mercoledì 12 agosto 2020

Regionali, la corsa a geometria variabile di Italia viva

Tra i partiti nazionali di un certo rilievo, Italia viva è tra quelli di più recente costituzione (insieme ad Azione, anche se di fatto si tratta di una trasformazione di Siamo europei): è naturale dunque che più di un osservatore sia attento alla presenza di quel soggetto politico a queste elezioni regionali, anche perché la riduzione del numero di firme necessarie a presentare le candidature certamente andava anche a suo vantaggio (come si è visto nell'articolo dedicato alla conversione del "decreto elezioni", sono stati i suoi deputati a presentare l'emendamento poi approvato per applicare anche alle regionali - come norma di principio - la riduzione prevista per i comuni). In realtà, con le informazioni disponibili finora, il partito fondato da Matteo Renzi correrà con una propria lista "solitaria" (nel senso di non condivisa con altri gruppi) solo in Campania (tra l'altro rinunciando al segmento sfumato nella parte bassa del cerchio, inserendo il riferimento a Vincenzo De Luca, con cui la lista si è schierata): è però probabile che ci sia una lista simile anche in Puglia, a sostegno del proprio candidato presidente Ivan Scalfarotto (accanto ad altre due in preparazione, partecipate anche dalle altre forze che hanno annunciato il sostegno, in particolare +Europa, Azione e, a quanto lo stesso Scalfarotto ha anticipato, il Partito liberale italiano).
Si è già visto nei giorni scorsi il simbolo - condiviso con Psi e Civica per il Veneto - con cui si prepara a correre per la presidenza del Veneto Daniela Sbrollini. In corso d'opera, tra l'altro, nel contrassegno elettorale si è aggiunta anche la "pulce" del Partito repubblicano italiano, in una delle sue pochissime partecipazioni elettorali: dal momento che però l'inserimento è stato successivo, le due miniature di Civica per il Veneto e Psi sono rimaste al loro posto, mentre quella del Pri è decisamente più piccola delle altre due, altrimenti non avrebbe potuto trovare posto in un emblema già "tarato" su una diversa e più scarna compagine politica. Per fortuna la foglia d'edera, concepita nell'epoca in cui i simboli non erano marchi, si legge comunque bene.
La stessa grafica veneta (ma con i colori originali di Italia viva nel semicerchio superiore, con l'arancione senza blu) si ritrova nel contrassegno della lista che nelle Marche appoggerà il candidato del centrosinistra, Maurizio Mangialardi (anche se il nome è più piccolo, un po' perché è lungo e un po', forse, perché non è direttamente legato a questa lista). Stavolta il logo di Iv si sviluppa in orizzontale, sempre nella parte bassa del cerchio, per lasciare spazio alle miniature delle forze politiche che contribuiranno a formare la lista. Le "pulci", infatti, in questo caso sono tre fin dall'inizio e paritarie: si riconoscono agevolmente quelle di Demos - Democrazia solidale e del Partito socialista italiano; occorre guardare con più attenzione la terza, per capire che si tratta di quella di Partecipazione democratica - Civici Marche, diretta evoluzione della lista (Partecipazione democratica) con cui il sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi - candidato in lista - è stato eletto a suo tempo alla guida di quel comune.
In Liguria, invece, la "pulce" di Italia viva appare all'interno del contrassegno che sosterrà come candidato alla presidenza Aristide Massardo, colui che a fine giugno sembrava potesse tenere unito il centrosinistra e non dispiacere al MoVimento 5 Stelle, prima che questo spingesse decisamente su Ferruccio Sansa e il Pd ne accettasse la candidatura. Il simbolo originariamente presentato, tutto blu con i segni bianchi e gialli dell'avanti-veloce e il riferimento all'aspirante presidente, si è semplicemente arricchito delle miniature, oltre che di Iv e del Partito socialista italiano (coppia frequente in queste elezioni regionali), anche di +Europa, che anche qui come in Puglia ha scelto di sostenere lo stesso candidato appoggiato dal partito di Renzi.
In Toscana, invece, la lista di Italia viva è condivisa soltanto con +Europa; nessun riferimento qui al candidato presidente sostenuto, ma è noto che il contrassegno farà parte della coalizione che appoggerà la corsa di Eugenio Giani. Di fatto la parte superiore del simbolo è quella renziana, con la grafica che si restringe in modo quasi impercettibile, per lasciare spazio nella parte inferiore alla bandiera europea mossa dal vento (e con una stella tricolore) che era stata preparata per il simbolo di +Europa alle europee del 2019 (prima che l'accordo con Italia in comune facesse configurare diversamente il contrassegno): il nome del partito di Benedetto Della Vedova, tuttavia, è decisamente piccolo e "schiacciato" dal resto della grafica.

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In attesa di sapere di più sulle scelte grafiche (e non solo) dei renziani in Puglia, vale almeno la pena notare che la collaborazione tra Italia viva e +Europa opera anche a livello locale. In più di un comune si è vista la formula "+Città viva", con il nome del comune scritto con il carattere e tinto dei colori di +Europa e sotto la dicitura "viva" presa direttamente dal logo renziano: sarà così, per esempio, a Trento e a Segrate (lì con anche la partecipazione del gruppo I like Segrate). Non si è tuttavia mancato di notare che nel segmento sfumato di Italia viva, rimasto nel simbolo, è stato comunque inserito il "marchio" in bianco del partito: i renziani, dunque, così sono presenti due volte nel simbolo e col nome intero, mentre +Europa c'è una volta soltanto e senza nome ufficiale, col rischio che sia meno riconoscibile. E su Facebook - basta guardare sulla pagina di PiùEuropa Shitposting - a qualcuno l'ibrido simbolico non è proprio piaciuto.
In compenso, a Saronno, nella lista di +Europa e Italia viva - che sosterrà come candidato Pierluigi Gilli - saranno presenti anche Azione e persino l'Unione italiana storicamente legata a Gianfranco Librandi. L'unico simbolo presente in versione tonda - anche perché è l'unico davvero concepito così - è quello renziano, mentre i loghi di +Europa e Azione, basati soprattutto sul lettering, sono stati disposti in diagonale e orizzontale, in modo da "tenere stretto" il tondo di Italia viva (ma di fatto con la logica del "li metto così per farceli stare"). Quanto all'Unione italiana, è l'unico soggetto politico a dover rinunciare alla sua grafica, che peraltro in Italia è nota soprattutto da quelle parti. Morale, per ora è il simbolo più accatastato delle elezioni a venire... 

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