giovedì 24 dicembre 2015

Torino, la Mole a sostegno di Fassino?

Qualche giorno fa si era iniziato a parlare dei simboli che potrebbero finire sulla scheda delle prossime elezioni comunali a Torino. C'è chi guarda con particolare attenzione allo schieramento che sosterrà la ricandidatura a sindaco di Piero Fassino: come è facile prevedere, accanto a quella del Pd correranno altre liste, la cui conformazione è ancora prematura.
Tra gli emblemi che con maggiore probabilità arriveranno sui bollettini che i torinesi voteranno ai seggi, uno qualunque dei fregi contenuti nello statuto dell'associazione culturale Alleanza dei Democratici. A presiederla è Pino De Michele, imprenditore lucano trapiantato a Torino, ben noto alla politica locale: nel sito dell'associazione si legge come lui sia tra l'altro stato, negli anni, cofondatore di Alleanza democratica (quella di Bordon e Adornato), Alleanza per Torino, Patto dei Democratici e Unione dei Democratici, segretario cittadino dell'Idv e segretario provinciale dei Democratici prima e della Margherita poi. 
Lo stesso sito qualifica gli aderenti all'associazione come soggetti "impegnati nella società civile e nel volontariato che vogliono più innovazione, cambiamento per fronteggiare le emergenze del paese, ricostruire le istituzioni e i valori della vita civile", ricorda come il gruppo abbia promosso a partire dagli anni '90 più movimenti referendari e varie liste civiche in tutto il Piemonte.
Risale in particolare al 1993 - primo turno con elezione diretta del sindaco - la presentazione di Alleanza per Torino, emblema civico a sostegno di Valentino Castellani e incentrato già allora sulla raffigurazione del Caval ëd Bronz, il monumento equestre di Carlo Marochetti a Emanuele Filiberto che troneggia in piazza San Carlo. Non stupisce che, in continuità con la "storia simbolica" dell'associazione, tra gli emblemi che lo statuto (nel suo articolo "transitorio" finale) indichi a titolo di esempio come contrassegni elettorali varie grafiche che riprendono il profilo di quella statua, magari riprendendo anche un nome che guardi al passato, come Alleanza civica per Torino.
Alcune soluzioni cercano di salvaguardare il simbolo dell'associazione promotrice (un uccello, che ricorda abbastanza il bird of liberty dell'Alde, dunque dei liberaldemocratici europei, con la particolarità di avere una striscia tricolore curvilinea nel becco), a costo in qualche caso di avere la parte rossa leggermente debordante, cosa che dovrebbe necessariamente essere corretta prima del deposito dei documenti necessari a presentare le liste (come è noto, nessun elemento grafico può andare oltre il contorno del cerchio di fondo). Altre varianti lasciano il riferimento torinese, ma preferiscono mantenere intatto il nome del'Alleanza dei Democratici. 
Quelle più interessanti, specie sul piano dell'attualità, sono tuttavia quelle che, al posto del monumento equestre, mettono una raffigurazione della Mole Antonelliana. E' di questi giorni, infatti, l'indiscrezione rivelata dallo Spiffero che dà per certa la scelta di Piero Fassino di non volere come emblema per il proprio progetto civico il Monviso, utilizzato alle ultime regionali come "lista del presidente" da Sergio Chiamparino e pronto a diventare il marchio collettivo di "una rete di liste civiche, federate a livello regionale e pronte a sostenere i candidati di centrosinistra". L'idea sarebbe piuttosto di utilizzare, per la formazione civica incaricata di pescare candidature e consensi al di là dei partiti, proprio il monumento simbolo di Torino: in questi giorni, sempre a detta del sito, si starebbero discutendo i dettagli grafico-politici dell'operazione (se ne occuperebbero, in particolare, il consigliere regionale Mario Giaccone e il responsabile comunicazione Valerio Saffirio, dell'agenzia Stylum). E' ancora presto per capire cosa potrà uscire dal cilindro dei creativi, ma se spunterà una Mole saranno in pochi a sorprendersi.

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