mercoledì 10 aprile 2019

Europee, il Psi con +Europa (sparendo nel simbolo). E l'accordo con la Lista Pannella?

Concluso il deposito dei contrassegni per le elezioni europee e nell'attesa di conoscere tutte le decisioni del Ministero dell'interno sull'ammissibilità dei contrassegni, è stata ufficializzata proprio oggi la decisione del Partito socialista italiano di allearsi alla consultazione per il rinnovo dell'Europarlamento con +Europa, partecipando alle liste che questa aveva già deciso di mettere in campo con Italia in Comune di Pascucci e Pizzarotti. Se nei giorni scorsi, prima e dopo il congresso straordinario del Psi, si era immaginata come prospettiva più probabile la partecipazione alla lista Pd - Siamo europei (in quanto collocata nel Pse), vista la prevalenza della mozione congressuale del neosegretario Enzo Maraio, si è invece optato per una collocazione diversa (propugnata al congresso dai sostenitori di Luigi Iorio), dunque una partecipazione alla lista trainata da +Europa (esente dalla raccolta firme).

La conferenza stampa

"Questa alleanza - ha spiegato oggi Maraio nella conferenza stampa di presentazione - ha una valenza per il campo europeo, per il quale costruiamo la lista, ma anche nel campo italiano. La partita avrà due tempi: nel primo staremo insieme per resistere all'Internazionale sovranista 'nera' che oggi mette in discussione la tenuta salda dell'Europa e le conquiste dei diritti civili; il secondo tempo, dal 27 maggio in poi, dovrà guardare al cambio di rotta di cui il nostro paese ha bisogno". Un cambio di rotta che prevede, tra l'altro, la ricostituzione di un centrosinistra che superi la vocazione maggioritaria del Pd, "che resta saldamente un nostro alleato ma, in quanto tale, merita di essere accompagnato e sostenuto da un'altra gamba che proviamo a costruire in Italia, già a partire da questa alleanza" con +Europa e "tutte le forze europeiste, riformiste, liberali e democratiche che vogliono dare una nuova risposta alla paura al clima di terrore che c'è in Italia".
"C'è un modo diverso da quello del listone per costruire l'alternativa ai nazional-populisti in Italia - ha aggiunto Benedetto Della Vedova, che come segretario di +Europa era stato invitato a partecipare al congresso del Psi - cioè costruire una proposta politica ed elettorale in autonomia dal Pd. Ciascuno deve fare bene la propria parte: mischiare le cose, mettersi tutti insieme sotto l'ombrello europeista, a mio avviso sarebbe stato e sarebbe una scelta difensiva. Scegliamo di rischiare, perché dove c'è il rischio c'è un'impresa politica e questa è la nostra volontà. Per tutti noi la stagione dei diritti civili non è archiviata: ci sono nuovi diritti di libertà da migliorare, da conquistare; c'è l'idea di mettere in chiave europea al centro la riconversione ecologica delle nostre economie, senza la chiave di un ambientalismo ideologico, così come la protezione dei nostri dati in termini di privacy, la creazione una dimensione fiscale per i giganti del web, l'immigrazione vista in chiave di sicurezza ma soprattutto d'integrazione". 

Il simbolo e la collocazione

L'idea, dunque, è di costruire un'alternativa liberal-progressista, riformista e garantista, in cui +Europa e il Psi abbiano un ruolo rilevante. Il simbolo, ovviamente, è quello già depositato al Viminale domenica sera - non essendo questo più modificabile - privo dunque di qualunque riferimento al Psi e, ovviamente, al Pse (così come non è direttamente citato l'Alde, visto che Italia in Comune probabilmente non ne farebbe parte). Se il Psi non sarà minimamente visibile (mentre nel 2014, se non altro, l'alleanza con il Pd era stata segnata dalla sigla Pse), nel contrassegno si trovano il riferimento principale a +Europa, quello poco più piccolo a Italia in Comune e quello ancor più ridotto al Pde Italia di Rutelli, partito che a livello europeo fa parte del Pde ma nel Parlamento europeo aderisce al gruppo Alde. 
Evidentemente i dubbi iniziali di parte del congresso, legati soprattutto alla chiara collocazione di +Europa nell'Alde, inteso qui come partito, si sono dissipati in questi giorni. A spiegare l'iter è Mauro Del Bue, nel suo editoriale di oggi su Avanti! on line: "Il dialogo post congressuale con +Europa ci ha assicurato alcune buone novità. La prima è che il rapporto non è con una parte del Psi, ma con il partito in quanto tale; che i candidati socialisti se eletti potranno optare per il gruppo socialista; che ci saranno candidati socialisti in tutti i collegi. Dunque il segretario Maraio, sentiti tutti i segretari regionali, ha deciso di stringere l’accordo". E sempre Del Bue riconosce che "il rapporto con +Europa ha un vantaggio politico", cioè la "possibilità concreta di creare per le europee, ma anche per le prossime politiche, una seconda gamba del centro-sinistra che non può risolversi solo nell’intesa Pd-Calenda", una prospettiva che altre alternative non potevano offrire. Questo, ovviamente, a patto che +Europa mantenga la promessa di "trasformarsi sempre di più, anche nel lavoro quotidiano, in una casa pluralista che non risponda solo ai suoi fondatori, ma anche agli altri alleati", essendo insomma "sempre meno partito e sempre più alleanza politica con un progetto e un programma da definire insieme". Lasciando dunque intendere che, se le cose non andranno così, si potrà pensare a soluzioni future diverse.

... e Stati Uniti d'Europa?

Tutto bene dunque? Insomma... Ancora Mauro Del Bue ammette una sua personale perplessità sul "modo con cui abbiamo risolto [...] il rapporto coi radicali pannelliani, che sempre ci hanno sorretto anche quando da parte di Emma Bonino c’era stato un niet all’accordo con noi. Spero che il rapporto, e lo dico da socialista da molti anni iscritto al Partito radicale sulla scorta dell’insegnamento di Loris Fortuna, non si interrompa perché le battaglie in comune sono ancora tante e le dobbiamo intraprendere insieme".
Il problema, in fondo, sta proprio lì. Perché quello con la Lista Marco Pannella non era un semplice rapporto, ma un vero e proprio accordo formalizzato in un atto costitutivo di una vera associazione, denominata Stati Uniti d'Europa, volta a "presentare un proprio simbolo e liste di candidati in ogni tipo di elezioni a partire dalle prime elezioni che si terranno dopo la sua costituzione": l'atto, molto simile nel contenuto a quello che costituì nel 2006 l'associazione La Rosa nel Pugno, è stato rogato da un notaio il 24 ottobre 2018 e lo hanno sottoscritto, oltre a due figure legate alla Lista Pannella, il segretario e il tesoriere del Psi in carica fino al congresso. "Il Partito socialista italiano - ha dichiarato il presidente della Lista Pannella, Maurizio Turco - ha stracciato l'accordo politico (notarile) con la Lista Marco Pannella per la presentazione della lista Stati Uniti d'Europa, accordo che aveva raccolto il 75% dei favori degli iscritti al Psi. Non esprimiamo un giudizio, che inevitabilmente non sarebbe d'ordine politico. Politicamente però notiamo che si è passati dall'obiettivo del 'rilanciare il progetto dell’Europa federalista, unica alternativa sia all'Unione Europea intergovernativa che all'Unione Europa dei nazionalismi politici e dei protezionismi economici' a quello del 'superare lo sbarramento del 4% previsto dalla legge elettorale proporzionale europea'. Insomma, dall'obiettivo politico a quello della calcolatrice". 
Chiudendo la propria dichiarazione con un'osservazione grafico-politica al veleno ("E con quest'ultima acquisizione il frullatore neo-democristiano di +Europa è pieno, con i socialisti nascosti nelle liste non avendo - a differenza di Italia in Comune e il Pde di Rutelli - nemmeno una finta rosa appassita, nel simbolo"), Turco annuncia il rilancio immediato "organizzando il soggetto politico 'Stati Uniti d'Europa' così come era obiettivo comune con il Psi con 'liberali, socialisti, radicali, popolari per costruire una nuova Europa'". Anche perché la base ideologica, senza fare troppi sforzi, c'era già: il 18 ottobre 2018 era stato acquistato il dominio www.statiunitidieuropa.it e lì si può ancora leggere il Manifesto del "progetto politico promosso dal Partito Socialista Italiano e dalla Lista Marco Pannella", "aperto a associazioni e movimenti democratici ed alle esperienze civiche", che come riferimento visivo e politica aveva scelto "la Rosa nel Pugno, che ha caratterizzato le lotte civili e sociali liberali, socialiste, radicali negli scorsi decenni". Di seguito si riporta il testo del Manifesto, quale che ne sia a questo punto l'esito.

Vogliamo rilanciare il progetto dell’Europa federalista, unica alternativa sia all'Unione Europea intergovernativa che all'Unione Europa dei nazionalismi politici e dei protezionismi economici. 
Il nazionalismo e il protezionismo furono all'origine della prima guerra mondiale e poi dell’affermazione in 16 degli attuali 27 paesi europei di governi totalitari nazifascisti, mentre la Russia sperimentava il regime totalitario comunista. 
Durante la lunga notte del totalitarismo, alcuni confinati a Ventotene, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, ed Eugenio Colorni dalla clandestinità, scrissero il Manifesto di Ventotene per gli Stati Uniti d'Europa. Senza dimenticare l'impegno, tra i tanti, di Luigi Einaudi, Ignazio Silone, Saragat, Nenni, Pertini e Craxi. 
La prima liberazione dai regimi nazifascisti europei vide personaggi come Churchill auspicare gli Stati Uniti d’Europa. Ma fu Alcide De Gasperi che, da Primo Ministro, tentò di creare l’esercito europeo, primo nucleo verso la federazione europea, e alla sua morte fu Pietro Nenni che ne proseguì l'iniziativa mentre Altiero Spinelli si prodigava nell'impegno federalista, prima collaborando con De Gasperi e Nenni, poi da commissario europeo, in seguito da deputato europeo. Lotta proseguita infine da Marco Pannella. 
È un grave pericolo ripercorrere la via sovranista, nazionalista e protezionista: sappiamo già come è andata a finire. Oggi è necessario prevenirla con la creazione degli Stati Uniti d'Europa.
La risposta non è quella di armarci ma di disarmarli. Per questo abbiamo deciso intanto di unire le nostre forze perché La Rosa nel Pugno sia di nuovo antesignana degli 'Stati uniti d'Europa', rilanci i progetti dei padri fondatori, troppo presto abbandonati, si schieri contro l’Internazionale nera, coinvolga liberali, socialisti, radicali, popolari per costruire una nuova Europa.

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