Anche in Sicilia si scaldano i motori per il voto amministrativo in vari comuni, compreso quello di Canicattì, oltre 35mila abitanti, in provincia di Agrigento. In questi giorni si stanno riempiendo le prime caselle simboliche in vista delle elezioni e, se alcune forze politiche nazionali hanno già scelto di correre con il proprio simbolo noto (è il caso, per esempio, dell'Udc e di Fare!), la prima formazione a scendere in campo è stata Uniti per Canicattì. Per il Corriere agrigentino si tratta di una lista di centro, che ha come portavoce Enzo Di Natali e si propone di puntare soprattutto su agricoltura, sanità locale, rilancio culturale, economico e sociale del comune; non è ancora chiaro se la lista sosterrà un candidato sindaco proprio o se parteciperà a una coalizione.
L'emblema, graficamente molto semplice (e con tendenza decisamente bidimensionale) cerca di rappresentare il territorio affidandosi soprattutto al grappolo d'uva bianca, che nei decenni scorsi era stata il prodotto principale delle terre di Canicattì (e, di riflesso, il centro degli interessi economici della zona); a dare la dimensione dell'unità dovrebbero provvedere le sagome umane (decisamente stilizzate e tutte, tutte maschili) unite alla bell'e meglio e tinte col tricolore.
A qualcuno, peraltro, il simbolo potrebbe dare la sensazione del "già visto". Obiettivamente sarebbe difficile dargli torto: solo l'anno scorso ad Agrigento è stato presentato il simbolo della lista Uniti per la città, a sostegno del candidato sindaco (poi eletto) Calogero "Lillo" Firetto. Il nome aveva la stessa struttura, il fondo era sempre blu e l'immagine della "folla tricolore" era praticamente la stessa (nel 2016 sono stati aggiunti solo piccoli ellissi azzurri ai piedi di ogni sagoma). Unica differenza sensibile, al posto del grappolo d'uva stilizzato c'era un ramo di mandorlo in fiore - mi perdonino e mi correggano i botanici se mi sono sbagliato - perché legato alla città di Agrigento (ne porta il nome anche una delle manifestazioni folkloristiche più importanti del luogo). In qualche modo, però, l'anno scorso è stato avviato un format simbolico, che qualcuno in seguito ha voluto riprendere.
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