Non c'è dubbio: l'idea di abbandonare l'Unione europea e soprattutto la sua moneta unica ha particolare presa su un ampio numero di persone; è altrettanto fisiologico che queste iniziative, anche quando non vogliono (ancora o per niente) darsi la forma del partito, finiscano comunque per darsi un simbolo, oltre che un nome. Tra queste nuove realtà va annoverato il Movimento Stop Euro, nato intorno alla metà di marzo (con il nome #StopEuropa) grazie a Facebook con tre scopi precisi e netti: uscire dall'Unione europea e dall'Euro, ritornando a una valuta nazionale.
Tutto è nato piuttosto in fretta, da un gruppo creato il 13 marzo sul social network più diffuso da Michele Farina, classe 1965, avvocato: lui si definisce "un sognatore", innamorato del suo Paese ("il più bello e strategicamente importante di tutto il Mondo") e delle persone di cuore, ma non della disoccupazione di persone di ogni età che attanaglia tanti luoghi ("e fa da serbatoio alla criminalità") e della "desertificazione delle attività commerciali" a causa dello "strapotere dei Centri Commerciali e gli acquisti via internet", così come non ama le politiche agricole europee "che impongono al nostro Paese quote da produrre e che rendono antieconomica l’interna 'impresa' agricola", a fronte di importazioni dall'estero. Per lui, appunto, all'origine di molti problemi c'è la scelta di appartenenza all'Ue e alla sua moneta unica: "ormai entrambe - scrive sul sito del movimento - hanno smascherato il progetto sovranista ed egemonista di altri Stati dell’unione, come la Germania e la Francia".
La creazione del gruppo sarebbe nata dalla scelta di cogliere e tradurre in azione il grido di dolore collettivo e duraturo per il malessere di tante persone accumulato nel corso del tempo. Il gruppo e il suo primo post, con l'hashtag #StopEuropa, volevano essere una sorta di sasso lanciato nello stagno: quel gruppo ora è composto da oltre 900mila membri e la pagina Facebook più "operativa" conta attualmente oltre 46mila like. Il 1° aprile si è fatto un ulteriore passo, fondando l'associazione "Movimento Stop Euro - #altEuropa", con sede a Foggia: assieme a Farina, i fondatori sono Vincenzo Dota e Alessandro Forgelli, anche loro foggiani.
Nel giro di poche settimane, oltre allo statuto, il gruppo ha elaborato una bozza di programma, che ha individuato l'origine dei problemi nella fissazione irrevocabile dei tassi di cambio tra monete europee (nell'art. 4, comma 2 del trattato di Roma - Tce, inserito dal trattato di Maastricht), senza che i paesi dell’Euro abbiano autonomia nello stampare moneta o nella politica economica: "L’Europa è di fatto e inevitabilmente un continuo automatico flusso di risorse che vengono drenate da tutti i paesi in deficit (Grecia, Spagna Italia), verso il paese in surplus, con un più alto sviluppo industriale (vedi Germania), e che di fatto ricicla il surplus come aiuti verso gli stati in deficit su cui lucra una seconda volta, arrivando ad impadronirsi, attraverso MES e Troika, anche della politica fiscale [...], con il potere di imporre l’Austerity e ridurre il popolo alla fame, continuando a drenare risorse, in modo spietato, fuori da qualunque logica umana". E se per gli estensori del programma l'ideale sarebbe sciogliere di comune accordo l'Unione monetaria tornando ciascuno stato alla sovranità di valuta, "se questo non avvenisse, dobbiamo farci trovare preparati ed essere pronti con una wayout immediatamente percorribile". Nel programma si indicano i passi che dovrebbero farsi per recuperare una sovranità monetaria, con l'avvento della Nuova lira e l'attivazione del procedimento ex art. 50 del Trattato sull'Unione europea per recedere da questo (anche se si starebbero studiando procedure il più possibile compatibili con la Costituzione italiana).
In base allo statuto, il movimento si propone anche di partecipare alle elezioni: nel caso, lo farebbe con l'ultima versione del suo simbolo, depositata come marchio a nome di Vincenzo Dota il 15 aprile. Il logo è descritto come "di forma circolare, con una cornice verde, bianca e rossa e il nome 'Movimento Stop Euro, un fondo blu sfumato con un maglietto dal tricolore italiano che batte rompendo una base blu con 3 stelle gialle, con la scritta #alteuropa di colore bianco". Il martelletto-mazzuolo italiano, dunque, punta a rompere l'Europa o, forse, a creare una breccia per poter uscire.
In effetti, nei giorni precedenti (all'inizio di aprile), su qualche profilo era apparsa anche un'altra versione dell'emblema (che richiamava in parte il primo slogan #StopEuropa ma senza usarlo direttamente, visto che qualcuno nel frattempo aveva presentato autonomamente domanda di marchio per quell'espressione), con una freccia bianca che circondava il nome integrale del movimento (in cui figurava anche l'hashtag tricolore #italexit) e rappresentava l'uscita dall'Ue: non a caso, nella bandiera europea circondata da una coroncina tricolore, la stella più vicina alla punta della freccia era vistosamente spenta.
Se tuttavia il Movimento Stop Euro parteciperà alle elezioni -ovviamente dovendo raccogliere le firme a sostegno delle proprie liste - lo farà probabilmente con l'emblema del mazzuolo; sicuramente però rifiuterà ogni tentativo di inquadrarlo a destra o a sinistra. "Il movimento - si legge nel sito - vuole essere il collante per i tanti Movimenti e Uomini politici virtuosi amanti della Patria per essere uniti come una freccia e centrare il bersaglio per cui tutti siamo nati". Nelle prossime settimane si vedrà se il nuovo soggetto politico cercherà di sfruttare l'appuntamento delle elezioni amministrative e regionali per tentare una prima sortita elettorale o preferirà attendere l'appuntamento più importante delle elezioni politiche (anche se non è facile prevedere se si voterà alla scadenza naturale della legislatura o in anticipo).
Nel giro di poche settimane, oltre allo statuto, il gruppo ha elaborato una bozza di programma, che ha individuato l'origine dei problemi nella fissazione irrevocabile dei tassi di cambio tra monete europee (nell'art. 4, comma 2 del trattato di Roma - Tce, inserito dal trattato di Maastricht), senza che i paesi dell’Euro abbiano autonomia nello stampare moneta o nella politica economica: "L’Europa è di fatto e inevitabilmente un continuo automatico flusso di risorse che vengono drenate da tutti i paesi in deficit (Grecia, Spagna Italia), verso il paese in surplus, con un più alto sviluppo industriale (vedi Germania), e che di fatto ricicla il surplus come aiuti verso gli stati in deficit su cui lucra una seconda volta, arrivando ad impadronirsi, attraverso MES e Troika, anche della politica fiscale [...], con il potere di imporre l’Austerity e ridurre il popolo alla fame, continuando a drenare risorse, in modo spietato, fuori da qualunque logica umana". E se per gli estensori del programma l'ideale sarebbe sciogliere di comune accordo l'Unione monetaria tornando ciascuno stato alla sovranità di valuta, "se questo non avvenisse, dobbiamo farci trovare preparati ed essere pronti con una wayout immediatamente percorribile". Nel programma si indicano i passi che dovrebbero farsi per recuperare una sovranità monetaria, con l'avvento della Nuova lira e l'attivazione del procedimento ex art. 50 del Trattato sull'Unione europea per recedere da questo (anche se si starebbero studiando procedure il più possibile compatibili con la Costituzione italiana).
In base allo statuto, il movimento si propone anche di partecipare alle elezioni: nel caso, lo farebbe con l'ultima versione del suo simbolo, depositata come marchio a nome di Vincenzo Dota il 15 aprile. Il logo è descritto come "di forma circolare, con una cornice verde, bianca e rossa e il nome 'Movimento Stop Euro, un fondo blu sfumato con un maglietto dal tricolore italiano che batte rompendo una base blu con 3 stelle gialle, con la scritta #alteuropa di colore bianco". Il martelletto-mazzuolo italiano, dunque, punta a rompere l'Europa o, forse, a creare una breccia per poter uscire.
In effetti, nei giorni precedenti (all'inizio di aprile), su qualche profilo era apparsa anche un'altra versione dell'emblema (che richiamava in parte il primo slogan #StopEuropa ma senza usarlo direttamente, visto che qualcuno nel frattempo aveva presentato autonomamente domanda di marchio per quell'espressione), con una freccia bianca che circondava il nome integrale del movimento (in cui figurava anche l'hashtag tricolore #italexit) e rappresentava l'uscita dall'Ue: non a caso, nella bandiera europea circondata da una coroncina tricolore, la stella più vicina alla punta della freccia era vistosamente spenta.
Se tuttavia il Movimento Stop Euro parteciperà alle elezioni -ovviamente dovendo raccogliere le firme a sostegno delle proprie liste - lo farà probabilmente con l'emblema del mazzuolo; sicuramente però rifiuterà ogni tentativo di inquadrarlo a destra o a sinistra. "Il movimento - si legge nel sito - vuole essere il collante per i tanti Movimenti e Uomini politici virtuosi amanti della Patria per essere uniti come una freccia e centrare il bersaglio per cui tutti siamo nati". Nelle prossime settimane si vedrà se il nuovo soggetto politico cercherà di sfruttare l'appuntamento delle elezioni amministrative e regionali per tentare una prima sortita elettorale o preferirà attendere l'appuntamento più importante delle elezioni politiche (anche se non è facile prevedere se si voterà alla scadenza naturale della legislatura o in anticipo).
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