mercoledì 8 giugno 2022

Como, simboli e curiosità sulla scheda

Tra i capoluoghi lombardi chiamati a rinnovare la propria amministrazione il 12 giugno - accanto a Lodi e Monza - c'è Como. Certamente il comune cambierà il vertice: il sindaco uscente, Mario Landriscina (centrodestra, prevalso al ballottaggio nel 2017), non si è ricandidato. A contendersi il ruolo di guida della città saranno 8 persone (due donne e sei uomini), sostenute nel complesso da 15 liste. Nel turno precedente, di poco più "leggero", si erano sfidati 7 aspiranti sindaci (con il sostegno di 13 liste), mentre nel 2012 - quando, sempre al ballottaggio, era risultata vincitrice la coalizione di centrosinistra con Mario Lucini - la scheda era stata decisamente più affollata: ben 16 candidature, appoggiate da 24 simboli sulla scheda
 

Giordano Molteni

1) Como con Molteni sindaco

Il centrodestra, uscito di scena Landriscina, ha scelto di candidare Giordano Molteni, otorinolaringoiatra, due volte sindaco di Lipomo (ma nel 2020, ricandidatosi a distanza di qualche anno, non aveva centrato l'obiettivo di un terzo mandato). Le tre liste a suo sostegno saranno tutte di natura politica. "In alto a sinistra" - come prima sorteggiata della prima candidatura estratta - si trova Como con Molteni sindaco. Il simbolo, a fasce blu e bianche, al centro contiene le miniature - dalle dimensioni variabili per importanza - degli emblemi di Forza Italia (quello più visibile, anche perché nel 2017 era stato il più votato della coalizione), Noi con l'Italia e Democrazia e sussidiarietà (la forza più giovane, nata da pochi mesi in ambito moderato-cristiano, già incrociata a Lodi).
  

2) Lega - Lega Lombarda

Al secondo posto (sulla scheda e nella coalizione di centrodestra) è stata sorteggiata la lista della Lega, che puntualmente nei comuni lombardi si presenta abbinata alla "pulce" storica della Lega Lombarda, collocata a sinistra di Alberto da Giussano (era stato così nel 2017, quando il partito del Carroccio si chiamava ancora Lega Nord ed esponeva anche il "Sole delle Alpi"; lo è ora, con il nome dimezzato e il riferimento alla Lombardia sotto al cognome di Matteo Salvini). Il rispetto della struttura del contrassegno usato per le elezioni nazionali (e declinato nelle varianti regionali) fa sì che questo sia il solo fregio elettorale della coalizione privo del nome del candidato sindaco. 
 

3) Fratelli d'Italia

Terza e ultima lista della compagine di centrodestra a sostegno di Molteni è quella presentata da Fratelli d'Italia: nel 2017 aveva ottenuto "solo" il 4.64% (comunque più di quanto raccolto un anno dopo a livello nazionale), ma ora è molto probabile che - nella città del deputato Alessio Butti - il risultato possa migliorare sensibilmente. A differenza che in altri comuni (come si è visto in più casi), qui si è scelto di inserire il cognome del candidato sindaco nel contrassegno, riducendo le dimensioni del riferimento alla leader del partito, Giorgia Meloni.
 

Roberto Adduci

4) Comitato assemblee popolari

Il sorteggio ha collocato al secondo posto la candidatura a sindaco di Roberto Adduci, l'ultima di cui si è appreso nei giorni della presentazione delle liste. Lo sostiene un'unica lista, quella del Comitato assemblee popolari (progetto nato da un gruppo di comaschi "che crede fortemente nel confronto diretto e nella partecipazione attiva delle persone" e punta a "rinnovare la politica, costruendo la prima lista civica realmente dal basso"indicato all'inizio come parte della coalizione di Adria Bartolich, in seguito a un dissidio ha scelto una corsa elettorale autonoma). Il simbolo della lista rappresenta una testa umana di profilo, con una parte scomposta in alcune tessere da puzzle verdi e nere. 
  

Adria Bartolich

5) Civitas - Progetto Città

Ironia della sorte, subito dopo la lista del Comitato assemblee popolari è stata collocata la candidatura di Adria Bartolich, già deputata Pds-Ds, poi dirigente sindacale Cisl, a lungo tesserata col Pd (ma non più dal 2021). La sostiene un raggruppamento di centrosinistra composto da due liste: la prima estratta è quella di Civitas - Progetto Città, che nel 2017 aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Bruno Magatti (ora capolista). Rispetto ad allora, è rimasta la fascia in cui è scritto il nome (simile a un ponte, passato da verde a blu), mentre al posto delle due mani stilizzate che sembravano formare un sole ora - su fondo arancione - c'è un reticolato che vuole ricordare il castrum di Como.
  

6) Il Bene Comune

La seconda formazione a sostegno di Bartolich è quella a lei più vicina e che - tra l'altro - riporta il nome della candidata "sindaca" (parola declinata al femminile fin dall'inizio della campagna elettorale) in evidenza. La lista Il Bene Comune si distingue per una pervinca stilizzata su fondo azzurro. Restando in tema "simbolico", è il caso di ricordare che a marzo il MoVimento 5 Stelle aveva deliberato di allearsi con Civitas e il progetto di Bartolich, ma non si è più saputo della concessione dell'emblema del M5S (che non si sarà sulle schede) e comunque il movimento avrebbe abbandonato il progetto scoprendo che al progetto avrebbe partecipato anche Noi Di Centro (i "mastelliani"), che in effetti ha inserito candidati in questa lista.
  

Francesco Saverio Matrale

7) ItalExit

Quarta candidatura alla guida del comune di Como è, in ordine di sorteggio, quella di Francesco Saverio Matrale. Impegnato nella grande distribuzione (con un passato nella Cgil), Matrale si presenta come candidato di ItalExit e pensa a cambiare Como avendo Lugano come modello. All'appuntamento elettorale comasco il partito si presenta con il simbolo ufficiale nazionale (freccia bianca su esagono verde e rosso, con il logo nella parte bassa e l'espressione "Per l'Italia con Paragone" al centro), completato dal riferimento alla città di Como nella parte verde. 
  

Barbara Minghetti

8) Partito democratico

La quinta candidatura sorteggiata è quella di Barbara Minghetti, già direttrice artistica dello Sferisterio di Macerata e proposta da un centrosinistra ampio e sui generis. La prima lista estratta è quella del Partito democratico (nel 2017 lista più votata nel centrosinistra, ma non la più votata in assoluto), che ha scelto di appoggiare Minghetti. Anche in questa occasione, il Pd usa il simbolo nazionale ufficiale integrato con il riferimento alla candidatura sostenuta, inserendolo in un segmento verde (qui pero la parola "sindaco" resta al maschile non marcato).
  

9) Agenda Como2030

La seconda lista della coalizione di centrosinistra merita una certa attenzione. Il nome, Agenda Como2030, di per sé non è distintivo (anche in altre realtà cittadine si è utilizzato il riferimento al 2030 come orizzonte temporale); in ogni caso, si sa che alla lista hanno concorso Azione, +Europa e Italia viva. Sapendo questo, si può notare che il simbolo contiene dettagli di tutti e tre i partiti: la struttura a taijitu ricorda +Europa (anche se qui c'è l'azzurro al posto del giallo); i colori usati per scrivere il nome rimandano a Iv, mentre il carattere rinvia ad Azione. Il simbolo contiene anche i valori di riferimento: liberali, riformisti ed europeisti.
  

10) Como Comune

Ha natura soprattutto politica - senza nascondere una parte di civismo - anche la terza lista della coalizione di centrosinistra, Como Comune. Il valore civico è richiamato dalle molte sagome di persone (di ogni età), tinte di vari colori, inserite nel contrassegno; la componente politica è assicurata invece dalle miniature - davvero piccole - dei simboli di Articolo Uno, del Partito socialista italiano, di Sinistra italiana e Socialisti in movimento. Il nome della lista, collocato nella parte alta del cerchio, appare scritto con un carattere graziato, solitamente non impiegato nei fregi elettorali.
  

11) Lista Minghetti - La sVolta civica

Quarta formazione della coalizione di centrosinistra è la Lista Minghetti - La sVolta civica, progetto elettorale più vicino alla candidata alla guida del comune. Si tratta della continuazione dell'esperienza della lista SVolta civica per Como, presentata alle elezioni del 2017 e con la quale era stata eletta la stessa Minghetti (rispetto ad allora il capolista - Vittorio Nessi - è rimasto invariato). Allora il simbolo era verde chiaro e giallo, con il nome della lista in alto e il riferimento al candidato (Maurizio Traglio) in basso; questa volta il fondo è verde scuro e arancione, l'ordine dei testi è invertito e la "V" tracciata a pastello è diventata una lettera con una freccia che punta in alto (per rappresentare la svolta).  
  

12) Europa Verde - Verdi

La quinta (e ultima) formazione della compagine in appoggio a Minghetti è quella di Europa Verde - Verdi, una delle prime formazioni a dare appoggio alla candidata sindaca (la capolista, Elisabetta Patelli, aveva aperto le candidature anche della lista Ecologisti e reti civiche nel 2017, che aveva il Sole che ride in primo piano). Il contrassegno impiegato comprime nella parte alta del cerchio gli elementi del simbolo nazionale del partito (inclusi il girasole dei Verdi europei e il Sole che ride), aggiungendo il riferimento della città nella parte destra; in basso, sotto al riferimento alla candidata sindaca, ci sono quattro elementi colorati, come quelli del contrassegno schierato a fianco di Beppe Sala. 
  

Fabio Aleotti

13) Como in movimento - Stop inceneritore

Sesto candidato alla guida del comune è Fabio Aleotti, consigliere comunale uscente, eletto nel 2017 con il MoVimento 5 Stelle (era il candidato sindaco): ora ha scelto di partecipare comunque alle elezioni con un progetto civico, denominato Como in movimento - Stop inceneritore, con un riferimento chiaro alla terza linea del termovalorizzatore, secondo la lista da non realizzare. Il simbolo è interamente testuale: il colore che domina è l'azzurro; il carattere impiegato - Typewriter - è decisamente inconsueto per un contrassegno elettorale.
  

Vincenzo Graziani

14) Verde è Popolare

Le ultime due candidature sorteggiate sono, al pari di quella di Aleotti, sostenute da una sola lista. Settimo e penultimo aspirante sindaco è Vincenzo Graziani, già comandante della polizia locale. Lo appoggia Verde è Popolare, formazione fondata e guidata a livello nazionale da Gianfranco Rotondi e che in un primo tempo aveva dichiarato il proprio sostegno al candidato del centrodestra (salvo poi ritirarlo quando non si è sentita trattata con pari dignità). Si tratta, salvo errore, di una delle prime partecipazioni elettorali di Verde è Popolare, tra l'altro con un contrassegno leggermente diverso rispetto a quello diffuso inizialmente (il verde è più scuro, le foglie più aperte e lo scudo crociato interamente visibile).
  

Alessandro Rapinese

15) Rapinese sindaco

Chiude le candidature presentate in questo turno elettorale il nome di Alessandro Rapinese, già candidato sindaco nel 2012 con Adesso Como e nel 2017 con la lista denominata semplicemente Rapinese sindaco. Allora, con il 22,57%, batté tutte le altre liste e sfiorò l'accesso al ballottaggio (Maurizio Traglio, per il centrosinistra, vi ebbe accesso con il 26,89%). Quest'anno Rapinese ci riprova e lo fa esattamente con la stessa lista e lo stesso simbolo azzurro-blu (con tanto di tre "onde" a gessetto): con un centrodestra non troppo convinto e un centrosinistra spaccato, la sua corsa elettorale potrebbe destare interesse e riservare sorprese. 

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