giovedì 9 giugno 2022

Belluno, simboli e curiosità sulla scheda

Oltre che Padova e Verona, tra i capoluoghi chiamati a rinnovare la propria amministrazione comunale in Veneto il 12 giugno rientra anche Belluno. Il cambio di vertice sarà certo: quest'anno il sindaco uscente, Jacopo Massaro, conclude il proprio secondo mandato consecutivo, dunque non poteva ricandidarsi.
Quella che elettrici ed elettori bellunesi riceveranno sarà probabilmente una delle schede meno affollate, tra tutte quelle distribuite nei capoluoghi: si contenderanno la carica di sindaco tre sole persone, sostenute in tutto da dieci liste (e tra queste il M5S non c'è più). Cinque anni fa, per dire, le candidature erano state 7, con l'appoggio di 11 liste; nel 2012, invece, a fronte di 9 persone in corsa, i simboli sulla scheda erano stati 16.
 

Giuseppe Vignato

1) Valore Comune

In prima posizione su manifesti e schede, sulla base del sorteggio, è stato collocato Giuseppe Vignato, manager in varie aziende e già assessore a Belluno negli anni in cui il sindaco era Maurizio Fistarol. La sua candidatura è sostenuta da una coalizione civica e di centrosinistra. La prima lista estratta, Valore Comune, è una di quelle di natura civica, con persone provenienti da varie esperienze, alcune delle quali hanno trascorsi amministrativi (incluso l'ex assessore Giancarlo Ingrosso). Nel simbolo compaiono varie strisce colorate sfumate che si accostano in un unico percorso, al di sotto del riferimento - ben evidente - al candidato sindaco e del segmento blu che, in alto, contiene il nome della lista. 
  

2) BellunoD+

Se Valore Comune è una presenza nuova, altrettanto non può dirsi per BellunoD+, formazione già vista cinque anni fa (come soggetto civico centrista), a sostegno dell'uscente Jacopo Massaro e premiata con 4 consiglieri. Ora ha scelto di appoggiare il progetto di Vignato (mettendo in lista alcune figure dell'amministrazione uscente, incluso il capolista Giangiacomo Nicolini e l'assessore Marco Bogo) e ha ripresentato il proprio emblema, almeno in parte modificato. Il colore dominante questa volta è l'arancione, che tinge oltre metà del cerchio, nella parte che contiene il profilo stilizzato delle Dolomiti (con un piccolo tricolore sotto) e il riferimento al candidato. La denominazione della lista è riproposta identica, anche nel modo in cui è stata resa graficamente.

3) In movimento

Un altro ritorno è rappresentato dalla lista In movimento, presente nelle ultime due elezioni, sempre all'interno della coalizione di Massaro. Anche in questo caso l'elemento caratterizzante del simbolo è rappresentato da quattro uova (blu, verde, ocra e viola), variamente disposte, una delle quali si sta rompendo, come segno di movimento - appunto - e di novità in arrivo. Se in passato il contrassegno comprendeva una fascia ocra in cui era ospitato il cognome del candidato sindaco, questa volta la fascia è ridotta a un rettangolo, tra la denominazione e il cognome. 
  

4) Partito democratico

Quarta e ultima lista della coalizione risulta essere quella del Partito democratico, che questa volta - dopo aver appoggiato Claudia Bettiol nel 2012, perdendo al ballottaggio, e Paolo Bello nel 2017 - ha scelto di unirsi alle civiche appena viste. Se nel 2012 il contrassegno, oltre al logo nazionale ufficiale del partito, conteneva tanto il riferimento alla città quanto quello alla candidatura, nel 2017 si era semplicemente ripreso il simbolo delle europee, con il segmento contenente la sigla del Pse; questa volta si è reinserita almeno l'espressione "Vignato sindaco", ma in un grosso segmento verde e non più rosso.
  

Lucia Olivotto

5) Insieme per Belluno

La seconda candidatura sorteggiata è quella di Lucia Olivotto, vicesindaca uscente con delega al bilancio, che rivendica per sé la qualifica di "unica candidata di centrosinistra". Al suo fianco ha due liste, la prima delle quali, Insieme per Belluno, l'aveva ospitata cinque anni fa come capolista. Il simbolo della civica è rimasto in buona parte invariato, con il profilo della città (con le varie torri che lo caratterizzano) di colore viola su fondo arancione e, in primo piano, una stilizzazione in grigio del ponte della Vittoria. Nella parte inferiore del cerchio è stato ricavato un segmento bianco, con l'indicazione "Lucia Olivotto sindaco".
  

6) Belluno bene comune

La seconda lista civica presentata a sostegno della candidatura di Olivotto è Belluno bene comune, un nome che in ogni caso rimanda a posizioni di (centro)sinistra; il capolista, tra l'altro, è Paolo Bello, che cinque anni fa era stato l'aspirante sindaco appoggiato dal solo Pd. Il simbolo reinterpreta in qualche modo il tricolore insieme ai colori cittadini: il giallo e l'azzurro dello stemma tingono il nome del comune e lo spazio del fiume Piave, mentre le terre circostanti e il cielo sono rispettivamente tinti di verde e di rosso (come l'espressione "Bene comune". La zona centrale bianca - stesso colore del rettangolo in cui è racchiuso il riferimento alla candidata - ha il profilo un po' dei monumenti cittadini, un po' delle Dolomiti. 
  

Oscar De Pellegrin

7) Lega - Liga Veneta

Terzo e ultimo candidato alla guida del comune di Belluno è Oscar De Pellegrin, già campione paralimpico di tiro a segno e tiro con l'arco, impegnato anche nella dirigenza sportiva e nell'associazionismo. Lo sostiene una coalizione civica e di centrodestra. Come prima lista è stata sorteggiata quella della Lega, che come sempre in Veneto contiene anche le insegne della Liga Veneta. Al leon da guera di norma posizionato sullo scudo di Alberto da Giussano, dunque, si affianca la versione del leone di San Marco con il libro aperto, gialla come il cognome di Matteo Salvini (unico elemento rimasto nel segmento blu inferiore). Sarà interessante vedere il risultato di lista, dopo la sensibile crescita nel 2017 rispetto al 2012.
  

8) Fratelli d'Italia

L'altra lista chiaramente politica della coalizione che appoggia De Pellegrin è stata sorteggiata subito dopo quella della Lega: si tratta della lista di Fratelli d'Italia, partito che di fatto si trova a debuttare a Belluno alle amministrative (nel 2017 il simbolo non era arrivato sulle schede e nel 2012 era troppo presto). In quest'occasione, come in vari altri capoluoghi visti sin qui, Fdi ha scelto di schierare il simbolo pensato per le elezioni politiche del 2018, dunque la versione con il nome di Giorgia Meloni in grande evidenza, facendo pesare il richiamo della leader nazionale senza citare il candidato sostenuto a livello locale.
 

9) Belluno al centro

L'estrazione ha lasciato in fondo le due liste civiche della coalizione che sostengono De Pellegrin nella sua corsa e appaiono piuttosto centrate sulla sua figura e, come si vedrà, sul suo nome. Quest'osservazione vale già per la terza lista, Belluno al centro: il nome, collocato in alto in un carattere pennellato, è comunque meno evidente rispetto al nome del "candidato sindaco" (così si legge nel contrassegno: è raro che anche la parola "candidato" sia riportata). il tutto è racchiuso da due circonferenze pennellate - una gialla e una blu, sempre seguendo i colori dello stemma cittadino.
  

10) Noi con Oscar

Gli stessi colori ritornano anche nel quarto e ultimo simbolo della coalizione che appoggia De Pellegrin (nonché ultimo a comparire sulla scheda elettorale): si tratta del contrassegno di Noi con Oscar, altro progetto civico. Se Belluno al centro punta più sulla valorizzazione della città e sull'affetto per essa, Noi con Oscar vuole sottolineare - letteralmente, come si vede nel simbolo - l'identità e la coesione della "squadra" (un concetto usato spesso dal candidato sindaco), stretta intorno all'aspirante primo cittadino, chiamato solo con il nome. Il testo blu e il fondo giallo, agli occhi delle elettrici e degli elettori del luogo, evocano Belluno senza bisogno di spenderne il nome.  

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