Parlando dei capoluoghi piemontesi chiamati al voto il 12 giugno, si è già detto di Asti. Ora è il turno di Alessandria, che vede sfidarsi per il ruolo di sindaco cinque persone (tutti uomini), incluso il sindaco uscente e in cerca di riconferma, Gianfranco Cuttica (centrodestra). A sostenere gli aspiranti primi cittadini saranno 18 liste: si tratta di numeri più contenuti rispetto al 2017, quando si erano presentate otto persone sostenute da 21 simboli; dieci anni fa, addirittura, i candidati erano 16, appoggiati da 33 liste.
Giovanni Barosini
1) Alessandria Viva
Il sorteggio ha collocato in prima posizione la candidatura di Giovanni Barosini, già nota alle elettrici e agli elettori di Alessandria. Nel 2012, infatti, si era presentato come aspirante sindaco sostenuto da cinque liste, inclusa l'Udc (la più votata in quell'occasione), mentre cinque anni fa aveva sostenuto Cuttica ed era diventato assessore, fino alle dimissioni rassegnate a febbraio. Questa volta si ripresenta come sindaco sostenuto da quattro liste: la prima sorteggiata è Alessandria Viva, formazione civica dal contrassegno molto semplice, con il nome diviso tra i due semicerchi tagliati in orizzontale; i colori bianco e rosso sono gli stessi dello stemma cittadino. Si segnala la parola "Viva" con la maiuscola iniziale.
2) SìAmo Alessandria
La seconda lista della coalizione di Barosini, in base al sorteggio, è SìAmo Alessandria, vale a dire la stessa civica che era stata presentata nel 2017 all'interno della coalizione di Gianfranco Cuttica e di cui Barosini era il capolista (in quell'occasione la formazione aveva conquistato tre seggi). In questo caso il simbolo è stato leggermente rivisto (è stato cambiato il carattere di "SìAmo", gioco che torna di frequente negli ultimi anni alle comunali) ed è stato inserito il riferimento al candidato (come il resto del testo, in blu e rosso), ma è rimasta la croce rossa su fondo bianco nella parte inferiore del cerchio.
3) Azione - +Europa
Se la seconda lista può dirsi molto vicina a Barosini, altrettanto può dirsi della terza, in questo caso soprattutto sul piano politico: si tratta della lista che unisce Azione, partito cui Barosini ha aderito da alcuni mesi, e +Europa. La struttura del contrassegno è quella già vista altrove (ad esempio ad Asti) e ben calibrata, con il riferimento al candidato sindaco in un segmento curvilineo centrale blu, mentre la parte superiore è occupata da Azione (con un elemento verde) e quella superiore da +Europa (con un elemento giallo, che riprende la tinta del "più".
4) Alessandria pulita
Ultima formazione presentata a sostegno di Barosini è Alessandria pulita, lista chiaramente civica, che fin dal nome sembra puntare soprattutto sul decoro della città, uno dei temi classici tanto dei candidati in cerca di riconferma, quanto - e soprattutto - di chi si propone come alternativa agli amministratori o alle forze politiche uscenti. Il simbolo scelto è piuttosto semplice, con il nome blu scritto su fondo giallo e al di sotto un quadrifoglio (che nel 2017 distingueva invece una lista legata a Oria Trifoglio, Quarto polo); il tutto è racchiuso da un contorno tricolore.
Gianfranco Cuttica di Revigliasco
5) Fratelli d'Italia
La seconda candidatura estratta è quella del sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco, che nel 2017 era riuscito a vincere al ballottaggio contro la sindaca uscente del centrosinistra, Maria Rita Rossa. Se allora aveva potuto contare sul sostegno di quattro liste, questa volta le formazioni sono sei. Il sorteggio ha collocato in prima posizione la lista di Fratelli d'Italia, una conferma rispetto a cinque anni fa, anche se è molto probabile che il risultato sarà decisamente migliore rispetto all'1,51% ottenuto nel 2017; il contrassegno schierato è lo stesso usato a partire dalle elezioni politiche del 2018, con il riferimento a Giorgia Meloni in grande evidenza (e senza citazioni del candidato locale, come invece era avvenuto all'appuntamento precedente).
6) Unione di centro - Rinascita - Democrazia liberale
A un primo sguardo si è tentati di dire che la seconda lista estratta, all'interno della coalizione che sostiene Cuttica, sia dell'Unione di centro: non sarebbe del tutto sbagliato, ma riduttivo. Perché nel simbolo non emerge solo il riferimento al candidato sindaco (nel segmento rosso, al posto di "Italia"): sotto allo scudo crociato, infatti, si legge innanzitutto la parola "Rinascita", che sormonta il riferimento tanto all'Udc, quanto a Democrazia liberale (che dovrebbe essere la formazione guidata da Enzo Palumbo e Fabio Gava, rappresentata sul territorio da Fabio Canepari). Leggendo sul sito provinciale dell'Udc si scopre che si voleva "ricreare una formazione di centro e riequilibrare il centro-destra alessandrino che negli ultimi anni si stava allontanando dalla sua componente centrista", puntando a "riforgiare" lo scudo crociato (assente sulle schede nel 2017). "Rinascita" si riferisce a questo: se il promotore dell'operazione è l'ex sindaco e attuale commissario Udc provinciale Piercarlo Fabbio (che nella sua storia ha pure una militanza nei Cristiani democratici per le libertà di Fitto e Formigoni), non sfugge il concorso alla lista di Mauro Carmagnola (Dc-Grassi) e di Alex Di Gregorio (Verde è popolare).
7) Forza Italia
Terza lista sorteggiata della coalizione di centrodestra è quella di Forza Italia, presente anche nella compagine che vinse le elezioni nel 2017, con un risultato di tutto rispetto (10,46%) pur non essendo la lista più votata. Confrontando il simbolo di oggi con quello usato cinque anni fa, si ha quasi l'impressione che gli elementi siano stati spostati e ridimensionati: la bandierina non è più centrale, ma è finita in alto (e in parte fuori dal cerchio, come prevede il modello del contrassegno delle politiche 2018), il cognome di Berlusconi ora si trova subito sotto e decisamente ingrandito, mentre in basso c'è il riferimento a Cuttica, ora disposto ad arco.
8) Cuttica sindaco per Alessandria
Una novità, rispetto alle elezioni vinte nel 2017, è la presenza di una lista "personale" di Cuttica, o comunque a lui molto vicina. Cuttica sindaco per Alessandria, anzi, si qualifica come "Movimento civico", nemmeno come semplice lista. Il contrassegno scelto si stacca completamente dai colori cittadini, adottando il fondo blu e, come secondo colore, il giallo per il testo (anche se rinvia piuttosto ai colori usati dalla Lega); il legame con il territorio è comunque assicurato dal disegno stilizzato delle fortificazioni cittadine e da un grifone rampante che rimanda in parte - senza clonarlo indebitamente - al doppio grifone dello stemma alessandrino.
9) Per la nostra città
Altra lista dichiaratamente civica collegata alla candidatura del sindaco uscente è Per la nostra città (il cui nome, non si capisce bene perché, è stato messo addirittura tra virgolette), guidata da Mauro Morando, già candidato sindaco con la stessa formazione dieci anni fa e, prima ancora, nel 2007, nel 2002 e nel 1997. Rispetto ad allora, il simbolo in bianco e nero è rimasto praticamente identico, a parte qualche ritocco testuale: al centro, in ogni caso, c'è sempre un gallo e non a caso: "In araldica - spiega Morando su Facebook - simboleggia il guerriero prode, vigile e pronto alle armi e, come tale, è solitamente definito dall'attributo ardito. Il gallo simboleggia anche la vigilanza, l'ardire, la vittoria e la salute".
10) Lega - Piemonte
Chiude la coalizione a sostegno di Cuttica la lista del partito cui il sindaco uscente appartiene, vale a dire la Lega. Di certo non fu un caso il primato coalizionale della lista della Lega Nord alle elezioni del 2017 (13,82%, una percentuale battuta solo dal Pd) e oggi la lista del Carroccio punta a consolidare il risultato. Rispetto a cinque anni fa, il simbolo è meno affollato: scomparsi il "Nord" e il "Sole delle Alpi", il riferimento testuale al Piemonte è stato volto all'italiano e collocato sotto il cognome di Matteo Salvini (ora in giallo) al posto della parola "premier"; resta a sinistra di Alberto da Giussano il drapò piemontese.
Angelo Mandelli
11) Il Popolo della Famiglia
Al terzo posto il sorteggio ha collocato la prima delle due candidature sostenute da una sola lista. Angelo Mandelli, già consulente informatico laureato in filosofia teoretica, ha scelto di candidarsi con il sostegno del Popolo della Famiglia, forza politica di cui è referente in provincia di Pavia. Quale unica lista in suo appoggio, ha scelto di impiegare semplicemente il simbolo ufficiale nazionale del partito (che peraltro era presente anche nel 2017, all'interno del contrassegno di lista Alessandria migliore, nella coalizione del candidato Emanuele Locci).
Giorgio Angelo Abonante
12) Partito democratico
Quarta candidatura estratta risulta essere quella di Giorgio Angelo Abonante, schierato dalla coalizione di centrosinistra nel tentativo di riconquistare la guida del comune. Anche lui si presenta sostenuto da sei liste, come il sindaco uscente. La prima sorteggiata è quella del Partito democratico, che cercherà di ripetere il risultato di cinque anni fa (21,15%, anche migliore rispetto al 2012, quando le elezioni furono vinte dalla candidata di centrosinistra Maria Rita Rossa). Si conferma, come in passato, la scelta di inserire il riferimento al candidato sindaco - consigliere uscente dem - nel segmento verde sotto al logo ufficiale del Pd. Curiosità: il capolista, Rapisardo Antinucci, nel 2005 è stato uno dei fondatori della Rosa nel Pugno (insieme a Maurizio Turco, Cecilia Angioletti e Giuseppe Albertini).
13) MoVimento 5 Stelle
Il sorteggio ha collocato subito dopo la lista dei dem quella del MoVimento 5 Stelle, che anche ad Alessandria è entrato a far parte della compagine di centrosinistra dopo aver partecipato a due campagne elettorali sostenendo propri candidati - l'ultimo, Michelangelo Serra, è capolista - e ottenendo sempre circa il 12% (tradotto in consiglieri, 3 nel 2012 e 2 nel 2017). Come in tutte le elezioni di quest'anno in cui il M5S si presenta in modo esplicito, il contrassegno utilizzato è quello introdotto in occasione delle modifiche statutarie dello scorso anno, con il riferimento all'orizzonte temporale del 2050.
14) Europa Verde - Verdi
Nel 2017 la Federazione dei Verdi aveva presentato una propria lista a sostegno del candidato sindaco Cesare Miraglia, riportando però solo lo 0,25% (era andata leggermente meglio nel 2007, nel 2002 e nel 1997, anche se i voti non erano stati sufficienti per entrare in consiglio, come invece era accaduto nel 1993). Questa volta è stata presentata una lista di Europa Verde - Verdi all'interno della coalizione di centrosinistra: al simbolo ufficiale nazionale, con girasole europeo e Sole che ride su fondo verde, è stato aggiunto solo un lieve riferimento alla città.
15) Lista Abonante per Alessandria
Dopo tre liste dichiaratamente di partito, nella coalizione di centrosinistra al quarto posto fa la sua comparsa una formazione civica decisamente legata al candidato sindaco. La Lista Abonante per Alessandria, infatti, mette come elemento più rilevante - in rosso, distinto dal resto del simbolo - il cognome del candidato sindaco; non meno evidente, peraltro, è il riferimento al Ponte Cittadella, nella sua ultima versione (il "ponte Meier" inaugurato nel 2016), visto di scorcio con la sua forma caratteristica e i suoi intrecci geometrici ben identificabili. A quanto si apprende, nella lista sono stati inseriti candidati riferibili ad Articolo Uno, ma anche altri vicini a Italia viva.
16) Alessandria civica
Lo stesso soggetto grafico - che peraltro già nel 2017 era comparso nel simbolo della lista Rossa, anche in quel caso formazione "personale" della (ri)candidata sindaca - si ritrova nel contrassegno della lista Alessandria civica. Qui il ponte è solo tracciato, sempre di scorcio ma da un diverso punto di vista; a cambiare, in realtà, è soprattutto l'ambientazione, visto che il ponte (stavolta tracciato in bianco) e il nome giallo sono stati collocati su una bandiera dell'Unione europea leggermente sventolante, come a non voler limitare lo sguardo alla dimensione locale.
17) Moderati
Ultima lista della coalizione di centrosinistra risulta essere quella dei Moderati. Si tratta evidentemente di una lista presentata dal partito guidato da Giacomo Portas e attivo da anni in Piemonte: dopo aver sostenuto nel 2012 e nel 2017 la candidata del centrosinistra Maria Rita Rossa (centrando sempre l'elezione in consiglio comunale, anche quando la coalizione è stata sconfitta), i Moderati confermano la loro collocazione, limitandosi a cambiare nel simbolo il riferimento al candidato, lasciando per il resto identica la struttura (tricolore in alto, nome subito sotto, fondo blu nella restante parte del cerchio con stelle d'Europa).
Vincenzo Costantino
18) ItalExit
L'ultima candidatura sorteggiata (che dunque chiude anche i manifesti e le schede) è quella di Vincenzo Costantino, già candidato nei Moderati nel 2017 e nella lista Liberi Uguali Verdi alle regionali del 2019; ora però si presenta con il sostegno di ItalExit, il partito fondato e guidato da Gianluigi Paragone. Il simbolo schierato rappresenta una delle varianti dell'emblema ufficiale e ricalca - con il cognome enorme e un po' schiacciato di Paragone al centro, il logo di ItalExit subito sopra e, in basso, un segmento rosso con il riferimento al candidato sindaco - il contrassegno visto ad Asti.
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