martedì 29 dicembre 2015

SìAmo Terracina, una "esagerazione d'amore" ... che ricorda qualcosa

A papa Paolo VI - e non soltanto a lui - si attribuisce il conio della formula "la politica è la forma più alta di carità", con l'ultima parola che è il calco del latino caritas e generalmente si traduce come "amore" (non è proprio la stessa cosa, ma oggi si preferisce perdere qualche sfumatura di significato piuttosto che evocare l'immagine di chi mendica). In realtà, guardando i talk show e scorrendo le notizie quotidiane, è facile vedere che in politica di amore ce n'è poco; ciò nonostante, alle amministrative (e non solo) ogni tanto spuntano dei cuori, segno di amore e abnegazione per la città che si vorrebbe governare. Lo si è visto ieri con Cuori italiani, lo si vede anche in altre liste.
Si prenda per esempio SìAmo Terracina, lista civica che sosterrà il candidato sindaco Nicola Procaccini. Lo stesso, per l'esattezza, che era stato eletto come primo cittadino nel 2011, ma che a maggio di quest'anno era stato sfiduciato dai consiglieri in quota Pd e Forza Italia e aveva promesso che si sarebbe ripresentato alle nuove elezioni (che comunque, dopo il periodo di commissariamento, si terranno alla scadenza regolare). A guidare la lista sono Alessandro Colazingari (già in Alleanza Nazionale) come coordinatore e Roberta Tintari come capolista. 
La formazione, a quanto si legge (ad esempio sul Caffè), è l'evoluzione di un "movimento cittadino nato spontaneamente per iniziativa di alcuni terracinesi all’indomani della caduta dell’Amministrazione Procaccini e che ogni 6 del mese diventa protagonista del Giorno della Condivisione" (parole di Colazingari). L'idea è di costruire "un progetto di città libera, solidale, a misura di famiglia", al di là delle ideologie e delle posizioni politiche: "contributi straordinari - sottolinea Tintari - che non guardano al colore politico, ma alla volontà di dare semplicemente una mano alla propria comunità con idee e forze nuove". Ed è direttamente il candidato sindaco Procaccini a sottolineare che lo stesso spirito è stato trasfuso nel simbolo: "un grande cuore composto da uomini e donne di ogni colore, tenute insieme dall'amore per la propria città".
Questa "esagerazione d'amore" si riversa anche nel nome della lista, che con "SìAmo" unisce appunto la dichiarazione dell'affetto per la città e il senso di unità della comunità, del "noi". Eppure qualche drogato di politica dovrebbe immediatamente pensare che, in realtà, quel giochetto di parole l'ha già visto da qualche parte, all'incirca quattro anni fa, sia pure con altri colori e in altre forme. E magari, se è un drogato DOC, potrebbe persino visualizzare un emblema con le parole SiAmo Italia, sospeso tra il tricolore nazionale e l'azzurro molto di destra: un emblema che, stando al gossip, all'allora Cavaliere e alla figlia Marina piaceva molto. Ma questa è un'altra storia, che merita di essere raccontata a parte...

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