Dopo Alessandria e Asti, Cuneo è il terzo capoluogo del Piemonte in cui si vota il 12 giugno - oltre che per i 5 referendum in materia di giustizia - per rinnovare l'amministrazione comunale. Amministrazione che di certo cambierà guida: il sindaco uscente, Federico Borgna, sta terminando il suo secondo mandato consecutivo, dunque non si è potuto ripresentare. A contendersi il ruolo di guida della città saranno sette persone, in tutto sostenute da 20 liste: cinque anni fa il numero di contendenti era lo stesso, ma i simboli sulla scheda erano due in meno.
In base al sorteggio effettuato, il primo candidato risulta essere Giancarlo Boselli, bancario, con un passato rilevante da amministratore (più volte assessore, è stato anche vicesindaco della seconda giunta di Alberto Valmaggia, dal 2007 al 2012). Questa volta si ripresenta senza colore politico (prima ha militato nel Psi e nel Pd) e la sua stessa lista si chiama Indipendenti: il nome, scritto su una fascia gialla, è stretto tra uno scorcio della Torre civica (vista dal basso) e il riferimento - decisamente evidente - al candidato sindaco, in questo caso colorato di blu.
Subito sotto la posizione "in alto a sinistra", è stato estratto il nome di Juan Carlos Cid Esposito, origine cilena ma da oltre quarant'anni in Italia, attivo in molti settori (inclusa la gestione di un locale e di un circolo culturale). La sua candidatura è sostenuta dal Movimento 3V, che anche a Cuneo si presenta con il suo simbolo essenziale e diretto - ormai apparso in varie competizioni locali e regionali da circa due anni - con il nucleo "3V" (Vaccini Vogliamo Verità) al centro e intorno le parole-cardine "Verità" e "Libertà", il tutto racchiuso da una spessa corona rossa.
Il sorteggio ha collocato una dopo l'altra ben tre candidature sostenute da una sola lista. La terza risulta essere quella di Silvia Cina, già nel 2017 partecipante alle elezioni come capolista del MoVimento 5 Stelle. Questa volta è toccato a lei presentarsi come aspirante guida del comune, sempre con le insegne del M5S, che dunque a Cuneo non replica l'alleanza con il centrosinistra praticata ad Alessandria e ad Asti. Ciò che non cambia, rispetto a quei comuni, è il contrassegno schierato: si tratta sempre dell'ultima versione del simbolo, adottata l'anno scorso, con il riferimento al 2050 nella parte inferiore.
Luciana Toselli
4) Cuneo per i beni comuni
Quarta candidatura alla guida del comune di Cuneo risulta essere quella di Luciana Toselli, già dirigente medico in Medicina d’Urgenza presso all'ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo. Potrà contare sull'appoggio di tre liste, la prima delle quali è già nota ad elettrici ed elettori cuneesi: si tratta di Cuneo per i beni comuni, già presente alle elezioni scorse (era l'unica lista in appoggio a Nello Fierro e Toselli, consigliera uscente, fu eletta proprio lì). Il nome, come allora, è scritto su un fumetto rosso (che contiene anche l'espressione "dentro la città"), collocato a sua volta su un cerchio verde acqua.
5) Cuneo Mia
Della coalizione denominata "Alleanza per la giustizia ambientale e la cura" che appoggia Toselli fa parte anche la lista Cuneo Mia, nata con l'idea di lavorare soprattutto sul tema del benessere dei cittadini e dell'ambiente (in particolare sui temi del consumo di suolo, della qualità dell’aria e del risparmio delle risorse). Il simbolo - meditato, ma forse non tra i migliori realizzati - contiene le sagome stilizzate e sfumate (verde, giallo e arancione) di tre persone strette in un abbraccio, con al centro la stilizzazione delle montagne e di un fiume per indicare alcuni degli elementi ambientali che caratterizzano Cuneo.
6) Idea Cuneo
Completa lo schieramento a favore di Toselli una terza lista, denominata Idea Cuneo, che appare costituita per portare avanti - appunto - l'idea che si ha sulla città (simboleggiata dalla lampadina gialla, tra l'altro sullo sfondo giallo "a pittura esplosa") e in particolare le idee ritenute "portanti" o "non negoziabili". Oltre alla lampadina, sul fondo emerge anche un'immagine a pollice alzato (chissà se la voluta sul polpastrello simboleggia un'impronta digitale o, semplicemente, è parte di una filigrana anticopia che non è stata cancellata...)
Giuseppe Lauria
7) Il Popolo della famiglia
Quinta candidatura alla guida della città di Cuneo risulta essere quella di Giuseppe Lauria: si tratta in realtà di un ritorno, perché sempre lui si era candidato nel 2007, nel 2012 e anche cinque anni fa. Alcune liste sono state mantenute, rispetto alle elezioni precedenti; altre, invece, rappresentano nuovi ingressi. Uno di questi è rappresentato dal Popolo della Famiglia, che ha scelto di far parte di questa coalizione alternativa: il simbolo schierato a Cuneo è quello ufficiale nazionale, senza alcuna modifica o aggiunta (cosa che in effetti non si è quasi mai verificata fin qui).
8) ItalExit
Come seconda lista in appoggio a Lauria è stata sorteggiata ItalExit, che in questo turno elettorale sta cercando di coprire un buon numero di capoluoghi, oltre che di comuni più piccoli. Il contrassegno impiegato è una delle varianti già incontrate nel nostro tour tra i capoluoghi, con il logo semplificato grande al centro e il cognome di Gianluigi Paragone subito sotto, mentre nella parte inferiore si è ricavato un segmento arancione in cui inserire il riferimento al candidato sindaco. Praticamente la stessa struttura vista ad Asti (dove però il segmento inferiore è rosso).
9) #ioapro - Rinascimento
In terza posizione nella coalizione di Lauria è stato sorteggiato il contrassegno di #ioapro - Rinascimento, il soggetto politico che unisce Rinascimento, partito che ha il suo riferimento in Vittorio Sgarbi, e #ioapro, movimento guidato dal ristoratore Umberto Carriera e da altre figure contrarie alle misure anti-Covid-19 degli ultimi governi. Il simbolo unisce una delle varianti di Rinascimento (quella con la "Città ideale") e il logo di #ioapro; il nome di Rinascimento e quello di Sgarbi, peraltro, risultano ridotti per fare spazio, al centro, a un grosso riferimento al candidato sindaco Lauria.
10) Cuneo per Cuneo
Se le liste incontrate fin qui nella coalizione di Lauria risultano nuove all'elettorato amministrativo cuneese, non può certo dirsi lo stesso per la lista Cuneo per Cuneo: questa, infatti, nel 2017 era stata la più votata delle tre che avevano sostenuto Lauria nella sua candidatura e il suo 3% - pur non traducendosi in un consigliere per la lista - risultò determinante per far eleggere Lauria in consiglio. Ora la lista torna, con il suo simbolo ripartito in quattro (basato sull'arancio, sul grigio e sul bianco, oltre che sul nero), con i monumenti principali del centro presenti due volte "a specchio".
11) Progetto Cuneo
Un altro ritorno è rappresentato dalla lista Progetto Cuneo, che sempre nel 2017 era stata proposta come parte della compagine di Lauria: il simbolo si è conservato assolutamente identico, con il nome (con la città in evidenza) e il riferimento al candidato sindaco (con il cognome gigantesco) scritti in arancione ombreggiato, mentre sul fondo sfumato dal bianco al nero si ripete molte volte la scritta "progetto cuneo" (con le minuscole). Cinque anni fa arrivò solo l'1,17%; i promotori questa volta sperano di fare meglio e di contribuire di più alla coalizione.
12) Cuneo per la Costituzione
Ultima lista della coalizione di Lauria è Cuneo per la Costituzione, pensata dai promotori per "riaffermare i principi costituzionali a tutela e difesa delle libertà di tutti", anche qui protestando contro le ritenute "limitazioni delle libertà personali, ricatti e sospensioni per lavoratori e lavoratrici": "così come il battito d'ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo - si legge nel comunicato di presentazione - piccole azioni possono contribuire a generare grandi cambiamenti e noi vogliamo essere il motore di questo maestoso cambiamento". Si spiega così il disegno stilizzato di una farfalla nella parte superiore del simbolo, su fondo blu (con una corona tricolore per tutto il cerchio).
Patrizia Manassero
13) Cuneo solidale democratica
Al sesto posto, tra le candidature, si trova Patrizia Manassero, vicesindaca uscente, nonché senatrice del Pd dal 2013 al 2018. Potrà contare sull'appoggio di quattro liste civiche e di centrosinistra. La prima che si incontra sulla scheda è Cuneo solidale democratica, già vista nel 2017 (ed in grado di eleggere - con il 9,26% - tre consiglieri in maggioranza). Il contrassegno è identico (al di là del riferimento alla nuova candidatura alla guida della città): il profilo rosso sfumato dei monumenti principali del centro storico si staglia contro il bianco delle montagne e l'azzurro del cielo; completa il simbolo, in basso, una stretta di mano.
14) Centro per Cuneo
Altro ritorno, rispetto alle elezioni del 2017, è rappresentato dalla seconda lista estratta, Centro per Cuneo, nella quale sono ricandidati vari esponenti uscenti della giunta e dei gruppi di maggioranza del consiglio comunale. Il simbolo è rimasto praticamente identico, con una grossa croce rossa quasi pennellata sul fondo del simbolo (accettata probabilmente perché la croce non era nera), sopra la quale sono state collocate le parole del nome (nere e bianche) e, a destra, l'espressione "lista civica". In basso è rimasto un segmento giallo, nel quale nel 2017 era contenuto il riferimento al candidato sindaco, mentre ora è vuoto.
15) Crescere insieme
Terza formazione presentata in appoggio alla candidatura di Manassero è Crescere insieme, rivisitazione dell'omonima lista che ha concorso anche nel 2017 alla vittoria di Federico Borgna. Il simbolo - leggermente rivisto, anche se del tutto riconoscibile nella struttura - ha al centro, su una fascia rossa che nella parte superiore ha il profilo delle Alpi, il disegno della provincia di Cuneo di tinta più chiara, con il territorio comunale campito di bianco. Rispetto a cinque anni fa, il nome della lista è stato reso più evidente; sotto alla parte di fondo rossa, non manca il riferimento alla candidata sindaca.
16) Partito Democratico
Quarta e ultima lista della coalizione che appoggia Manassero è quella del Partito democratico, la più votata cinque anni fa (con il suo 19,59%): in sostanza, rispetto alle cinque liste che nel 2017 avevano portato alla conferma di Borgna, è venuta meno solo quella dei Moderati (la meno votata, pur essendo riuscita a eleggere un consigliere con il 4,56%). Rispetto a cinque anni fa, il contrassegno del Pd ha ridotto non poco le dimensioni del logo e mantenuto la fascia verde con il riferimento alla candidatura (indicata stavolta con nome e cognome, disposti su due righe perché lunghi); anche qui la carica di sindaco è concordata al femminile.
Franco Civallero
17) SìAmo Cuneo
Può contare sull'appoggio di quattro liste anche la candidatura di Franco Civallero, manager in pensione e scelto dal centrodestra per partecipare a queste elezioni. La prima formazione estratta è quella di natura civica e, probabilmente, più vicina all'aspirante sindaco: SìAmo Cuneo contiene gli stessi monumenti visti sin qui (e forse qualcuno in più), questa volta distanziati e in blu, che si stagliano comunque sulle Alpi bianche; il nome della lista è ospitato ad arco nella parte superiore, mentre sotto i monumenti - staccato da un segmentino tricolore - c'è l'evidentissimo riferimento al candidato sindaco (che peraltro appare solo qui).
18) Fratelli d’Italia
La seconda lista della coalizione di centrodestra, in ordine di estrazione, è quella di Fratelli d'Italia, che aveva già partecipato al voto del 2017, ma si era fermata a poco più dell'1% (ed è ben difficile che il risultato si riproponga, vista la crescente forza del partito a livello nazionale e territoriale). Se cinque anni fa il partito aveva rinunciato al nome di Giorgia Meloni per inserire - tra la sua denominazione e la pulce di An - il riferimento all'allora candidato sindaco, Giuseppe Menardi, questa volta Fdi schiera il proprio contrassegno che mette in grande evidenza il nome della leader, senza altre aggiunte.
19) Lega - Piemonte
Nella coalizione di centrodestra non manca ovviamente la lista della Lega, che cinque anni fa era riuscita a ottenere - come Lega Nord - il risultato migliore all'interno della compagine che sosteneva Menardi. Rispetto al 2017, ovviamente, il partito si presenta con il nome ridotto e con il cognome di Salvini in evidenza (giallo sul segmento blu); a sinistra di Alberto da Giussano - sempre al centro - ottiene più spazio la bandiera piemontese (anche grazie alla sparizione del "Sole delle Alpi"), mentre il riferimento al Piemonte (in italiano e non più in vernacolo) è stato spostato sotto al cognome del leader del partito.
20) Forza Italia - Unione di centro - Federazione Dc
Ultima lista della coalizione a sostegno di Civallero - nonché ultimo simbolo a comparire su manifesti e schede - risulta essere quella di Forza Italia, o meglio, quella dominata da quel partito. Metà del cerchio, in effetti, è occupata dalla bandierina forzista e dal cognome di Silvio Berlusconi (leggermente ridotto per l'occasione). Nel semicerchio inferiore trova posto la miniatura del simbolo dell'Unione di centro, ma lì non c'è solo l'Udc: al posto del segmento rosso con "Italia", infatti, si trova un riferimento alla Federazione democristiana (progetto guidato dalla Dc-Grassi - in Piemonte rappresentata soprattutto da Mauro Carmagnola - anche se mai davvero decollato). E lo scudo crociato che si staglia sopra le vele, a ben guardare, è quello usato dalla Dc-Grassi, non dall'Udc.
Nessun commento:
Posta un commento