AGGIORNAMENTO DEL 30 LUGLIO 2022: Se due giorni fa dall'interno di L'Italia C'è assicuravano che la Lista Civica Nazionale avrebbe corso senza dover raccogliere le firme, ma si stava lavorando a una soluzione, oggi la soluzione è emersa più nettamente. Un tweet pubblicato alle 17 in punto dal coordinatore di L'Italia C'è Piercamillo Falasca, ringrazia Matteo Renzi, Ettore Rosato e Maria Elena Boschi per aver accettato di ridenominare il gruppo di Italia viva alla Camere con l'etichetta "Italia viva - L'Italia C'è". Questa scelta, definita di "democrazia praticata, per davvero", consentirebbe a quanto pare al progetto politico di Falasca e Pizzarotti di arrivare con le proprie liste sulle schede di tutti i collegi plurinominali, senza che Italia viva rinunci alla propria presenza elettorale, potendo il partito contare sul proprio gruppo al Senato (che è in condominio con il Psi, ma quest'ultimo non avrebbe interesse a fruire dell'esenzione, visto che ha già concluso un accordo con il Pd per essere presente all'interno della sua lista).
La democrazia praticata, per davvero. Un enorme ringraziamento a @matteorenzi, @Ettore_Rosato e @meb per aver ridenominato il gruppo “Italia Viva” alla Camera in “Italia Viva - L’Italia C’è”.@litaliace
— Piercamillo Falasca 🇮🇹🇪🇺🇺🇦🌳 (@pier_falasca) July 30, 2022
Si sarebbe di fronte, dunque, a un "soccorso democratico-elettorale" di Italia viva nei confronti di L'Italia C'è, probabilmente facilitato dal fatto che tre deputati di Iv - Gianfranco Librandi, Gennaro Migliore e Camillo D'Alessandro - sono anche legati a L'Italia C'è; la stessa scelta del viola-magenta e dell'azzurro, nonché della sfumatura, a questo punto può rimandare più facilmente a Italia viva e al suo "universo cromatico". Ciò, ovviamente, non si traduce in questa fase in liste comuni, pur restando ovviamente la possibilità di una coalizione; molto, in ogni caso, dipenderà da ciò che accadrà intorno, nella cosiddetta "area Draghi" o comunque nello spazio alternativo (o negli spazi alternativi) al centrodestra in via di organizzazione. Tempo qualche giorno - sì, occorre di nuovo aspettare - e se ne saprà di più (del resto le coalizioni devono essere fissate entro le ore 16 del 14 agosto). Nel frattempo, il simbolo della Lista Civica Nazionale - L'Italia C'è (che, a quanto si apprende, proverrebbe dalla rete Inarea) ha visto spuntare un lieve bordo blu attorno al cerchio sfumato, in vista dello sbarco sulle schede elettorali; tutto il resto rimane uguale, almeno fino ad ora.
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L'intenzione di partecipare in modo più consistente e visibile alla vita politica del paese era già stata manifestata, magari anche attraverso la partecipazione alle prossime elezioni; da ieri sera, però, per L'Italia C'è il progetto si è fatto decisamente più concreto. Un post pubblicato sui canali social del soggetto politico, a firma del coordinatore Piercamillo Falasca e di Federico Pizzarotti - già sindaco di Parma e presidente - oltre che fondatore di Italia in Comune, nonché da tempo in collaborazione con L'Italia C'è - ha lanciato un'iniziativa politica-elettorale denominata Lista Civica Nazionale, svelando anche il contrassegno che sarà utilizzato alle prossime elezioni politiche e depositato al Viminale nei giorni indicati dalla legge.
Terra Libera |
La scelta di coinvolgere gli amministratori locali in un progetto più ampio, di livello e su scala nazionale, dunque portando l'idea del civismo nell'agone politico, non è in effetti nuova: su questo sito ci si era già occupati della "Lista civica nazionale per la Repubblica dei cittadini", esperienza nata nel 2007 a partire dal manifesto promosso da Elio Veltri, Oliviero Beha, Francesco Pardi e Roberto Alagna e da una manifestazione che si tenne il 6 ottobre di quell'anno, con l'idea di rimettere al centro la partecipazione dei cittadini e moralizzare la politica (anche se poi, in effetti, quell'iniziativa non si tradusse mai in un soggetto politico nazionale, limitandosi ad alcune esperienze su scala più ridotta). Un'idea simile poi, in fondo, era stata all'origine di Italia in Comune, soggetto politico co-fondato da Pizzarotti nel 2018 e nato con l'idea di mettere e tenere insieme le esperienze degli amministratori sul territorio, facendole contare. Al di là dell'esito di quel percorso, l'idea della Lista Civica Nazionale intende proporsi come progetto a un grado successivo di evoluzione: non a caso, sarebbe in corso un dibattito che ha coinvolto vari sindaci legati ad Anci per concorrere alla nascita di questo soggetto politico-elettorale. Lo stesso invito - con cui si conclude il post pubblicato da L'Italia C'è e anche da Pizzarotti, che allo stesso testo ha affiancato la propria foto davanti al simbolo - a scrivere all'indirizzo e-mail dedicato listacivicanazionale@litaliace.it vuole indicare l'idea di apertura nella formazione della lista e di "immediatezza"; si potrebbe avere la tentazione - vista la presenza dello stesso Pizzarotti - di pensare a un recupero di alcuni elementi che avevano mosso le prime stagioni di quello che sarebbe diventato in seguito il MoVimento 5 Stelle (partito con le Liste CiViche), ma il contesto politico in cui l'iniziativa si sta sviluppando e intende muoversi appare piuttosto diverso.
Per dare un'immagine al progetto in gestazione si è scelto un simbolo particolare, soprattutto per alcuni suoi dettagli. Il nome, scritto su tre righe allineate a sinistra, è di colore bianco e spicca su un fondo sfumato, con tinte che dal viola-magenta virano al blu fino all'azzurro (un po' carta da zucchero, un po' verde acqua); sotto al nome, leggermente spostato sulla sinistra, appare in miniatura il simbolo di L'Italia C'è (senza più il riferimento ai riformisti), con molto spazio nella parte inferiore destra del cerchio. Verrebbe spontaneo pensare che quel vuoto sia solo temporaneo, pronto magari ad accogliere uno o più emblemi di soggetti politici che dovessero unirsi al progetto elettorale; si apprende però direttamente che questa struttura del contrassegno sarebbe stata "una scelta grafica" per "dare un po' di movimento al logo". Un simbolo "eccentrico" in tutti i sensi, insomma.
La domanda sulla possibilità che l'emblema venisse completato in un secondo momento era naturale anche per un altro profilo, certo non meno importante: con la grafica diffusa ieri sera, infatti, la lista non era nelle condizioni di essere esonerata dalla raccolta firme, dunque per essere presente in tutta l'Italia avrebbe dovuto trovare i sottoscrittori nel poco tempo a disposizione fino al 21-22 agosto, giorni della presentazione delle liste. Fonti interne al gruppo promotore dell'iniziativa, tuttavia, assicurano a I simboli della discordia che si sta lavorando a una soluzione perché la lista possa presentarsi senza bisogno di raccogliere firme. La soluzione, a questo punto, si immagina possa essere duplice. Si potrebbe concretizzare il prestito di una "pulce" - da collocare, a quel punto, nello spazio vuoto del contrassegno - di un partito esente, magari non interessato a correre direttamente ma che potrebbe accettare di aiutare la nascente lista (e, nel caso, anche a costruirla insieme). Non sarebbe necessario alcun intervento grafico invece se un gruppo parlamentare esistente prima del 31 dicembre 2021 integrasse il proprio nome con la denominazione della lista o di una sua parte: se quest'operazione fosse ritenuta accettabile - e utile ai fini dell'esonero - anche a scioglimento già avvenuto, sarebbe più facile immaginare chi potrebbe arrivare in "soccorso elettorale" della Lista Civica Nazionale - L'Italia C'è. Probabilmente basterà aspettare qualche manciata di ore per saperlo.
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