In attesa che arrivi il verdetto delle primarie del centrosinistra e che nel centrodestra si chiarisca se la corsa verso il Campidoglio toccherà a Guido Bertolaso o a qualcun altro, accanto ai simboli già certi del MoVimento 5 Stelle (per Virginia Raggi) e del "cuore" per Alfio Marchini ora irrompono sulla scena i due emblemi che sosterranno certamente la campagna elettorale di Francesco Storace, che proprio questa mattina ha ufficialmente presentato la propria candidatura al teatro Quirino.
La formazione su cui l'ex governatore del Lazio può contare non prevede al momento la discesa in campo del simbolo della Destra, il partito che lui guida dal 2007. Oggi, come si diceva, sono stati presentati due emblemi che contrassegneranno altrettante liste e puntano, probabilmente, a diverse platee elettorali.
Il primo ha l'apparenza di una classica "lista del sindaco", con il cognome del candidato ben in evidenza per contrasto cromatico (giallo su blu) e la stilizzazione del Colosseo su fondo azzurro, quasi poggiato su un archetto tricolore. Uno degli emblemi architettonici più riconoscibili, benché sia stato usato spesso alle elezioni in passato (lo avevano utilizzato anche due delle quaranta liste presentate alle scorse elezioni comunali), verrà schierato come "logo personale" di Storace, nel tentativo di intercettare voti a favore del sindaco a prescindere dalle singole appartenenze politiche: il simbolo si rivolgerà alla società civile, così come agli aderenti di altri partiti (non necessariamente di destra) non soddisfatti dei candidati proposti dalle loro compagini.
Il secondo simbolo, invece, parla espressamente alla destra (e non solo alla Destra dello stesso Storace). Guardandolo è difficile reprimere la sensazione che si tratti di un ibrido, a partire dal nome della lista: Destra nazionale. Non è irragionevole pensare che la denominazione metta insieme il nome della formazione di Storace e quello di Azione nazionale, associazione nata a partire dalla "mozione dei quarantenni" interna alla Fondazione Alleanza nazionale (e vicina tra l'altro a Gianni Alemanno) che ha scelto di sostenere Storace per dare corpo a un progetto di "destra moderna, forte, unita e realmente inclusiva" (come a dire che chi oggi rappresenta la destra non riesce a essere tutto questo insieme). Senza contare che "Destra nazionale" era la scritta che figurava anche nel simbolo del Msi dal 1972 in poi; la stessa dicitura, peraltro, è presente anche nel simbolo che il Nuovo Msi di Maria Antonietta Cannizzaro ha registrato come marchio e opera dell'ingegno, per cui non è da escludere qualche reazione non proprio entusiastica di quel partito.
Ancora, la scritta "Destra nazionale" bianca su fondo blu ricorda almeno in parte il simbolo di Alleanza nazionale e, almeno cromaticamente, anche quello di Fratelli d'Italia; in compenso, la struttura dell'intero contrassegno sembra debitrice di quello del Popolo della libertà, con il solito arcobalenino tricolore (a specchio rispetto a quello del Pdl) a separare un campo blu (con scritte bianche) in alto da un campo chiaro con scritte in blu in basso. Che sia in qualche modo l'anticipo della formazione - "una nuova costituente di destra" - che già Fausto Orsomarso e Roberto Menia, rispettivamente portavoce e membro del direttivo di Azione nazionale, avevano annunciato già prima della presentazione di oggi - che dovrebbe (ri)nascere ad Assisi tra il 9 e 10 aprile?
Nessun commento:
Posta un commento