mercoledì 1 giugno 2022

Padova, simboli e curiosità sulla scheda

Se nei giorni scorsi si è analizzata la competizione elettorale a Verona (resa interessante anche e soprattutto per il ritorno in campo di Flavio Tosi), non è meno rilevante il voto a Padova. Si ripresenta il sindaco uscente Sergio Giordani, espresso dal centrosinistra e vincitore al ballottaggio nel 2017 (dopo la "consiliatura breve" del leghista Massimo Bitonci, interrotta dalle dimissioni in blocco della maggioranza del consiglio comunale): cerca la conferma, risultato centrato da Flavio Zanonato nel 2009, dopo l'elezione nel 2004 (una sorta di conferma era già arrivata nel 1995, dopo che Zanonato era diventato sindaco nel 1993, eletto però ancora dal consiglio comunale; nel 1999 mancò il secondo mandato a elezione diretta, essendo prevalsa Giustina Mistrello in Destro, futura parlamentare). Sfideranno Giordani (appoggiato da ben 9 liste) altri otto candidati: in tutto sulla scheda arriveranno 24 liste. Si tratta di numeri rilevanti: nel 2017 i 7 aspiranti sindaci avevano l'appoggio di 21 liste. Nel 2014, in compenso, a fronte di 9 candidature, le liste in corsa erano state addirittura 31.

Luca Lendaro

1) Solidarietà ambiente lavoro - Prc - Pci

Il sorteggio ha collocato in prima posizione Luca Lendaro, laureato in filosofia e insegnante. Si presenta sostenuto da due liste e la prima estratta è Solidarietà ambiente lavoro, lista chiaramente di sinistra, come dimostra con chiarezza il simbolo combinato tra Partito della rifondazione comunista e Partito comunista italiano (avendo come base l'emblema del Prc) collocato sulla parte verde del cerchio, mentre il nome della lista è inserito sul fondo rosso. Si tratta, a ben guardare, dello stesso simbolo utilizzato in occasione delle elezioni regionali del 2020.
  

2) Tutta nostra la città

La seconda formazione in appoggio a Lendaro è quella all'interno della quale è maturata la sua candidatura: erano iniziati a novembre i laboratori della realtà cittadina di cui il futuro candidato sindaco era coordinatore. Con il tempo quella realtà di confronto e progettazione ha preso il nome di Tutta nostra la città (ovvio che possa venire in mente il successo dell'Equipe 84); il simbolo di questa realtà civico-elettorale che mira a riappropriarsi dell'intero comune è un cerchio in prevalenza giallo scuro, con elementi e scritte in blu e una caratteristica stella rossa collocata a fianco della parola "città".
 

Salim El Maoued

3) Salim sindaco - Padova di tutti

Secondo candidato sindaco estratto è Salim El Maoued, medico di origine libanese, padovano da trent'anni, impegnato nel servizio "agli ultimi" (oltre che ai suoi assistiti) e nel volontariato. Lo sostiene la lista Padova di tutti: un nome un programma, per "equa, inclusiva, solidale". Il colore dominante del contrassegno è il rosso (come nello stemma patavino), in particolare sulla fascia rossa centrale sulla quale si stagliano le sagome bianche di persone con le braccia al cielo; il riferimento al candidato è collocato in alto, in maggiore evidenza rispetto al nome della lista, posto in basso.
 

Francesca Gislon

4) Francesca Gislon sindaca

La terza candidatura estratta è quella della prima delle due donne in corsa per il ruolo di sindaco di Padova. Francesca Gislon è avvocata, da tempo impegnata sui temi delle donne e delle pari opportunità. La sua lista, denominata semplicemente Francesca Gislon sindaca, è considerata in continuità con l'esperienza di Orizzonti, sorta nel 2017 a sostegno di Arturo Lorenzoni (allora candidato sindaco, che poi al ballottaggio appoggiò Giordani, per poi riproporsi come aspirante presidente della Regione nel 2020 per il centrosinistra: Lorenzoni ha partecipato alla presentazione della lista). Il simbolo è dominato da varie pennellate a tono di rosso, che tracciano e "sporcano" due cerchi quasi tangenti.  
 

Domenico Minasola

5) Alleanza per Padova

Altra candidatura sostenuta da una sola lista - sono sei in tutto e quattro sono state estratte una dopo l'altra - è quella di Domenico Minasola, medico di base ed ex presidente del Mercato agroalimentare Padova. La sua lista, Alleanza per Padova, è in realtà evoluzione dei Verdi per l'Italia, che hanno voluto evitare noie in sede di ammissione delle liste dopo aver ricevuto una diffida da parte di Europa Verde. Oltre al verde scuro del fondo, il contrassegno conserva il disegno di un cuore (bianco, in questo caso), con il nome giallo in alto (giallo come il girasole di Europa Verde, ma si tratta di un caso).
  

Chiara Zoccarato

6) Alternativa

La quarta candidatura appoggiata da una sola lista è quella di Chiara Zoccarato. Già candidata al Senato nel collegio plurinominale Veneto-02 per Liberi e Uguali nel 2018, questa volta si presenta come aspirante sindaca sostenuta dalla lista di Alternativa, legata dunque all'articolazione parlamentare degli ex M5S contrari al governo Draghi (avendo come riferimento locale il deputato Raphael Raduzzi). Si tratta probabilmente della prima lista di diretta (ed esclusiva) espressione di quella compagine parlamentare e partitica, che impiega dunque il simbolo ufficiale di Alternativa, dunque la "A" strappata su fondo arancione.
  

Sergio Giordani

7) Europa Verde

In ordine di sorteggio, la sesta candidatura risulta essere quella del sindaco uscente, Sergio Giordani. Come anticipato, sono ben nove - il record di queste elezioni, non certo nel passato - le liste che al primo turno sostengono Giordani. La prima a essere sorteggiata è quella di Europa Verde, che schiera per l'occasione il suo simbolo ufficiale, cui sono state apportate solo due piccole modifiche: accanto alla parola "Verdi" è stato aggiunto l'aggettivo "europei" e sotto al nome del partito è stato inserito il nome della città (in giallo come il girasole dell'European Green Party e come il sole che ride dei Verdi).
 

8) MoVimento 5 Stelle

Seconda lista indicata dal sorteggio, all'interno della coalizione di centrosinistra, è quella del MoVimento 5 Stelle, che nel 2009 (come Lista CiVica), nel 2014 e nel 2017 aveva sostenuto propri candidati senza l'appoggio di altre formazioni, mentre questa volta - in consonanza con le scelte fatte nella maggior parte dei comuni più rilevanti - è entrato a far parte della coalizione di centrosinistra, replicando l'alleanza col Pd iniziata con il governo Conte-bis. Il simbolo utilizzato, anche qui, è quello delle ultime riforme statutarie, con il riferimento al 2050 inserito in un segmento rosso nella parte inferiore del cerchio.
  

9) Giordani sindaco

Terza formazione della compagine legata a Giordani risulta essere quella più legata al sindaco uscente: denominata semplicemente Giordani sindaco, ha come elemento principale e più evidente proprio il cognome del primo cittadino, posto sul braccio orizzontale della croce rossa che riprende quella dello stemma del comune; sempre sopra quel braccio è stata collocata la traccia della statua equestre di Donatello al Gattamelata, collocata nella piazza del Santo e ritenuta uno dei monumenti più noti della scultura moderna (oltre che un segno di riconoscimento di Padova). 
  

10) Partito democratico

Insieme a Giordani, torna anche la lista che nel 2017, con il 13,49%, fu la più votata della coalizione (ma non la più votata in assoluto: la lista Bitonci sindaco superò il 24%). Il Partito democratico, dunque, si ripresenta - come era ovvio immaginare - a sostegno del sindaco uscente: sul piano grafico, la lista del Pd ha scelto di conservare in tutto e per tutto il contrassegno utilizzato cinque anni fa, con il segmento rosso contenente il riferimento al candidato collocato sotto al logo del partito, solo leggermente ridotto di dimensioni per collocare il segmento rosso.
  

11) PER Padova

In posizione centrale - sui manifesti e sulle schede - per la coalizione di Giordani si trova la lista PER Padova, ove la sigla PER sta per "Padova europea riformista", come è scritto anche nella parte inferiore del contrassegno. La lista raccoglie l'eredità della formazione denominata Area civica nel 2017, includendo anche candidati del Partito socialista italiano, del Partito repubblicano italiano, di Italia viva, Centro democratico e Volt. Senza evocare i simboli dei vari partiti citati, si è ritenuto che il tratto unitario della lista fosse indicato, oltre che dal nome per esteso, dalla bandiera europea realistica che emerge "a pennellate" dallo sfondo bianco.
  

12) Padova futura

Una caratura del tutto civica mostra la lista Padova futura, pensata soprattutto con l'idea di raccogliere candidature under 45 e di riferirsi a quell'elettorato, appunto quello più impegnato a pensare alla "città futura". Si è scelto, in questo caso, di non inserire riferimenti giovanilistici nel simbolo: ci sono, piuttosto, moltissimi elementi monumentali riuniti tutti insieme, color carminio (anche se online il simbolo sembra più rosso). Oltre alla statua del Gattamelata, già vista prima, figurano la Basilica del Santo, il duomo, alcune delle torri del centro e altri monumenti ben riconoscibili da parte delle elettrici e degli elettori padovani; nella parte inferiore di quelle riproduzioni, separato giusto da un archetto bianco, c'è il riferimento al candidato sindaco.
  

13) Padova insieme

Il simbolo più colorato in assoluto - della coalizione di Giordani, ma probabilmente con riferimento a tutta l'offerta elettorale padovana di quest'anno - appare essere quello della lista Padova insieme, che oltre a un buon numero di giovani raccoglie vari professionisti e amministratori uscenti. All'interno del cerchio del contrassegno, vari archi tinti dei colori dell'arcobaleno suggeriscono l'idea dell'unione di tante competenze diverse che, messe "insieme", possono rendere viva e dinamica la città, in una sorta di "onda continua collettiva".
  

14) Coalizione civica per Padova

Nel 2017 la lista Coalizione civica per Padova era stata messa in campo per sostenere la candidatura a sindaco di Arturo Lorenzoni, ma al ballottaggio era stato deciso l'apparentamento con Giordani e la scelta aveva di certo contribuito alla vittoria del centrosinistra. Questa volta - mentre parte del gruppo di Lorenzoni, come si è visto, sta sostenendo Gislon - la lista ha scelto di appoggiare direttamente Giordani, come testimonia anche l'inserimento del nome del sindaco uscente nel contrassegno (stavolta su un nuovo segmento verde): è rimasto il riferimento grafico alla torre della Specola, anche se il disegno è più stilizzato rispetto a cinque anni fa.
 

15) Padova bene comune

Altro trait d'union rispetto alle elezioni amministrative del 2017 è rappresentato dalla lista Padova bene comune. Ultima formazione della coalizione di Giordani, guidata come cinque anni fa da Antonino Pipitone, e attenta a chiedere e perseguire la valorizzazione del "capitale umano" della città. Rispetto a cinque anni fa, la parte superiore del contrassegno è rimasta uguale (con la "V" di Padova tinta di rosso, ma con un prolungamento verde dando l'impressione di un nastro tricolore); nella parte inferiore rossa, invece, è stata inserita la dicitura "lista civica" ed è sparito il disegno del Palazzo della Ragione, a vantaggio del riferimento al candidato sindaco.
 

Paolo Girotto

16) Movimento 3V

Esaurita la coalizione a sostegno del sindaco uscente, il sorteggio ha collocato la candidatura di Paolo Girotto, veterinario (radiato) ed esperto di medicine non convenzionali. A sostenerlo è la sola lista del Movimento 3V, che si presenta per la prima volta alle amministrative padovane. Il contrassegno schierato in questo turno elettorale è lo stesso che si incontra sulle schede dall'anno scorso, con la corona rossa spessa che racchiude la sigla 3V ("Vaccini vogliamo verità") e i due principi ("Verità" e "Libertà") che il soggetto politico intenderebbe perseguire a livello nazionale e locale. 
  

Lorenzo Innocenti

17) TornaPadova

Ultima candidatura - almeno in ordine di sorteggio - sostenuta da un'unica lista risulta essere quella di Lorenzo Innocenti, dottorando e giocatore di rugby, già vicino alla campagna elettorale di Bitonci nel 2017. Ha scelto di candidarsi per il rilancio della città, facendosi sostenere dalla lista TornaPadova: se il nome suona come un invito a tornare in città e un'invocazione alla città stessa perché recuperi smalto e splendore, il simbolo richiama uno degli archi cittadini - richiama un po' la porta Altinate, un po' il porticato di palazzo della Ragione - tinto in rosso e in blu.
  

Francesco Mario Peghin

18) Coraggio Italia

Ultima candidatura sorteggiata in queste elezioni patavine è quella di Francesco Mario Peghin, candidato del centrodestra, maggiore sfidante di Giordani anche grazie alle sue sette liste. La prima a essere estratta risulta quella di Coraggio Italia, formazione guidata da Luigi Brugnaro, che contagia dei suoi colori - in particolare del fucsia scelto da Mauro Ferrari e Paolo Bettio per la prima campagna elettorale del futuro sindaco di Venezia - anche il cerchio in cui, oltre all'emblema del partito, è inserito il riferimento al candidato sindaco.
  

19) Più Padova

Si qualifica come formazione civica, ma sembra anch'essa contagiata dal colore fucsia appena visto, la lista Più Padova. Oltre al riferimento alla formazione prima citata, però, si coglie anche il rimando alla tinta dominante nell'impresa sportiva che ha reso noto Peghin, imprenditore ma anche due volte vincitore del mondiale di vela. Anche qui nel simbolo appaiono vari monumenti storici del centro di Padova, con un trionfo di cupole e torri, non disdegnando l'inserimento di volatili qua e là per rendere il cielo più vivo e - forse - per segnalare l'opportunità di volare alto. Anzi, "più" in alto, visto che "più" è l'elemento più visibile.
 

20) Fratelli d'Italia

Seconda lista di partito che si incontra all'interno della coalizione a sostegno di Peghin è quella di Fratelli d'Italia, già presente nel 2017 (pur se con la formula Fdi-An, allora di norma in uso dopo l'ottenimento della "pulce" di Alleanza nazionale); difficile però che il risultato di allora - 2,12% - non conosca un rilevante aumento. Come cinque anni fa, la lista non presenta alcun riferimento locale o al candidato sindaco: in questo caso è stato utilizzato il contrassegno ideato per le elezioni politiche del 2018, che inserisce il simbolo ufficiale sotto al nome molto in evidenza di Giorgia Meloni.
  

21) Lega - Liga Veneta

Nel 2017, come nelle elezioni precedenti, sulle schede padovane elettrici ed elettori hanno trovato il simbolo della Lega Nord - Liga Veneta. Oggi, in continuità con quell'esperienza, si trova quello della Lega - Liga Veneta: rispetto al contrassegno di cinque anni fa, Salvini è scritto in giallo (sul modello dell'emblema coniato per le elezioni politiche, ma senza la parola "premier"), mentre manca il Sole delle Alpi, oltre a essere venuta meno ovviamente la parola "Nord". Con il 6,64% la lista di Alberto da Giussano e del Leone marciano era risultata la seconda lista, ma aveva ceduto molto a favore della lista personale di Bitonci; ora potrebbe recuperare consensi. 
  

22) Forza Italia - Unione di centro

Nella coalizione di centrodestra che sostiene Peghin non manca la lista di Forza Italia, che questa volta unisce le forze a quelle dell'Unione di centro, assente dalle schede elettorali di cinque anni fa (c'era invece nel 2014, nel contrassegno in condominio con il Nuovo centrodestra). In questo caso l'80% del contrassegno è occupato da Fi, con la bandierina ridotta di pochissimo, mentre il cognome di Berlusconi risulta piuttosto schiacciato per lasciare posto al riferimento al candidato sindaco; la grafica dell'Udc è "confinata" nel segmento inferiore, con scudo crociato e vele un po' difficili da leggere.
 

23) Francesco Peghin sindaco

Penultima lista della coalizione a sostegno dell'imprenditore e sportivo Peghin è un'altra lista civica, questa volta direttamente legata alla figura del candidato alla guida del comune: si tratta di Francesco Peghin sindaco. Anche qui, per niente a caso, torna il colore fucsia, in più il cerchio è caratterizzato da un triangolo giallo sfumato, che sembra richiamare l'idea di un fascio di luce, vuoi per fare luce sul futuro, vuoi per richiamare l'idea di un faro per la navigazione. L'elemento più in vista, in ogni caso, è il cognome del candidato, come si conviene a una "lista personale". 
  

24) Il Popolo della famiglia

Ultima formazione sorteggiata della coalizione in appoggio a Peghin (nonché ultima lista presente su manifesti e schede padovane) è Il Popolo della famiglia. Pur non essendo presente in gran parte dei capoluoghi visti sin qui, il partito fondato e guidato da Mario Adinolfi è già comparso a Verona (non sarà invece presente a Belluno). Il simbolo è identico a quello incontrato sin qui in ogni competizione cui il Popolo della famiglia abbia scelto di partecipare, dunque con il nome e la famigliola disegnata a pastello su fondo blu scuro, mentre in alto si legge lo slogan "No gender nelle scuole".

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