Alla fine di novembre, a Battipaglia, comune del salernitano, era uno degli argomenti più curiosi di quelli di matrice politica locale: l'irruzione piuttosto improvvisa sulla scena pre-elettorale di un'inedita "lista delle parrocchie". Il nome, più esattamente, è Sulla Tua Parola e la formazione si qualifica espressamente come "movimento cristiano". Per i media non ci sono dubbi: si tratterebbe di una discesa in campo delle "chiese" locali che sarebbero pronte a unire le loro forze per puntare, più che alla guida del comune, ad avere un ruolo nell'amministrazione e, in particolare, nella gestione del nuovo assessorato alle politiche sociali, portando "al comune la voce delle tante persone bisognose".
La lista non dovrebbe avere un proprio candidato sindaco (valutando l'appoggio a uno dei competitori negli ultimi giorni concessi per il deposito dei documenti), mentre i quotidiani (a partire dalla Città di Salerno) danno per certo che in lista ci saranno "24 fedeli provenienti da tutte le sette parrocchie battipagliesi". I parroci, in realtà, c'entrano ben poco: qualcuno non ne sapeva nulla o non è affatto d'accordo, altri si limitano ad aspettare una posizione comune dei sacerdoti. In effetti a loro non è stato chiesto alcun parere, come ammette Giuseppe Marciano, imprenditore di Battipaglia tra i promotori dell'iniziativa: "Noi - spiega - vogliamo ragionare col cuore e non con i valori tradizionali della politica, come i voti o il potere".
Al momento più di un candidato sindaco sembra interessato al nuovo gruppo in formazione, il cui nome è una chiarissima - per chi la riconosce - citazione evangelica. Il riferimento, infatti, è a uno degli episodi di "pesca miracolosa", in particolare quello narrato da Luca (5, 1-11, per gli appassionati), con l'invito di Gesù a Simon Pietro a gettare le reti nel lago di Genesaret dopo il suo discorso e la risposta piuttosto nota dell'apostolo: "Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola getterò le reti". E, guarda caso, nel simbolo il protagonista è proprio un mare notturno, da pescatori, un po' increspato, sotto un cielo in cui la luna emette una luce profondamente irreale, volutamente di natura divina.
Non si tratta di pensieri e di parole qualsiasi, visto che di mezzo c'è la Parola, con la maiuscola (la stessa che pesa in ogni termine del nome scelto): "La Politica - si legge nel sito www.sullatuaparola.org - è fatta di tante parole: parole date, parole ascoltate, parole ignorate, ma se si crede nella Parola e si mette in pratica, allora si raccoglieranno i frutti". Scopo della lista, sempre stando al sito, è dare voce a "quei cittadini che dignitosamente vivono la propria esistenza nell'ombra e nella solitudine dei propri problemi, i quali si potrebbero risolvere, almeno in parte, con un po' di buon senso e di carità cristiana da parte delle istituzioni". Problemi che dovrebbero essere affrontati, secondo la lista, con "un progetto d'amore" da portare avanti con l'impegno in politica, anzi, da "politici di Cristo", votati a una sorta di martirio e alla sopportazione delle malelingue e delle profezie di Cassandra.
Posto che da qui alle elezioni resta ancora un certo tempo, una domanda potrebbe sorgere: qualcuno potrebbe avere qualcosa da eccepire sul simbolo del gruppo, a proposito della norma che non consente l'impiego di "immagini e soggetti religiosi"? La risposta, probabilmente, è no. Il nome innanzitutto: nulla da dire né su "Sulla Tua Parola" (anche per l'uso assolutamente comune delle parole), né sul "movimento cristiano" (se era pienamente ammissibile la Democrazia cristiana, figuriamoci questo...), quindi su questo tutto bene. Quanto alla grafica, senza prendere nemmeno in considerazione la corona tricolore, sarebbe ben difficile che qualcuno identificasse con certezza il mare del logo con il lago di Genesaret, ricollegando a esso un significato religioso. E' vero che la legge vieta l'uso di "soggetti religiosi", una dizione che sembra piuttosto ampia e potrebbe comprendere sulla carta un'immagine che sia espressamente qualificata come "simbolo [...] di ispirazione cristiana", come si legge nel sito; è altrettanto vero, tuttavia, che in un passato recente il Viminale ha ammesso simboli come quello del Partito dei cattolici, che conteneva varie scene di chiaro e indubitabile soggetto religioso. Non si vede allora perché ci si dovrebbe mettere di traverso rispetto a un emblema - come quello immaginato per Sulla Tua Parola - che contiene una rappresentazione grafica che la maggior parte degli elettori non è in grado di percepire come soggetto religioso. Un motivo in più per finire sulla scheda, dunque; al fianco di chi, è presto per saperlo.
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