lunedì 24 agosto 2020

Suppletive in Sardegna e in Veneto, simboli e curiosità sulla scheda

Come si è ricordato pochi giorni fa, il 20 e il 21 settembre, sono previste anche le elezioni suppletive in due collegi uninominali del Senato: il collegio 03-Sassari (in sostituzione di Vittoria Francesca Maria Bogo Deledda, eletta nel 2018 con il MoVimento 5 Stelle e morta pochi mesi fa) e il collegio 09-Villafranca di Verona (vacante dopo la morte di Stefano Bertacco, di Fratelli d'Italia ed eletto per la compagine del centrodestra). Le candidature, come da previsione di legge, sono state depositate tra il 16 e il 17 agosto presso le corti d'appello di Cagliari e Venezia e sono state tutte ammesse. 

Sardegna - Collegio 03 - Sassari (Nord Sardegna)


Le uniche particolarità simboliche di qualche rilievo riguardano il collegio del Nord Sardegna. Lì sono state presentate quattro candidature: tra queste, si distanzia di più delle altre dall'iconografia classica quella di Agostinangelo Marras, avvocato penalista sostenuto da Italia viva e da Italia in comune (ma presentatosi come indipendente). Nel suo contrassegno, tuttavia, non si vede nessuno dei due simboli legati ai partiti appena citati: campeggia la sagoma della Sardegna, tinta dei colori del gonfalone di Sassari che sfumano nel viola; in filigrana si intravede anche la "Pintadera" nuragica Il claim inserito nell'emblema è "Più uguaglianza più giustizia", insieme ad "Agostinangelo Marras per la Sardegna".
Si è già visto che sempre in questo collegio si sperimenterà il primo contrassegno unitario per il tandem Pd-M5S, che sosterrà la candidatura dell'ingegnere Lorenzo Costantino Corda assieme all'area che va da 
Liberi e Uguali a Centro democratico e Democrazia solidale. Le due pennellate - una rossa, una gialla - che danno un tocco di colore al contrassegno "Nord Sardegna con Lorenzo Corda" hanno il sapore dell'esperimento minimal (almeno sul piano grafico) che potrebbe anche essere replicato altrove se dovesse funzionare: così, peraltro, non sarà in Veneto, dal momento che Pd e M5S hanno deciso di presentare ciascuno la propria candidatura, come si vedrà tra poco.
La fase di deposito delle candidature ha confermato poi la partecipazione a queste suppletive dell'ortopedico sassarese Carlo Doria in rappresentanza del centrodestra. Per l'occasione è stato recuperato il primo contrassegno composito con cui il centrodestra ha partecipato alle prime suppletive di questa legislatura: si tratta del "triciclo" che unisce, disponendoli a triangolo, i simboli con cui Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno partecipato alle elezioni politiche del 2018. In questo caso, dunque, i partiti principali della coalizione hanno scelto di apparire direttamente, pur sostenendo anche in questo caso un candidato civico (e vicino al Partito sardo d'azione, che non figura nel contrassegno ma ha attivato da tempo una collaborazione con la Lega).
Non si tratta però dell'unico contrassegno dichiaratamente partitico di queste elezioni suppletive. Si è aggiunta infatti la candidatura di Gian Mario Salis, medico, sostenuto dal Partito socialista italiano, che schiera per la prima volta in un'elezione politica (anche se limitata a un collegio) il simbolo nuovo, adottato alla fine del 2019. Come si può vedere, nessuno dei candidati ha adottato un contrassegno identico a quelli depositati alle elezioni politiche di due anni e mezzo fa, quindi tutti hanno dovuto consegnare - insieme alle firme raccolte - anche un esemplare dell'emblema scelto, non potendosi limitare a descrivere uno di quelli già presentati per le politiche 2018.


Veneto - Collegio 09 - Villafranca di Verona

Si trova assai meno varietà grafica nel collegio uninominale veneto in cui elettrici ed elettori dovranno votare il 20 e il 21 settembre. L'unica vera curiosità, casomai, sta nel fatto che il centrodestra - che si presenta sempre unito con il medesimo contrassegno visto per la Sardegna - ha scelto di candidare Luca De Carlo, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia (stesso partito dunque del senatore deceduto), ma soprattutto deputato eletto nel 2018 e decaduto all'inizio di agosto perché un nuovo conteggio nella circoscrizione plurinominale - Veneto 1 ha riassegnato il suo seggio. In caso di vittoria, dunque, potrebbe dire di essere stato prima deputato e poi senatore nella stessa legislatura.
A contendersi il seggio rimasto vacante sono tre persone e, come si diceva prima, in questo caso il MoVimento 5 Stelle e il Pd hanno scelto di correre in modo autonomo, ciascuno con una propria candidatura. Qui il M5S ha candidato Emanuele Sterzi, abbinando a lui esattamente lo stesso contrassegno usato alle elezioni politiche (e, da quel momento in avanti, in ogni altra competizione), dunque con il sito Ilblogdellestelle.it nella parte inferiore dell'emblema. Non c'è nessuna sorpresa grafica da questo punto di vista, non essendo da tempo nemmeno abitudine del MoVimento la modifica del contrassegno per legarlo visivamente ai luoghi in cui viene presentato.
Nessuna sorpresa nemmeno per il Partito democratico, che distingue il suo candidato Matteo Melotti con il proprio simbolo nazionale, anche qui senza introdurre alcuna caratterizzazione personale o locale (come invece in area Pd si è sempre più abituati a vedere, ma non nelle elezioni politiche, al di là dell'esordio veltroniano nel 2008). Al più, può stupire che sia stato usato proprio l'emblema del Pd, dal momento che di solito nelle suppletive è il centrosinistra a presentare in modo unitario la candidatura, schierando di conseguenza un simbolo inclusivo di varie forze della coalizione (a volte inserendo le miniature dei partiti, altre volte limitandosi a un marchio più anonimo). Di certo la sfida in questo collegio è tutt'altro che semplice per il centrosinistra: la scelta di una presentazione con il solo simbolo del Pd appare più chiara ma anche destinata a non essere vincente. Saranno comunque le urne a stabilirlo.


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