Nelle bacheche del Ministero dell'interno è comparso per la prima volta nel 2008, anche se il simbolo - una freccia verde piegata a forma di V - era piuttosto diverso da quello attuale. Il Fronte Verde, tuttavia, era già operativo da un anno e mezzo, essendo nato il 21 dicembre 2006: dodici anni dopo esatti, in via degli Scipioni a Roma si è riunito l'ufficio politico del movimento ecologista indipendente che ha scelto di adottare un nuovo emblema, leggermente diverso rispetto a quello attualmente in uso, ma in piena coerenza grafica e comunicativa con questo; la scelta è arrivata in coerenza con la decisione di fare un passo avanti sul piano politico, trasformandosi in partito e cercando di unire altre forze.
In vista di quella riunione si erano prospettate varie possibili soluzioni, innanzitutto sul piano del nome: il 99% degli aventi diritto, tuttavia, ha espresso la volontà di mantenere la denominazione adottata dall'inizio dell'attività, preferendola a Movimento Verde ed Alternativa Verde. Dal punto di vista grafico, invece, si è concordata una variazione minima rispetto all'emblema attuale: si è mantenuto il nome verde su fondo bianco (e non a colori invertiti, come pure era stato proposto per far risaltare ulteriormente la connotazione ambientalista del movimento) e si è scelto di sostituire quella sorta di "onda" tricolore con una fascia sempre a doppia curva, ma a due tonalità di verde, dal momento che il soggetto politico ha iniziato ad aprirsi anche a livello internazionale (per cui non aveva senso marcare ulteriormente il carattere nazionale del Fronte Verde).
Simbolo per le politiche 2018 |
Presenza costante di tutte le varianti sottoposte al voto degli aventi diritto è l'arciere, presente dal 2014 (anche se nel 2013, guardando la versione depositata al Viminale, l'immagine era diversa e ricordava più Green Arrow che Robin Hood): il disegno allora fu curato da Gianni Giansanti, mentre l'attuale restyling - che ha ribaltato "a specchio" la figura, con l'arco teso nuovamente verso sinistra e leggermente più in alto - è stato opera di Carlo Pompei, nuovo responsabile stampa e propaganda del Fronte Verde. Il risultato netto delle votazioni, in ogni caso, dimostra la compattezza e il comune sentire del gruppo dirigente attuale del movimento. Il cambio di simbolo, tuttavia, non è fine a se stesso, ma si inserisce in un disegno più ampio sul piano politico, anticipato a settembre dall'appello per una confederazione ecologista lanciato dal presidente nazionale del Fronte Vincenzo Galizia.
"Abbiamo deciso - spiega lo stesso Galizia - che entro il 2019 ci trasformeremo ufficialmente in partito politico per poter affrontare al meglio le battaglie ecologiste, sociali e politiche in difesa della Terra e dei cittadini con la volontà di entrare nelle istituzioni. Nel frattempo, il Fronte Verde proverà a presentarsi alle prossime elezioni Europee e amministrative": lo ha già fatto in passato, in particolare partecipando alle ultime due tornate elettorali a Fiumicino, ma intende estendere l'esperimento. "Ci stiamo sempre più radicando sul territorio sia in Italia che all'estero - continua il presidente - e abbiamo deciso di aprire le nostre liste ai cittadini delusi e traditi da tutti i partiti attuali, compreso il MoVimento 5 Stelle, che vorranno candidarsi in prima persona con noi per cambiare davvero l'Italia e l'Europa".
Il progetto politico si occupa anche e soprattutto della dimensione europea: "Siamo contro quest'Europa di banchieri e burocrati: noi proponiamo, al posto di questa Unione, la nascita della Confederazione Europea per poter realizzare l'Europa verde, sociale e democratica che desideriamo, perché sia in grado di affrontare tutte le sfide epocali di questo secolo. Una nuova Europa dei popoli, profondamente impegnata sui temi della giustizia sociale e della solidarietà, favorevole a un'economia verde e circolare, che ponga come urgenza l’uscita dalla dipendenza dei combustibili fossili per puntare ancora di più su fonti rinnovabili e sull'efficienza, combatta in maniera concreta i cambiamenti climatici e si liberi definitivamente della plastica". Per riuscire in tutto questo, partecipando alle elezioni europee, ovviamente il Fronte Verde dovrà raccogliere le firme e non sarà semplice; in questo duro compito, peraltro, il nascente partito sarà in buona compagnia.
Il progetto politico si occupa anche e soprattutto della dimensione europea: "Siamo contro quest'Europa di banchieri e burocrati: noi proponiamo, al posto di questa Unione, la nascita della Confederazione Europea per poter realizzare l'Europa verde, sociale e democratica che desideriamo, perché sia in grado di affrontare tutte le sfide epocali di questo secolo. Una nuova Europa dei popoli, profondamente impegnata sui temi della giustizia sociale e della solidarietà, favorevole a un'economia verde e circolare, che ponga come urgenza l’uscita dalla dipendenza dei combustibili fossili per puntare ancora di più su fonti rinnovabili e sull'efficienza, combatta in maniera concreta i cambiamenti climatici e si liberi definitivamente della plastica". Per riuscire in tutto questo, partecipando alle elezioni europee, ovviamente il Fronte Verde dovrà raccogliere le firme e non sarà semplice; in questo duro compito, peraltro, il nascente partito sarà in buona compagnia.
Nessun commento:
Posta un commento