L'IDeA di Gaetano Quagliariello, dunque, ha mosso i primi passi. Gli interessati hanno ripetuto più volte che no, Identità e azione non è un partito, ma solo un movimento politico - aperto, tra l'altro, alla doppia tessera - e dunque è naturale pensare a forme di collaborazione con altre forze politiche. a partire da Italia unica (anche se l'altro giorno, in conferenza stampa, lo stesso Quagliariello non ha particolarmente gradito il titolo di "speaker" della formazione di Passera dato in quell'occasione a Guglielmo Vaccaro). Al momento, però, la sigla IDeA in Parlamento non c'è, nel senso che nessuno degli eletti che aderiscono al soggetto politico si è distinto con quel nome.
A Palazzo Madama, per esempio, i senatori interessati - oltre a Quagliariello, Carlo Giovanardi, Luigi Compagna e Andrea Augello - sono rimasti nel gruppo di Area popolare, probabilmente per non andare nel gruppo misto (al Senato non esistono ufficialmente le componenti, anche se di fatto anche un solo membro può attribuirsi un'etichetta specifica). A Montecitorio, invece, qualche movimento c'è stato, anche se non troppo appariscente: dal 30 novembre, infatti, nel gruppo misto si è formata una nuova componente, quella dell'Unione sudamericana emigrati italiani, ossia il partito con cui nel 2013 è stata eletta alla Camera Renata Bueno, che risulta essere tra gli starter di IDeA. La cosa, ai più attenti alla politica e ai suoi movimenti (nel senso di spostamenti grandi e piccoli), potrebbe anche provocare un'espressione tra lo stupito e il sorridente, visto che finora l'Usei di tracce parlamentari non ne aveva lasciate, anche - verrebbe da dire - per volontà della stessa Bueno.
Dopo i primissimi giorni di non adesione ad alcun "sottogruppo", il 21 marzo 2013 Renata Bueno ha aderito alla componente Maie - Movimento associativo italiani all'estero, l'altra grande formazione legata alla Circoscrizione estero (che nel logo, tra l'altro, ha proprio una stilizzazione dell'America meridionale); poco dopo il gruppo acquisì anche la sigla dell'Api rutelliana, visto l'ingresso nella compagine di Franco Bruno, unico senatore eletto di Alleanza per l'Italia. Chiaramente, essendo l'unica eletta Usei, la Bueno non aveva i numeri per costituire una componente "visibile" del misto: invece che stare sola, ha scelto di aggregarsi a chi già rappresentava gli italiani all'estero.
Ad aprile del 2014 l'Usei - a prescindere dalla del tutto involontaria assonanza ben nota a lombardi ed emiliani - ebbe una fiammata di indesiderata notorietà per l'inserimento nel simbolo del Movimento Bunga Bunga (già depurato dei riferimenti indebiti alla Juve): alla base ci sarebbe stato un accordo - rivendicato dal creatore della lista, Marco Di Nunzio - che, grazie alla rappresentanza parlamentare della Bueno, avrebbe permesso alla lista di presentarsi alle elezioni europee - e, più avanti, alle regionali del Piemonte - senza raccogliere firme. Davanti a quella situazione il presidente Usei Eugenio Sangregorio reagì con un'azione legale, sostenendo di non avere delegato in alcun modo i rappresentanti di Bunga Bunga all'uso del simbolo (e in questo modo riuscì a far bocciare le liste con quell'emblema così particolare) Renata Bueno invece, contattata dal sito Italia chiama Italia, fu netta nelle sue dichiarazioni: "Questa vicenda non mi riguarda. Non seguo più le attività né le scelte dell’Usei perché non sono più una loro iscritta. Mi sono candidata e sono stata eletta con questo movimento ma, in seguito, mi sono distaccata, non mi riconosco in questa realtà e non li seguo più".
Oltre un anno e mezzo dopo quelle dichiarazioni, all'indomani della presentazione di IDeA, invece, la Bueno ha lasciato la componente Maie (che intanto aveva accolto i deputati transfughi di Alleanza liberalpopolare autonomie, mettendo per primo il nome di Ala) e ha fondato proprio quella dell'Usei: ha potuto farlo, in deroga alla norma che richiede una consistenza di almeno dieci deputati, perché ha dichiarato di rappresentare l'Unione sudamericana emigrati italiani, partito esistente alla data delle elezioni politiche del 2013 e che allora aveva presentato liste. Certo non poteva farlo da sola, essendo necessari almeno altri due deputati: a lei si sono uniti Aniello Formisano (che è tornato nell'Italia dei valori dopo la parentesi di Centro democratico, ma non poteva dare rappresentanza all'Idv perché quella formazione nel 2013 non aveva presentato liste proprie o con la sua "pulce" in un emblema) e l'ex Pd Guglielmo Vaccaro; l giorno dopo sono arrivati anche Vincenzo Piso ed Eugenia Roccella, altri compagni di Bueno e Vaccaro nel nuovo movimento politico. Per il momento, dunque, la componente degli emigrati italiani in Sudamerica è la casa di IDeA, sebbene Piso, Vaccaro e la Roccella (e il discorso vale pure per Formisano) siano italianissimi e tutt'altro che emigrati. Tranne che dai loro partiti di elezione, ovviamente.
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