giovedì 6 agosto 2020

Puglia, lista comune Nuovo Psi - Udc, tra ritorni, assonanze e dissonanze

Non più tardi di due giorni fa è stata presentata una delle liste che correranno in Puglia a sostegno di Raffaele Fitto, che quindici anni dopo la sconfitta contro Nichi Vendola cerca di tornare alla guida della regione per il centrodestra, anche se da esponente di Fratelli d'Italia e non più di Forza Italia. Le candidature in questione sono quelle del cartello che unisce il Nuovo Psi e l'Unione di centro, attraverso un simbolo che unisce le grafiche dei due partiti.
A dare notizia della decisione sono stati il segretario nazionale dell'Udc Lorenzo Cesa e quello del Nuovo Psi Michele Simone: "Questo accordo -  hanno spiegato - nasce dall'esigenza di porre al centro del governo della Regione un progetto d'insieme, coerente e soprattutto realizzabile, che ponga rimedio alla gestione personalistica ed improvvisata dell'amministrazione uscente, abituata ad inseguire demagogicamente i problemi, piuttosto che a proporre soluzioni. E il Presidente Fitto è l’uomo giusto per farlo, anche e soprattutto con il nostro contributo". Proprio Fitto, oltre a ringraziare come da prassi e ad aver ricordato che il suo scopo è vincere, ha sottolineato che tutte le liste concorrono per superare la soglia di sbarramento e ottenere rappresentanza, volendo così sottintendere che non serviranno solo a raccogliere voti che non si trasformano in seggi ma possono far vincere la coalizione.
In teoria la notizia finisce qui, ma il drogato di politica deve andare necessariamente oltre, anzi, guardare indietro, che sia a un passato prossimo o remoto. Partendo da quest'ultimo, non ci si può esimere dal notare che questo contrassegno elettorale segna il ritorno sulla scena politica - almeno di livello regionale - del Nuovo Psi. Se ne erano perse le tracce per un po' di tempo, in effetti, anche se nel 2018 il suo simbolo era finito regolarmente al Viminale, ma di candidature non si è avuta sostanzialmente notizia; in più, l'ultima volta che il partito aveva corso alle regionali pugliesi era stato proprio nel 2005, quando aveva sostenuto Caldoro insieme ai repubblicani.
A chi ha visto il simbolo e ha buona memoria, tuttavia, è tornato quasi subito in mente un episodio che risale all'anno dopo, dunque alle elezioni politiche del 2006, solo a parti quasi invertite e almeno in parte simili. Difficile, infatti, non pensare al contrassegno elettorale che aveva unito in un'unica lista la Democrazia cristiana per le autonomie e, appunto, il Nuovo Psi guidato da Gianni De Michelis: il simbolo, tra l'altro, fu presentato al Ministero dell'interno proprio nei giorni in cui il gruppo legato a De Michelis credeva di non poterlo utilizzare sulla base di un'ordinanza del tribunale di Roma (ma pochi giorni dopo una nuova ordinanza gliel'avrebbe restituito). La maggior parte del cerchio era occupata dal partito di Gianfranco Rotondi, mentre il Nuovo Psi (che schierava per la prima volta quel garofano) si accontentava del segmento inferiore.
Ora, si può avere la tentazione di parlare di parti invertite, se non altro perché nel nuovo contrassegno pugliese il Nuovo Psi occupa lo spazio che di norma è dedicato al segmento rosso (con l'indicazione Italia o del candidato appoggiato) nel simbolo dell'Udc, dunque nella parte superiore. Certo, se c'è sostanziale continuità politica tra il Nuovo Psi di allora e quello attuale (guidato da Lucio Barani), non è del tutto corretto sovrapporre l'Udc alla Dca di Rotondi, che aveva appunto abbandonato l'Udc nel 2004 per costruire il suo partito (che nel simbolo non ha mai avuto lo scudo crociato). Non è tuttavia un mistero che, negli ultimi mesi, Rotondi abbia auspicato e avviato un dialogo tra varie componenti di estrazione democratica cristiana e popolare, con l'idea di poter costituire un soggetto ispirato agli stessi valori della Dc e del quale sia parte rilevante anche l'Udc di Cesa.
A questo proposito, tuttavia, c'è l'ultima osservazione da fare: che fine ha fatto l'Unione democratici cristiani, di cui si era parlato solo un mese fa? L'idea che era circolata era che alle varie regionali si sarebbe presentata ogni volta che fosse stato possibile la lista con lo scudo crociato in uso all'Udc, ma senza le vele al di sotto, con l'indicazione "Popolari" e soprattutto la denominazione "Unione democratici cristiani", che metteva d'accordo molti tra coloro che avevano partecipato al tavolo neo-democristiano (e non scontentava del tutto chi riteneva essenziale cambiare nome rispetto a Unione di centro, per non avere l'impressione di essere stati fagocitati). In questo caso, invece, il simbolo è quello consueto dell'Udc, con le vele e con il nome normalmente utilizzato. 
La notizia del simbolo, manco a dirlo, non ha fatto piacere a coloro che speravano nell'appuntamento delle regionali per ottenere un po' di visibilità per il progetto federativo dei popolari e dei democratici cristiani. Da settimane, peraltro, si sa che a sostegno della candidatura di Michele Emiliano potrebbe esserci il simbolo della Democrazia cristiana - Puglia, con una lista cui sta lavorando Cosimo Tramonte. La sua partecipazione alla conferenza stampa di Emiliano, peraltro, aveva scatenato varie reazioni negative, a partire da quella di Emilio Cugliari (che all'inizio sarebbe stato eletto presidente facente funzione della Dc dopo la sfiducia a Nino Luciani, avvenimento contestato da quest'ultimo) e di Angelo Sandri (che a sua volta si qualifica segretario della Democrazia cristiana dal 2003 e da allora ha sempre utilizzato per le sue attività politiche lo scudo con il bordo superiore arcuato che si vorrebbe schierare in Puglia), i quali hanno contestato a Tramonte di non essere legittimato a disporre del simbolo e di non volere alcuna alleanza con Emiliano e il centrosinistra; per parte sua, Tramonte ha rivendicato la guida della Dc-Puglia, ha ricordato i suoi usi precedenti dell'emblema e ha confermato il sostegno a Michele Emiliano. Se però il simbolo dovesse essere ammesso - il che non è facile, considerando la presenza dello scudo dell'Udc - i componenti della Federazione popolare Dc potrebbe masticare amaro nel vedere sulle schede un simbolo con la dicitura "Democrazia cristiana" non presentato da loro e nel sapersi esclusi dalla competizione.
Come è capitato molte altre volte, insomma, di confusione ce n'è tanta, probabilmente troppa e c'è da sospettare che anche nei prossimi giorni ci saranno interventi e prese di posizione su chi è tornato, chi non si è presentato e su chi non avrebbe titolo per farlo.

1 commento:

  1. Credo che le scelte siano davvero appropriate. nella Circoscrizione Taranto mi piace segnalarvi il candidato Dott. Francesco Pierri apice di competenza per il settore della sanità e non solo. Dopo più di dieci anni di gestione “discutibile” la Sanità pugliese ha davvero bisogno di figure competenti per poter avviare un processo di efficientamento a favore dei cittadini.

    https://francescopierriperfittopresidente.wordpress.com/francesco-pierri-per-fittopresidente/

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