giovedì 9 giugno 2022

Barletta, simboli e curiosità sulla scheda

Oltre che Taranto, tra i capoluoghi che andranno al voto in Puglia il 12 giugno si deve considerare anche Barletta, co-capoluogo insieme ad Andria e Trani della provincia istituita nel 2004. Rispetto ad altre città capoluogo, si deve notare che Barletta è alla sua nona elezione diretta del sindaco in ventott'anni (1994, 1996, 1997 e 2002 da comune della provincia di Bari; 2006, 2011, 2013, 2018 e, appunto, 2022 da co-capoluogo della provincia BAT): il voto di quest'anno risulta anticipato, come quelli del 2013, del 2006, del 1997 e del 1996. 
Le dimissioni, a settembre dell'anno scorso, del sindaco Mimmo Cannito (eletto nel 2018, il primo a essere sostenuto anche da forze di centrodestra dall'introduzione dell'elezione diretta) a causa del venir meno della maggioranza hanno provocato l'anticipo di un anno delle urne per elettrici ed elettori barlettesi. Questa volta sulla scheda troveranno quattro aspiranti alla carica di sindaco (due donne e due uomini), appoggiati da 19 liste; uno schieramento meno folto rispetto al voto del 2018, con sei sfidanti, a fronte di 21 simboli a sostegno (stessi numeri visti nel 2013, quando divenne sindaco Pasquale Cascella).

Maria Angela Carone

1) MoVimento 5 Stelle

Il sorteggio ha indicato come prima candidatura quella di Maria Angela Carone, che nel 2018 si era presentata come capolista del MoVimento 5 Stelle a Barletta ed era stata eletta in consiglio comunale. Anche questa volta Carone rappresenta il M5S, che dunque ottiene il posto "in alto a sinistra" sulla scheda. A Barletta, dunque, non si replica l'alleanza con le forze del centrosinistra vista praticare in tanti altri comuni, capoluoghi e non: il MoVimento barlettese conserva una posizione e uno spirito alternativo ai principali schieramenti in campo. 
 

Cosimo Damiano (Mino) Cannito

2) Lega

Il secondo candidato estratto è il sindaco eletto nel 2018 e dimessosi nel 2021, Cosimo "Mino" Cannito. Rispetto alla sua corsa elettorale di quattro anni fa, stavolta ha incassato il sostegno diretto dei partiti principali del centrodestra, uniti e con i loro simboli ufficiali. Il primo posto da sorteggio nella coalizione spetta alla Lega, che nel 2018 aveva scelto di sostenere Ruggiero Flavio Basile. Il simbolo è quasi identico a quello di quattro anni fa, ma stavolta al posto del riferimento alla Puglia c'è quello a Barletta (uno dei rarissimi casi in cui si è schierato il nome di una città sotto Alberto da Giussano negli ultimi quattro anni).
  

3) Mino Cannito sindaco

La seconda lista della compagine ha qualcosa di nuovo e di antico. Mino Cannito sindaco, infatti, volendo rappresenta la continuazione della lista Cannito sindaco: la formazione che appare più vicina al candidato - e che quattro anni fa, con l'11,34%, guidò la coalizione, prendendo anche più voti del Pd - mostra un nome molto simile e conserva una struttura bipartita e bicolore, ma se nel 2018 le tinte erano blu e rosso (con testo bianco), questa volta i colori sono direttamente rosso e bianco (gli stessi su cui si basa lo scudo dello stemma). Allora come oggi, il simbolo è immediatamente leggibile, senza che si rischi alcun fraintendimento. 
   

4) Forza Italia

Quattro anni fa Cannito chiese al referente locale di Forza Italia di mettere da parte il simbolo ufficiale del partito, preferendo schierare una più "civica" Forza Barletta. Questa volta evidentemente la riconoscibilità del partito non dev'essere stata vissuta come un problema, visto che il simbolo è stato schierato direttamente, con la variante creata a partire dal contrassegno elettorale del 2018, che sotto il cognome di Silvio Berlusconi ospita l'indicazione del candidato sindaco (stavolta "per" e "Cannito" sono scritti con lo stesso carattere Arial Black, anche se è diverso da quello di Berlusconi).
 

5) Democrazia cristiana

La quarta lista della coalizione di Cannito guarda al passato amministrativo della città, nel tentativo di stabilire un contatto diretto con esso. Si tratta infatti della Democrazia cristiana, guidata da Francesco Scommegna e - a quanto si capisce - legata al progetto nazionale che ha come segretario Renato Grassi. Questo si può intuire guardando il simbolo finito sulle schede (fondo blu, scudo diviso longitudinalmente in due metà, una bianca e una blu, bordate di rosso), probabilmente frutto di una richiesta di sostituire lo scudo crociato originario, visto che i documenti di bilancio contengono ancora l'emblema consolidato della Dc-Grassi. 
 

6) Barletta nel cuore

Come quinta lista a sostegno di Cannito si torna alle formazioni di natura civica: Barletta nel cuore, guidata da Carlo Amodio, si presenta come una lista che vuole essere vicina alla città, al suo futuro e al suo "bene", come dimostra il cuore rosso posto al centro del cerchio bianco, che contiene il nome (scritto in parte in stampato maiuscolo, in parte in stile handwriting); visibile e riconoscibile quanto il cuore - e sicuramente più leggibile del nome della lista - è il cognome del candidato sindaco, inserito giusto per non creare il minimo dubbio su quale progetto amministrativo sostenga la lista. 
 

7) Amico.

La sesta lista presentata a sostegno di Cannito non può non colpire, per la rappresentazione contenuta nel contrassegno (due figure stilizzate che si abbracciano) e anche per il nome della formazione: Amico., con tanto di punto fermo che fa parte della denominazione e della descrizione, come a dire che sull'amicizia, sulla vicinanza non si scherza. Il movimento, che ha Oronzo Carli (già candidato di Iniziativa democratica) come capolista, intende rappresentare tutti i cittadini "che hanno a cuore il benessere e lo sviluppo di Barletta e che si riconoscono nei valori della trasparenza, della professionalità, del merito, dell'etica, del rispetto e della solidarietà".
  

8) Fratelli d'Italia

Le elezioni del 2022 segnano anche il debutto di Fratelli d'Italia alle comunali di Barletta. Nelle ultime due consultazioni elettorali amministrative, infatti, pur esistendo a livello nazionale (ed essendo votato nelle competizioni sovralocali anche dalle e dai barlettesi), Fdi non ha presentato proprie liste. Questa volta invece il partito concorre direttamente - la capolista, Stella Mele, era candidata in Forza Barletta - e addirittura ha scelto di inserire il nome del candidato all'interno del suo simbolo, a costo di sacrificare un po' il nome di Giorgia Meloni (dunque rendendo visibile il proprio sostegno a Cannito).
 

9) Barletta al centro

Ultima delle otto liste a sostegno di Cannito - il numero più elevato di simboli di una coalizione in questo turno elettorale a Barletta - risulta essere Barletta al centro. Non si tratta della declinazione di Italia al centro di Toti, ma di un'altra lista civica, il cui capolista è proprio il Ruggiero Flavio Basile che nel 2018 era stato candidato dalla Lega come sindaco. Il simbolo è molto semplice e diretto, basato quasi per intero sul testo: il nome della lista scritto in blu su fondo bianco e il riferimento al candidato sindaco in bianco nel segmento blu collocato nella parte inferiore del tondo. 
  

Santa Scommegna

10) Scommegna sindaco

Al terzo posto è stata collocata la candidatura di Santa Scommegna, fino a marzo dirigente del comune di Barletta e poi dimessasi quando è stata scelta come candidata sindaca civica dal centrosinistra. Potrà contare sul sostegno di sei liste, la prima delle quali - in ordine di sorteggio - è quella del movimento civico Scommegna sindaco (con la carica al maschile non marcato): si tratta della formazione più vicina alla candidata, che gioca con i colori verde e blu, nel contorno del cerchio, nella fascia che contiene il nome e nella figura ricurva e ritorta - oggettivamente ben studiata - che di fatto è una S (iniziale del nome e del cognome) piegata come un cuore.
  

11) Emiliano sindaco di Puglia

La seconda lista della coalizione può forse stupire: direttamente dalle regionali, sulla scheda delle amministrative di Barletta è arrivato il simbolo - in uso fin dal 2015concepito da Proforma - di Emiliano sindaco di Puglia. La presenza di questa lista - con la sua "e" rossa con coda tricolore - segnala dunque che la candidatura, di natura civica, ha avuto il sostegno del presidente della Regione: si è anzi tentati di parlare di imprimatur, visto lo schieramento a livello locale di un progetto elettorale concepito per una competizione di natura regionale.
  

12) Barletta popolare

La terza lista - sempre in ordine di estrazione - presentata a sostegno di Scommegna è Barletta popolare. La denominazione scelta e la grafica molto semplice del contrassegno - cerchio blu e nome bianco, con un carattere simile al Nexa, usato anche per il riferimento alla candidata alla guida del comune, pur se con un colore diverso - ricordano decisamente il progetto di Puglia popolare, legato a Massimo Cassano: è dunque molto probabile che questa lista sia da ricondurre a quell'area (il capolista, Giuseppe Bufo, era peraltro stato nella lista Cannito sindaco nel 2018). 
  

13) Con Barletta

Il sostegno di Michele Emiliano alla candidatura di Santa Scommegna è reso esplicito anche dalla presenza di Con, il progetto decisamente vicino al presidente della Regione che per l'occasione diventa Con Barletta. Il simbolo, in compenso, è stato variato di pochissimo: al centro del cerchio giallo c'è sempre la preposizione in grande evidenza (e con lo spazio centrale della "o" tinto d'azzurro), mentre il riferimento al comune di Barletta è molto più piccolo, appena appena visibile nel cerchio di tre centimetri di lato stampato sulla scheda elettorale. 
  

14) Partito democratico

La quinta lista della coalizione che appoggia Santa Scommegna è quella del Partito democratico, che - come in tutti gli appuntamenti elettorali amministrativi precedenti a Barletta - schiera il suo simbolo ufficiale nazionale, senza alcuna aggiunta di nomi o di riferimenti territoriali. Vale la pena segnalare che in un primo tempo il responsabile enti locali del Pd Francesco Boccia si era detto contrario alla scelta di sostenere Scommegna in accordo con le civiche di "area Emiliano" (e Marco Meloni aveva parlato di "confuso coacervo di liste civiche"); in seguito, tuttavia, l'appoggio dei dem è arrivato, come pure la loro lista.
  

15) Cantiere Puglia per Emiliano

Ultima delle formazioni presentate in appoggio all'ex dirigente del comune di Barletta è Cantiere Puglia per Emiliano, altra formazione che fin dal nome manifesta il diretto legame della candidatura di Scommegna e dell'intero suo progetto elettorale con il presidente della Regione; i colori del simbolo sono il rosso e l'azzurro (prevalenti, tra l'altro, nello stemma regionale) e metà del cerchio è occupata dal mare increspato. Tra le candidature, anche persone che si erano presentate ed elette nella lista Cannito sindaco nel 2018 (non a caso, la lista intende valersi anche dell'esperienza della scorsa consiliatura; tra i sostenitori, anche l'ex assessore della giunta Cannito Riuggiero Passero e l'ex candidato sindaco del centrodestra del 2013 Giovanni Alfarano). 
 

Carmine Doronzo

16) Barletta in comune

Quarta e ultima candidatura indicata su manifesti e schede è quella di Carmine Doronzo, già propostosi nel 2018 come aspirante sindaco sostenuto da una coalizione di sinistra alternativa. In questo caso la compagine si è ampliata, pur essendo rimasta di quattro liste. Per prima è stata estratta la lista di Barletta in comune, declinazione locale del progetto di Italia in comune, legato a Federico Pizzarotti: negli ultimi anni sulle schede il simbolo si è visto di rado, ma è tuttora riconoscibile, con l'uso del verde e del rosso per il contorno, per il nome (anche se la disposizione delle parole non sembra la più efficace possibile) e per il fregio a "foglioline" (con l'inserimento anche del nome del candidato sindaco).
  

17) Italia viva

Queste elezioni amministrative costituiscono anche l'occasione del debutto di Italia viva sulle schede elettorali barlettesi. Il partito di Matteo Renzi aveva scelto di partecipare alle primarie per scegliere un candidato alternativo a Cannito e Scommegna insieme a Sinistra italiana, Coalizione civica, Italia in Comune Azione, Europa verde e movimento Amico.: queste ultime tre forze, appunto insieme a Iv, avevano appoggiato la corsa di Francesco Mazzola, ma - con l'esclusione, come si è visto, di Amico. - hanno scelto di sostenere comunque Doronzo dopo la sua vittoria alle primarie (al punto da inserire il riferimento al candidato all'interno del simbolo ufficiale). 
  

18) Coalizione civica per la Città futura - Sinistra italiana

Tra le quattro liste che nel 2018 avevano sostenuto c'erano state Coalizione civica, Città futura e Sinistra italiana: questa volta un'unica lista finisce per mettere insieme le tre sigle, almeno dal punto di vista nominale. Il contrassegno di Coalizione civica per la Città futura - Sinistra italiana contiene dunque la miniatura del simbolo di Si - unica forza politica nazionale visibile - e, su fondo verde scuro, pone un arcobaleno sopra il quale è posto il riferimento alla Città futura. Non manca il nome del candidato sindaco, riportato con una certa evidenza.
 

19) Barletta SICura

L'unica formazione che non ospita il nome di Doronzo nel suo simbolo è Barletta SICura, un nome che unisce sicurezza, il curarsi e il prendersi cura: "Barletta - si legge sulla pagina Facebook - merita di risorgere dalle problematiche ambientali, sociali, culturali e di delinquenza diffusa. Barletta deve essere curata dal miglior medico possibile vale a dire la coscienza di ogni cittadino che desidera il meglio per sé e per i propri figli". Il simbolo dell'ultima lista, in cui prevalgono il blu e il verde, contiene una vista dal basso della Torre dell'Orologio di San Giacomo.

Nessun commento:

Posta un commento