domenica 5 giugno 2022

Lodi, simboli e curiosità sulla scheda

Come in Piemonte, sono tre i capoluoghi lombardi interessati dalle elezioni amministrative fissate per il 12 giugno. Oltre che a Como e a Monza, si vota anche a Lodi. Si è scelto di considerare questo comune per primo - senza nulla togliere agli altri, che magari saranno trattati in seguito - perché, al di là di altri profili interessanti, è emerso - come pure in passato - un non trascurabile tasso di ironia nella scelta dei nomi delle liste. Ovviamente chi frequenta questo sito sa che la materia elettorale è seria e merita di essere presa sul serio (se non altro per evitare di incorrere in esiti spiacevoli, come le vicende di Trana e di Parma insegnano); tuttavia, chi riesce ad affrontarla con un minimo di levità senza scalfire la serietà merita un riconoscimento, anche solo con un sorriso genuino.
Saranno 5 le persone che si contenderanno la carica di sindaco il 12 giugno: tra loro, anche la prima cittadina uscente, Sara Casanova, in cerca di riconferma sempre con il centrodestra; le liste in tutto saranno 19, esattamente come cinque anni fa, quando però furono in 7 a sfidarsi per la guida del comune. Curiosità: quello che si sta concludendo è il primo mandato amministrativo pieno per Lodi, che veniva da due consiliature più brevi del normale. Nel 2017, infatti, si era votato con un anno di anticipo per le dimissioni - nella seconda metà del 2016 - di Simone Uggetti (eletto nel 2013 con il sostegno del centrosinistra: anche allora si sfidarono 7 persone, appoggiate da 17 liste), dopo l'inchiesta per turbativa d'asta che aveva portato anche all'arresto del sindaco (il processo, dopo l'assoluzione in appello, non può dirsi ancora concluso, visto che la Cassazione ha annullato con rinvio quella pronuncia); a sua volta, nel 2013 si era votato con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del secondo mandato di Lorenzo Guerini, il quale si era dimesso alla fine del 2012 per potersi candidare alle elezioni politiche, a valle delle quali sarebbe diventato deputato.
 

Sara Casanova

1) Lega - Lega Lombarda

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Sara Casanova, sindaca uscente, sostenuta da otto liste, tra formazioni civiche e partiti di centrodestra. La prima a essere estratta è la lista del partito cui Casanova aderisce, ossia la Lega: proprio la Lega Nord era stata la forza politica più votata della coalizione nel 2017 (e battuta, a livello generale, solo dal Pd). Come nel turno precedente, il simbolo è presentato nella variante della Lega Lombarda, con l'inserimento dell'antica "pulce", sia pure innestata sul contrassegno coniato per le politiche del 2018; al posto della parola "premier", sotto Alberto da Giussano e il cognome di Matteo Salvini, c'è il riferimento alla Lombardia.
 

2) Forza Italia - Noi con l'Italia

Anche la seconda lista della coalizione di Casanova è marcatamente politica: si tratta delle candidature presentate da Forza Italia, cui per l'occasione si è unito anche Noi con l'Italia, che probabilmente tiene a essere presente e visibile nella regione del suo leader, Maurizio Lupi. La prevalenza dei forzisti è rappresentata graficamente - nel "biciclo verticale" - dalle maggiori dimensioni del simbolo di Fi (in cui è inserito, sotto al cognome di Berlusconi, il riferimento a Lodi, peraltro piuttosto schiacciato) rispetto a quello di Noi con l'Italia, parzialmente sovrapposto al contorno del contrassegno.
  

3) Fratelli d'Italia

Di fatto il sorteggio si è divertito a collocare una dopo l'altra le liste di partito della coalizione, per giunta secondo l'ordine di preferenza ricevuto nel 2017. Al terzo posto, dunque, si trova la lista di Fratelli d'Italia, anche se è molto probabile che il partito di Giorgia Meloni in quest'occasione veda migliorare di molto il suo risultato a spoglio concluso. Se cinque anni fa nel contrassegno era stata inserita - al posto del simbolo di An - la "pulce" della formazione di destra Alleanza lodigiana, stavolta viene schierato il contrassegno usato da Fdi a partire dalle politiche del 2018, col nome di Meloni in grande evidenza. 
 

4) Sara Casanova sindaco

Nel 2017 la formazione civica più vicina alla candidata si chiamava "Sarà il futuro di Lodi", con la prima parola in evidenza, onde richiamare il nome dell'aspirante sindaca (e pazienza per l'accento). Questa volta si è scelto di mettere in campo una lista denominata direttamente Sara Casanova sindaco (con la carica volta al maschile non marcato): nella parte inferiore emerge un nastro rosso piegato che richiama quello della croce dello stemma (sotto c'è un'altra tinta, che non sembra però il giallo dell'emblema), mentre sullo sfondo si vede bene un'immagine stilizzata del Torrione del Castello Visconteo.
 

5) Alleanza agroverde per Lodi

Si presenta come formazione di natura civica e "di base" la quinta lista estratta, denominata Alleanza agroverde per Lodi, formazione - cui comunque la politica non è del tutto estranea, essendo ritenuta vicina all'associazione Terre del Nord, non lontana da Fdi - che intende puntare soprattutto su agricoltura, ambiente e turismo. L'attenzione all'agricoltura è simboleggiata soprattutto da tre spighe, mentre l'uso marcato del colore verde nel simbolo (per il nome e per il terreno, in cui è inserito anche il riferimento alla candidata sindaca) richiama i temi ambientali.
 

6) Il Broletto con Maggi

Come sesta lista è stata sorteggiata la formazione Il Broletto con Maggi. Lorenzo Maggi, candidato sindaco nel 2017, era stato sostenuto da quattro liste che al ballottaggio avevano poi appoggiato Casanova; dopo la vittoria di quest'ultima, lui aveva ottenuto deleghe pesanti in giunta, ricevendo anche il titolo di vicesindaco. Ora presenta una propria lista - da lui stesso guidata - direttamente a sostegno della sindaca uscente. Fedele all'interesse simbolico per i monumenti (3 liste su 4 nel 2017 avevano un monumento al loro interno), Maggi per la sua nuova lista ha scelto uno scorcio dei portici con archi a sesto acuto di Piazza Broletto. 
 

7) Lodi è futuro - Lista civica Doca Pietro

Il nome di Maggi non è il solo a essere compreso nella coalizione di Casanova senza essere abbinato a quello della (ri)candidata sindaca. Lo stesso, infatti, capita a quello di Pietro Doca (anzi, Doca Pietro, come si legge al centro dell'emblema), già capolista di Lodi è futuro nel 2017, allora a sostegno di Giuliana Cominetti (candidata del centrodestra unitario nel 2013). In un primo tempo si era parlato di una candidatura a sindaco di Doca, poi è arrivata la richiesta di sostegno a Casanova, accettata da Doca stesso: si è dunque ripresa la lista di cinque anni fa (e il suo cerchio giallo, con toni un po' diversi), stavolta aggiungendo la specificazione "Al centro per Lodi" e inserendo in grande evidenza il nome del capolista, ovviamente confermato. 
 

8) Giovani protagonisti

Ultima lista della coalizione di centrodestra risulta essere Giovani protagonisti, formazione pensata evidentemente per invitare al voto elettrici ed elettori giovani, attraverso una proposta di candidature di pari livello (si tratta di persone under 40). La parola "Giovani" è l'elemento più evidente del simbolo di lista, insieme a una freccia ricurva verde che, insieme a un segmento rosso sottostante, crea un effetto tricolore: le tinte usate, insieme al blu del nome e del segmento inferiore (contenente il riferimento alla candidata sindaca) richiamano comunque la palette cromatica del centrodestra.
   

Andrea Furegato

9) 110 & Lodi - Europa Verde - Sinistra Italiana

Disporrà di otto liste anche il candidato alla guida della città proposto dal centrosinistra, Andrea Furegato. La prima lista estratta è già nota agli elettori: 110 & Lodi, infatti, si era già presentata nel 2017 come unica formazione a sostegno di Stefano Caserini (che questa volta ne è semplicemente il capolista). Rispetto a cinque anni fa, sono rimasti il nome con il gioco di parole su fondo giallo (mentre è rosso il contorno del contrassegno, come la parola "Lodi", mentre la "&" è rimasta verde) e la lampadina accesa ricavata al centro dello "zero"; quella grafica si è però ridotta per fare spazio alle miniature di Europa Verde - Verdi e di Sinistra italiana (quest'ultima già a sostegno di Caserini cinque anni fa, pur senza simbolo visibile).   
 

10) Tommaso Premoli - Per Lodi

Non è solo il centrodestra ad avere schierato liste civiche che nel simbolo schierano nomi diversi da quello di chi aspira al ruolo di sindaco. Lo dimostra, innanzitutto, la seconda lista della coalizione di centrosinistra: Per Lodi (che ha come slogan "sottotitolo" "Oggi Domani Insieme", maiuscole comprese) porta infatti con una certa evidenza il riferimento al capolista, Tommaso Premoli, già assessore allo sport della giunta Uggetti che ha deciso di sostenere Furegato. Il simbolo è decisamente minimal, con un contorno giallo e rosso (colori cittadini) intorno a un colore molto lieve, rotto solo da quattro archi (verde, viola, nero e azzurro) disposti a cerchio intorno al testo.
 

11) Lodi comune solidale

Non è una novità nemmeno la terza lista sorteggiata all'interno della coalizione: Lodi comune solidale, infatti, nel 2017 aveva fatto parte della compagine di centrosinistra che aveva sostenuto la corsa - non vittoriosa - di Carlo Gendarini, mentre nel 2013 era riuscita a entrare in consiglio appoggiando Uggetti. Per la prima volta capolista non è Silvana Cesani (comunque candidata, anche se in passato il suo nome era stato inserito nel contrassegno), ma per il resto l'emblema è rimasto uguale: nome rosso-arancione su cielo giallo sfumato, mentre la terra è rappresentata da tre pezzature in diverse tonalità di verde. 
 

12) Luca Scotti - Lodi al Centro 

C'è poi un altro contrassegno che al suo interno porta un nome diverso da quello dell'aspirante sindaco. Si tratta dell'emblema della lista Lodi al Centro (nulla a che vedere con la formazione di Giovanni Toti), legata a Luca Scotti, ingegnere, nel 2017 candidato sindaco. Questa volta è arrivata la scelta di sostenere Furegato, così il simbolo è stato ripescato quasi identico: via la parola "sindaco" sotto al nome dell'ex aspirante primo cittadino (ora capolista), confermato il profilo giallo del centro e del duomo con cielo rosso e il riferimento corsivo ai "cittadini per i cittadini", mentre spunta un tricolore in basso. 
 

13) Buongiorno Lodi

Anche il candidato sindaco del centrosinistra - impiegato all'interno di un gruppo bancario e attivo in ambito sportivo - potrà contare sul sostegno di una lista civica "personale" (o che, per lo meno, così si presenta). Si tratta di Buongiorno Lodi, espressione rossa che si legge in un segmento bianco stondato, con contorno giallorosso. Sulla base del segmento si innalza un'altra riproduzione del Torrione, questa volta sfumata dal rosso al giallo al verde, il tutto su fondo azzurro scuro, mentre a fianco del monumento è stata inserita l'espressione "Furegato sindaco".
 

14) Partito democratico

All'interno della coalizione di centrosinistra non può mancare la lista del Partito democratico (con cui Furegato era stato eletto nel 2017 e che, a dispetto della sconfitta della compagine al ballottaggio, aveva comunque ottenuto il risultato migliore sfiorando il 16%). Il contrassegno utilizzato è pressoché identico a quello di cinque anni fa. Era già tradizione ridurre leggermente le dimensioni del logo del Pd per inserire il riferimento al candidato sindaco, con il cognome verde su fondo bianco e la parola "sindaco" bianca su segmento verde; qui si è fatto lo stesso, senza particolari innovazioni.
 

15) MoVimento 5 Stelle

Non è una novità per la città di Lodi la presenza di una lista del Movimento 5 Stelle, già vista nel 2017 e nel 2013 (non nel 2010, anche se in molti altri luoghi i gruppi del M5S erano già attivi), ma sempre a sostegno di proprie candidature, al di fuori delle coalizioni principali. Questa volta, invece, anche il MoVimento ha scelto di far parte della coalizione di centrosinistra: ci arriva con la versione più recente del suo emblema, che ha inserito l'orizzonte temporale del 2050 nel segmento inferiore rosso del cerchio, conservando gli altri elementi tradizionali del logo.
 

16) Lodi civica

Ultima formazione - in ordine di sorteggio - della coalizione che sostiene Furegato è Lodi civica, anche in questo caso già nota alle elettrici e agli elettori del comune. Nel 2017, infatti, era tra le liste a sostegno di Gendarini, avendo come capolista Francesco Milanesi (eletto in consiglio). La lista torna cinque anni dopo, con il nome in maggiore evidenza e stavolta con il cognome del capolista esplicitato; è stato leggermente ritoccato - ma è ben riconoscibile - il disegno caratterizzante, una stilizzazione di Piazza della Vittoria, luogo ben noto a cittadine e cittadini di Lodi. 
  

Lorenzo Bruno

17) Loding

La terza candidatura alla guida del comune di Lodi, secondo l'ordine di estrazione, è quella di Lorenzo Brunoclasse 1998, studente di Economia e commercio. In un primo tempo ritenuto vicino a Maggi, ha scelto di candidarsi in modo autonomo con un disegno liberal-centrista, sostenuto dal progetto Loding. ll nome dovrebbe essere la forma contratta di "Lodi New Generation", ma evoca anche l'idea del caricamento (loading) di un programma o di un file: non a caso, nel simbolo sotto al nome si vede la raggiera che di norma contraddistingue il caricamento in corso in vari spazi informatici. Anche qui, l'ironia si mescola alla rappresentazione.
 

Stefano Buzzi

18) ItalExit

Anche a Lodi, come in altri comuni, appare una candidatura di ItalExit, il progetto politico inaugurato e guidato da Gianluigi Paragone dopo l'uscita dal MoVimento 5 stelle. In questo caso il candidato sindaco è Stefano Buzzi (già capolista di Fratelli d'Italia - Alleanza lodigiana nel 2017 ed ex assessore della giunta Casanova). In quest'occasione - a differenza di altre partecipazioni elettorali contemporanee, come quella ad Asti vista da poco - ItalExit ha scelto di presentarsi con il suo simbolo integrale, con la freccia bianca sull'esagono verde e rosso, con il logotipo piccolo e l'espressione "Per l'Italia con Paragone" al centro, senza inserire riferimenti al candidato locale.
  

Fulvio Curioni

19) Democrazia e sussidiarietà

Chiude l'elenco dei candidati alla guida del comune di Lodi Fulvio Curionigià consulente economico e revisore contabile, ora imprenditore agricolo. Figura di centrodestra, Curioni ha scelto di presentarsi in maniera autonoma e lo fa con il sostegno della lista Democrazia e sussidiarietà, forza politica di recente conio, ispirata alla Dottrina sociale della Chiesa e all'impegno popolare cristiano in politica, guidata a livello nazionale da Andrea Brenna (già segretario del Popolo della Famiglia). Il simbolo è color carta da zucchero, che si distingue in basso per un doppio cuore e in alto per un archetto tricolore, uniti ad alcune parole chiave (Vita, famiglia, lavoro, solidarietà e popolo).

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