venerdì 3 giugno 2022

Asti, simboli e curiosità sulla scheda

Sono ben tre i capoluoghi piemontesi chiamati al voto: accanto ad Alessandria e Cuneo, c'è Asti, che potrebbe non cambiare sindaco, visto che si ripresenta il primo cittadino uscente, Maurizio Rasero, sostenuto da una coalizione di centrodestra e civica. La storia delle elezioni astigiane, tuttavia, non depone per forza a favore di quest'ipotesi: da quando esiste l'elezione diretta del sindaco, infatti, la guida della città ha sempre cambiato coalizione rispetto all'appuntamento precedente, con un'alternanza perfetta (nel 1994, nel 2002 e nel 2012 ha vinto il centrosinistra, nel 1998, nel 2007 e nel 2017 è prevalso il centrodestra).
Con Rasero competeranno altri sei candidati (due donne e quattro uomini); in tutto sulla scheda le liste presenti saranno 19. Nel 2017 8 persone aspirarono al ruolo di sindaco e anche le liste erano una in più, 20; cinque anni prima 21 simboli avevano sostenuto sempre 8 candidature.
 

Chiara Chirio

1) ItalExit 

Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Chiara Chirio, attiva nel settore del commercio e attenta al mondo sportivo (in particolare al ciclismo femminile). A sostenerla c'è una sola lista, quella di ItalExit, che anche a livello locale - nei comuni grandi e piccoli - intende portare i suoi temi economici e sociali: nel simbolo sfoggia sotto il suo logotipo il cognome del suo fondatore, Gianluigi Paragone; non risulta meno evidente, nel segmento rosso inferiore, il riferimento alla candidata (con il termine "sindaco" lasciato al maschile non marcato).  
 

Salvatore Puglisi

2) Adesso Asti

In seconda posizione è stata collocata un'altra candidatura sostenuta da una sola lista. Il secondo aspirante sindaco risulta essere Salvatore Puglisicapitano dei carabinieri in congedo, che ha scelto di presentarsi autonomamente con un progetto civico. La formazione che lo appoggia, Adesso Asti, ha un simbolo piuttosto complesso, che unisce una stilizzazione della croce bianca su fondo rosso dello stemma (nella parte sinistra, sia pure vista in formato finto 3D) a un arcobaleno tricolore e a un arco di corona blu che chiude il cerchio e contiene il nome della lista; il riferimento al candidato di fatto è il centro del contrassegno.
 

Maurizio Tomasini

3) Ancora Italia

Anche il terzo candidato indicato dal sorteggio si presenta sostenuto da una sola lista. Maurizio Tomasini, impegnato come lavoratore nel settore dell'automazione industriale. La sua candidatura può contare sull'appoggio di Ancora Italia, il partito guidato da Francesco Toscano e Mario Gallo e ispirato da Diego Fusaro. Il simbolo schierato in questa competizione è quello ufficiale, già visto in passato, con il profilo tricolore di Dante Alighieri sopra al nome scelto, mentre un segmento blu a base convessa contiene l'espressione "per la sovranità democratica".
 

Paolo Emilio Crivelli

4) Uniti si può

Dopo tre aspiranti monolista alla guida della città, il sorteggio ha collocato uno dei due candidati che invece possono contare su una coalizione di ben sette formazioni. Il primo estratto è Paolo Emilio Crivelli, lo sfidante principale di Rasero per il centrosinistra. La prima lista estratta, Uniti si può, ha natura almeno in parte civica (era già presente nel 2017 a sostegno di Giuseppe Passarino), ma alcuni esponenti sono legati ad Articolo Uno e comunque all'area della sinistra (non a caso alla campagna elettorale ha partecipato Fratoianni di Sinistra italiana). Il simbolo rispetto a cinque anni fa è cambiato (allora quattro mani reggevano altrettante tessere di puzzle): ora, sul cerchio a fondo rosso, spicca il nome della lista scritto in bianco, con lo spessore blu (e la "s" leggermente ruotata), dando l'idea della terza dimensione.
  

5) Europa Verde - Verdi

La seconda lista parte della coalizione che sostiene Crivelli risulta essere quella presentata da Europa Verde - Verdi, che in questo appuntamento elettorale amministrativo sta cercando di essere presente nel maggior numero di realtà, com'era capitato ai Verdi in passato (l'ultima volta ad Asti si erano visti nel 2007, a sostegno di Vittorio Voglino). Il contrassegno ricorda quello visto a Milano in appoggio a Beppe Sala, con gli elementi del simbolo concentrati nella parte superiore verde, mentre nel segmento biconcavo inferiore bianco c'è il riferimento al candidato, sopra a quattro archetti colorati che ricordano appunto quelli della lista Beppe Sala sindaco.
 

6) Paolo Crivelli sindaco con Asti oltre

Al terzo posto della coalizione di centrosinistra c'è la formazione che appare più vicina al candidato sindaco (medico cardiologo e infettivologo, con una lunga esperienza professionale in Africa). Il contrassegno di Paolo Crivelli sindaco con Asti oltre, a fondo arancione, è dominato dal nome dell'aspirante primo cittadino (con il cognome su fascia blu) e da un arcobaleno verticale, segno di pace. Nel fregio (ben studiato ma fin troppo pieno) non mancano quattro sagome umane che si tengono la mano, il motto "Prendiamoci cura di Asti" e il riferimento ad Asti oltre, comitato spontaneo locale che ha concorso alla lista. 
 

7) CambiAmo Asti

Il simbolo mediano della coalizione è già in buona parte noto alle elettrici e agli elettori astigiani: CambiAmo Asti, infatti, era tra le liste presenti al precedente appuntamento elettorale, nata per sostenere la candidatura a sindaca di Angela Maggiorina Quaglia (già assessora, comunque eletta in consiglio). Ora il simbolo appoggia Crivelli, ma nel segmento rosso inferiore è rimasto il riferimento all'aspirante sindaca precedente; intatta rispetto al 2017 la parte superiore, con un disegno molto stilizzato e "da bambini" di varie figure umane (oltre che di un gatto e di un cane), come a evocare l'immagine di una città "a misura umana".
 

8) Partito democratico

Si presenta al suo terzo appuntamento elettorale astigiano la lista del Partito democratico, che pure cinque anni fa - come parte della coalizione che sosteneva Angela Motta - si era dovuta accontentare del 9,59%, mentre nel 2012 aveva sfiorato il 19%. In entrambe le sue due partecipazioni precedenti, il Pd aveva impiegato contrassegni con il nome della persona candidata; questa volta non fa eccezione, riducendo di poco il logo per inserire una "lunetta" verde contenente il riferimento a Crivelli (e con la parola "Sindaco" scritta curiosamente in giallo).
 

9) Ambiente Asti

Non si presenta come del tutto nuova nemmeno la quinta lista della coalizione di centrosinistra: nel 2017, infatti, Ambiente Asti era presente sulle schede come unica formazione a sostegno di Giuseppe Rovera (eletto in quell'occasione). La lista torna in quest'occasione come parte della compagine di Crivelli, col fregio leggermente rivisto per l'occasione. La maggior parte del contrassegno è occupata dalla terra di colore verde (che ospita anche il nome della lista, con la "i" di "Asti" che al posto del puntino ha un pallino rosso tridimensionale); sulla linea che demarca la terra si vede un albero stilizzato (la cui chioma può ricordare un volto di profilo), mentre la parte superiore bianca comprende lo slogan "la città ai cittadini" (in un colore piuttosto chiaro, lo stesso contorno del cerchio, elegante anche se non del tutto leggibile). 
 

10) MoVimento 5 Stelle

Quella di quest'anno è la terza partecipazione consecutiva anche per il MoVimento 5 Stelle, che nel 2012 e nel 2017 ha sempre concorso in modo autonomo, riuscendo a eleggere almeno due consiglieri in ogni occasione. Questa volta, come in vari altri comuni analizzati fin qui, il M5S ha scelto di partecipare all'interno della coalizione di centrosinistra che sostiene Crivelli; il contrassegno è identico a quello analizzato in questi giorni negli altri comuni, vale a dire l'ultima versione introdotta l'anno scorso, con il riferimento al 2050 nella parte inferiore.
 

Marco Demaria

11) Azione - +Europa

Come quinto candidato alla guida dell'amministrazione astigiana è stato sorteggiato Marco Demaria, musicista dalla grande esperienza concertistica nazionale e internazionale. A suo sostegno ha un'unica lista, formata da Azione (il suo partito) e +Europa, ma il candidato può contare anche sull'appoggio di Italia viva e di Volt. Il simbolo unitario, simile ad altri presentati dalle stesse forze politiche, pone al centro il riferimento al candidato su una fascia blu, riservando ad Azione la parte superiore del cerchio e a +Europa quella inferiore (marcandole rispettivamente con un elemento verde e uno giallo, in armonia con le palette cromatiche dei relativi loghi).
 

Maurizio Rasero

12) Asti al Centro - Unione di centro

Al sesto posto, guardando all'ordine di sorteggio dei candidati, è stato collocato il sindaco uscente, Maurizio Rasero: anche lui si presenta sostenuto da sette liste. La prima formazione estratta unisce due soggetti di area centrista, come i nomi suggeriscono: Asti al Centro e Unione di centro. All'Udc è riservata la parte maggiore del cerchio (riducendo lo spazio per il nome, non per lo scudo crociato); nella parte superiore è stato collocato invece il soggetto politico legato a Giovanni Toti, con i colori blu e arancione e la ripetizione dell'elemento tricolore "a frottage" che ha caratterizzato il simbolo di Cambiamo! 

13) Forza Italia - Con Asti nel cuore

Come seconda lista della coalizione di Rasero è stata sorteggiata la formazione di Forza Italia, che nel 2017 era riuscita a ottenere il 5,89% all'interno della compagine di centrodestra. In questo caso, peraltro, il contrassegno relega il simbolo forzista nel semicerchio superiore, riducendo le dimensioni della bandierina e del cognome di Silvio Berlusconi; nel semicerchio inferiore - azzurro scuro - è stata inserita la miniatura del simbolo giallo di Con Asti nel cuore, cuore tricolore che era già apparso nelle liste legate a Giorgio Galvagno (sindaco di centrodestra dal 2007 al 2012).

14) Maurizio Rasero sindaco

La terza lista a sostegno del sindaco uscente è ben nota alle elettrici e agli elettori di Asti: Maurizio Rasero sindaco, infatti, nel 2017 con il 12,49% è stata la formazione più votata della coalizione e la seconda più votata in assoluto (battuta solo dal MoVimento 5 Stelle). Il contrassegno è molto semplice e intuitivo, con il nome della lista come unico elemento all'interno del cerchio (su fondo blu scuro): il nome del candidato - quest'anno presente solo in questa lista - è disposto ad arco, mentre il cognome - giallino, a differenza delle altre parole proposte in bianco - è la parte più evidente, ben visibile al centro. 

15) Lega - Piemonte

Anche la presenza della Lega è confermata, rispetto alle elezioni di cinque anni fa (allora, naturalmente, la lista era stata presentata dalla Lega Nord e aveva ottenuto pochi voti in meno rispetto a Forza Italia). Rispetto a cinque anni fa, oltre alla scomparsa della parola "Nord", si registra il venir meno del Sole delle Alpi, mentre c'è ancora la bandiera piemontese, collocata a sinistra di Alberto da Giussano; nella parte inferiore, sotto al cognome di Salvini (ora giallo, allora bianco), c'è anche il riferimento al Piemonte (mentre in passato si era preferita la dicitura in vernacolo "Piemont").
 

16) ASTI - Arte storia territorio inclusione

Si presenta come formazione civica e territoriale la quinta lista sorteggiata all'interno della coalizione in appoggio a Maurizio Rasero: qui ASTI è una sigla (con tanto di punti) che sta per Arte storia territorio inclusione, come indicato dalle parole disposte nel cerchio, lungo il suo bordo tricolore (e intervallate da miniriproduzioni dello scudo dello stemma. All'interno del simbolo appaiono la stilizzazione della torre Comentina, un cavallo montato dal fantino (per ricordare il Palio locale), un grappolo d'uva e una stretta di mano, quasi a voler simboleggiare i quattro elementi del nome.

17) I giovani Astigiani

Anche la sesta lista della coalizione è di natura civica e non risulta nuova per chi ha votato alle elezioni scorse: I giovani Astigiani, infatti, era già nel 2017 tra le formazioni presentate a sostegno di Rasero. Un'altra torre - denominata Torre Troyana - compare nel simbolo su fondo rosso, con la caratteristica merlatura e le tre finestre per lato nella parte superiore. Rispetto a cinque anni fa, peraltro, il nome è stato riscritto con un carattere più sobrio e meno "manoscritto", pur mantenendo fermo il target della lista e la platea dei suoi candidati.
 

18) Fratelli d'Italia

Chiude la coalizione di centrodestra in appoggio al sindaco uscente la lista presentata da Fratelli d'Italia, che nel 2017 con il 6,68% è risultata la formazione politica più votata della compagine (più di Forza Italia e della Lega Nord) e potrebbe migliorare la sua prestazione. Se cinque anni fa la "pulce" di Alleanza nazionale era stata ridotta per introdurre il riferimento al candidato sindaco, stavolta si è utilizzato direttamente il contrassegno coniato per le elezioni politiche del 2018, lasciando come riferimento personale solo il nome della leader Giorgia Meloni.
 

Margherita Ruffino

19) Il Popolo della Famiglia

Ultima candidatura alla guida del comune di Asti risulta essere, sempre in ordine di sorteggio, quella di Margherita Ruffino, insegnante in pensione e attiva nel mondo del volontariato. Si presenta sostenuta da un'unica lista, quella del Popolo della famiglia, partito che sarà presente in tutti i capoluoghi piemontesi, anche se non sempre in modo autonomo come qui (a Cuneo, in particolare, farà parte di una coalizione più ampia). Il simbolo del partito fondato da Mario Adinolfi è identico a quello usato sin qui, con il nome e la famigliola disegnata a pastello su fondo blu scuro, mentre in alto si legge lo slogan "No gender nelle scuole".

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