"L'anno che sta arrivando", per citare un illustre cittadino petroniano, si apriranno le urne anche sotto le due Torri. Bologna si prepara al voto, con Virginio Merola pronto a correre per un secondo mandato col sostegno del Pd. A sinistra, in compenso, da alcuni mesi si muove altro, in particolare la Coalizione civica per Bologna, nata essenzialmente sul web soprattutto grazie all'impegno di Mauro Zani, politico di lungo corso (Pci, segretario regionale Pds e Ds, deputato e parlamentare europeo) che mai ha aderito al Partito democratico: l'idea era di porre le condizioni per "una nuova 'stagione' per Bologna" e, fin da settembre, c'è chi ha iniziato a lavorare per questo risultato.
Con Zani c'erano l’avvocato Mario Bovina, Marina D’Altri del comitato Articolo 33 (per la scuola pubblica) e l'ex direttrice del carcere minorile del Pratello Paola Ziccone. Il progetto prevede una "chiamata alla partecipazione" per un impegno che non riguardi la sola città di Bologna, ma si estenda all'intero territorio metropolitano (con un'interazione permanente a livello territoriale, tendente all'omogeneità). Si pensa di "costruire insieme un’alternativa alla insicurezza, alla precarietà diffusa", basata sulla cooperazione, sulla sicurezza, sull'effettivo riconoscimento dei diritti sociali e individuali e che, lasciandosi alle spalle i grandi progetti, punti piuttosto sulla "manutenzione fisica e civile" che dia la massima attenzione ai bisogni e alle domande dei cittadini.
Per rappresentare graficamente il progetto, il gruppo si è dato un simbolo che nell'atto costitutivo della Coalizione civica è così descritto: "un cerchio la metà superiore di colore bianco con l’immagine della statua del Nettuno in blu e la metà inferiore di colore rosso con la scritta “Coalizione Civica per Bologna” in bianco e blu". Graficamente l'impostazione ricorda quella del contrassegno di Centro democratico (con il colore appena un po' diverso), anche se la font utilizzata ricorda piuttosto quella del Nuovo centrodestra; a caratterizzare l'emblema sono la scritta "per" in negativo su una forma rettangolare blu, dai bordi seghettati come quelli di un pezzo di nastro adesivo (quasi a dire che il "per" non è un elemento fondamentale dell'emblema, ma è stato messo volutamente... anche se potrebbe trattarsi solo di una trovata grafica) e, ovviamente, il disegno della parte superiore del cerchio.
Senza usare le torri (già viste, peraltro, in passato su più di un simbolo), il gruppo di Zani e Bovina ha scelto di inserire nel tondo uno scorcio particolare della cinquecentesca statua bronzea del dio Nettuno dello scultore Jean de Boulogne (noto come il Giambologna), posta al sommo della Fontana del Nettuno, nell'omonima piazza vicinissima a piazza Maggiore. Si tratta, in particolare, di un dettaglio della statua preso molto dal basso, in modo che la testa del dio risulti al centro tra il braccio teso e il tridente.
Proprio la postura della statua, tuttavia, aveva destato qualche perplessità in rete già a settembre: "La mano indica la sinistra, il viso guarda a destra...", lamentava su Facebook tale Loris Marchesini, provocando subito le risposte sorridenti di alcuni membri della Coalizione, Marco Trotta ("Cuore e sguardo sono a sinistra, vista dalla sua prospettiva") e lo stesso Mauro Zani ("In ogni caso mica vogliamo voti solo a sinistra, li vogliamo anche dal Pd"). E mentre Marchesini disquisiva su cosa significasse essere di sinistra ("Non dipende da quante volte ripetiamo la parola, ma dai fatti, dalle realizzazioni concrete. Era più di sinistra Bertinotti oppure Prodi nel 1998? Prodi 10 volte!"), tale Ro Ba tagliava la testa al toro: "E' colpa del Gianbologna!" Magari si scopre che è proprio così...
Con Zani c'erano l’avvocato Mario Bovina, Marina D’Altri del comitato Articolo 33 (per la scuola pubblica) e l'ex direttrice del carcere minorile del Pratello Paola Ziccone. Il progetto prevede una "chiamata alla partecipazione" per un impegno che non riguardi la sola città di Bologna, ma si estenda all'intero territorio metropolitano (con un'interazione permanente a livello territoriale, tendente all'omogeneità). Si pensa di "costruire insieme un’alternativa alla insicurezza, alla precarietà diffusa", basata sulla cooperazione, sulla sicurezza, sull'effettivo riconoscimento dei diritti sociali e individuali e che, lasciandosi alle spalle i grandi progetti, punti piuttosto sulla "manutenzione fisica e civile" che dia la massima attenzione ai bisogni e alle domande dei cittadini.
Per rappresentare graficamente il progetto, il gruppo si è dato un simbolo che nell'atto costitutivo della Coalizione civica è così descritto: "un cerchio la metà superiore di colore bianco con l’immagine della statua del Nettuno in blu e la metà inferiore di colore rosso con la scritta “Coalizione Civica per Bologna” in bianco e blu". Graficamente l'impostazione ricorda quella del contrassegno di Centro democratico (con il colore appena un po' diverso), anche se la font utilizzata ricorda piuttosto quella del Nuovo centrodestra; a caratterizzare l'emblema sono la scritta "per" in negativo su una forma rettangolare blu, dai bordi seghettati come quelli di un pezzo di nastro adesivo (quasi a dire che il "per" non è un elemento fondamentale dell'emblema, ma è stato messo volutamente... anche se potrebbe trattarsi solo di una trovata grafica) e, ovviamente, il disegno della parte superiore del cerchio.
Senza usare le torri (già viste, peraltro, in passato su più di un simbolo), il gruppo di Zani e Bovina ha scelto di inserire nel tondo uno scorcio particolare della cinquecentesca statua bronzea del dio Nettuno dello scultore Jean de Boulogne (noto come il Giambologna), posta al sommo della Fontana del Nettuno, nell'omonima piazza vicinissima a piazza Maggiore. Si tratta, in particolare, di un dettaglio della statua preso molto dal basso, in modo che la testa del dio risulti al centro tra il braccio teso e il tridente.
Proprio la postura della statua, tuttavia, aveva destato qualche perplessità in rete già a settembre: "La mano indica la sinistra, il viso guarda a destra...", lamentava su Facebook tale Loris Marchesini, provocando subito le risposte sorridenti di alcuni membri della Coalizione, Marco Trotta ("Cuore e sguardo sono a sinistra, vista dalla sua prospettiva") e lo stesso Mauro Zani ("In ogni caso mica vogliamo voti solo a sinistra, li vogliamo anche dal Pd"). E mentre Marchesini disquisiva su cosa significasse essere di sinistra ("Non dipende da quante volte ripetiamo la parola, ma dai fatti, dalle realizzazioni concrete. Era più di sinistra Bertinotti oppure Prodi nel 1998? Prodi 10 volte!"), tale Ro Ba tagliava la testa al toro: "E' colpa del Gianbologna!" Magari si scopre che è proprio così...
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