giovedì 27 dicembre 2018

Il Fronte Verde ha 12 anni, un nuovo simbolo e un futuro da partito

Nelle bacheche del Ministero dell'interno è comparso per la prima volta nel 2008, anche se il simbolo - una freccia verde piegata a forma di V - era piuttosto diverso da quello attuale. Il Fronte Verde, tuttavia, era già operativo da un anno e mezzo, essendo nato il 21 dicembre 2006: dodici anni dopo esatti, in via degli Scipioni a Roma si è riunito l'ufficio politico del movimento ecologista indipendente che ha scelto di adottare un nuovo emblema, leggermente diverso rispetto a quello attualmente in uso, ma in piena coerenza grafica e comunicativa con questo; la scelta è arrivata in coerenza con la decisione di fare un passo avanti sul piano politico, trasformandosi in partito e cercando di unire altre forze. 
In vista di quella riunione si erano prospettate varie possibili soluzioni, innanzitutto sul piano del nome: il 99% degli aventi diritto, tuttavia, ha espresso la volontà di mantenere la denominazione adottata dall'inizio dell'attività, preferendola a Movimento Verde ed Alternativa Verde. Dal punto di vista grafico, invece, si è concordata una variazione minima rispetto all'emblema attuale: si è mantenuto il nome verde su fondo bianco (e non a colori invertiti, come pure era stato proposto per far risaltare ulteriormente la connotazione ambientalista del movimento) e si è scelto di sostituire quella sorta di "onda" tricolore con una fascia sempre a doppia curva, ma a due tonalità di verde, dal momento che il soggetto politico ha iniziato ad aprirsi anche a livello internazionale (per cui non aveva senso marcare ulteriormente il carattere nazionale del Fronte Verde). 
Simbolo per le politiche 2018
Presenza costante di tutte le varianti sottoposte al voto degli aventi diritto è l'arciere, presente dal 2014 (anche se nel 2013, guardando la versione depositata al Viminale, l'immagine era diversa e ricordava più Green Arrow che Robin Hood): il disegno allora fu curato da Gianni Giansanti, mentre l'attuale restyling - che ha ribaltato "a specchio" la figura, con l'arco teso nuovamente verso sinistra e leggermente più in alto - è stato opera di Carlo Pompei, nuovo responsabile stampa e propaganda del Fronte Verde. Il risultato netto delle votazioni, in ogni caso, dimostra la compattezza e il comune sentire del gruppo dirigente attuale del movimento. Il cambio di simbolo, tuttavia, non è fine a se stesso, ma si inserisce in un disegno più ampio sul piano politico, anticipato a settembre dall'appello per una confederazione ecologista lanciato dal presidente nazionale del Fronte Vincenzo Galizia.
"Abbiamo deciso - spiega lo stesso Galizia - che entro il 2019 ci trasformeremo ufficialmente in partito politico per poter affrontare al meglio le battaglie ecologiste, sociali e politiche in difesa della Terra e dei cittadini con la volontà di entrare nelle istituzioni. Nel frattempo, il Fronte Verde proverà a presentarsi alle prossime elezioni Europee e amministrative": lo ha già fatto in passato, in particolare partecipando alle ultime due tornate elettorali a Fiumicino, ma intende estendere l'esperimento. "Ci stiamo sempre più radicando sul territorio sia in Italia che all'estero - continua il presidente - e abbiamo deciso di aprire le nostre liste ai cittadini delusi e traditi da tutti i partiti attuali, compreso il MoVimento 5 Stelle, che vorranno candidarsi in prima persona con noi per cambiare davvero l'Italia e l'Europa". 
Il progetto politico si occupa anche e soprattutto della dimensione europea: "Siamo contro quest'Europa di banchieri e burocrati: noi proponiamo, al posto di questa Unione, la nascita della Confederazione Europea per poter realizzare l'Europa verde, sociale e democratica che desideriamo, perché sia in grado di affrontare tutte le sfide epocali di questo secolo. Una nuova Europa dei popoli, profondamente impegnata sui temi della giustizia sociale e della solidarietà, favorevole a un'economia verde e circolare, che ponga come urgenza l’uscita dalla dipendenza dei combustibili fossili per puntare ancora di più su fonti rinnovabili e sull'efficienza, combatta in maniera concreta i cambiamenti climatici e si liberi definitivamente della plastica". Per riuscire in tutto questo, partecipando alle elezioni europee, ovviamente il Fronte Verde dovrà raccogliere le firme e non sarà semplice; in questo duro compito, peraltro, il nascente partito sarà in buona compagnia.

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