzazione cheap, sicuramente pensata e meditata ma con un'elaborazione ridotta al minimo. Questo è per forza un male? Non necessariamente: se la realizzazione è sufficiente a far passare il messaggio, ci si può anche accontentare. Per la grafica, si spera, verranno tempi migliori.
Bisogna ammetterlo: forse prima ancora che un simbolo "semplice", quello di Piano oggi e domani appare soprattutto un simbolo naïf, con il sole che spunta dietro una nuvoletta; il disegno non è fatto a mano, ma l'accostamento di due clipart elementari (che piacerebbero molto a un bambino) e di scritte in font Arial dà veramente l'idea di una realizzazione cheap, sicuramente pensata e meditata ma con un'elaborazione ridotta al minimo. Questo è per forza un male? Non necessariamente: se la realizzazione è sufficiente a far passare il messaggio, ci si può anche accontentare. Per la grafica, si spera, verranno tempi migliori.
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