domenica 28 aprile 2019

Vercelli, simboli e curiosità sulla scheda

Inizia qui una carrellata relativa ai comuni che andranno al voto il 26 maggio 2019, contemporaneamente alle elezioni europee. Visto il gran numero di enti chiamati alle urne, non si potrà certo fare una mappatura completa. Si comincia con Vercelli, grazie alle informazioni di chi conosce bene la città e il suo contesto; chi volesse contribuire alla scrittura per gli altri capoluoghi, sarà il benvenuto.

Dopo cinque anni Vercelli torna al voto per eleggere il sindaco del capoluogo della provincia piemontese, nata nel 1927 separando il territorio delle odierne province di Vercelli e Biella da quello di Novara (che, nel 1992, ha visto staccarsi anche il territorio dell'attuale provincia di Verbano-Cusio-Ossola, mentre anche il biellese è diventato provincia a sé): tentativi di riunificare in una le quattro province, proposti anni or sono, sono peraltro falliti a causa della forte rivalità campanilistica che oppone Vercelli a Novara e, in misura minore, a Biella. 
Scaramucce tra campanili a parte, l'amministrazione comunale uscente è arrivata a naturale conclusione e i cittadini sono chiamati al voto come da programma. Nella città dei "7 scudetti e non solo", come recita la gigantografia posta dietro la curva dei tifosi bicciolani allo stadio Silvio Piola, sulla scheda arriveranno 12 liste, a sostegno di 7 candidati sindaci: questi dovevano essere 8, ma Casa Pound non ha presentato la lista a supporto di Roberto Milan, come pure aveva annunciato, probabilmente per problemi di raccolta delle firme necessarie. Di seguito ecco i simboli sottoposti ai vercellesi, in ordine di sorteggio.


Andrea Corsaro

1) Fratelli d'Italia

Il centrodestra candida come sindaco di Vercelli Andrea Corsaro: 60 anni, avvocato, già sindaco della città dal 2004 al 2014, non legato ad alcuno dei tre partiti che lo sostengono. Il sorteggio lo ha indicato per primo e, tra le su liste, ha collocato al primo posto Fratelli d’Italia: nel 2014 (1,70%) era rimasta fuori dal consiglio comunale; negli ultimi mesi ha acquisito un consigliere nella persona di Stefano Pasquino, eletto in Forza Italia che si ricandida (in lista ci sono anche altri candidati con esperienze amministrative diverse nelle passate consiliature). Il simbolo è quello presentato al Viminale per le europee, con la variante del nome di Giorgia Meloni sostituito dal cognome del candidato sindaco (anche se il "per", scritto così, sembra un po' fuori contesto anche se non sgraziato).

2) Lega

Subito dopo Fdi, tocca alla Lega, unica forza della coalizione a non inserire il nome del candidato sindaco nel simbolo: il partito preferisce utilizzare l'emblema Lega - Salvini - Piemonte (con tanto di drapeau piemontese). La lista è capeggiata dal consigliere uscente, Alessandro Stecco, medico ospedaliero, che è anche inserito nel listino regionale di Alberto Cirio, candidato alla presidenza della Regione; al secondo posto c'è il vice segretario provinciale, Gian Carlo Locarni. Nel 2014 la Lega (Nord) aveva eletto un solo consigliere con il 3,84%; questa volta l'esito promette di essere decisamente diverso, così come gli equilibri all'interno della coalizione.

3) Forza Italia

Terza e ultima lista a sostegno di Corsaro è quella di Forza Italia: come capolista c'è il presidente della Provincia, Carlo Riva Vercellotti, anche lui candidato nel listino regionale di Cirio; tra i candidati, si trovano anche due consiglieri comunali uscenti, Giorgio Malinverni e Gianni Marino. Il simbolo adottato in questa occasione ha come base uno di quelli che il partito ha indicato per le elezioni amministrative, con il nome Berlusconi e, in basso ad arco, quello del candidato sindaco; il nome dell’ex Presidente del Consiglio è però eccezionalmente rimpicciolito rispetto a quello del candidato, che dunque assume maggior rilievo. Nel 2014, gli eletti forzisti in consiglio erano stati 5, grazie al 15,92% ottenuto.


Roberto Scheda

4) Voltiamo pagina

Il secondo posto sulla scheda è.. per Scheda: non è un gioco di parole ovviamente, ma ci si riferisce a Roberto Scheda, 76 anni, anche lui affermato legale, senatore Psi dal 1992 al 1994 ed ex assessore della giunta Corsaro. In questo caso si presenta sostenuto da due liste civiche: la prima, Voltiamo pagina, nella parte superiore del contrassegno contiene un libro aperto sfogliato che, tuttavia, con le due pagine marcate in blu sembra anche suggerire una "V come Vercelli". In lista, tra gli altri, ci sono i consiglieri uscenti Maurizio Randazzo, ex olimpionico di scherma, eletto nel 2014 con una civica di centrodestra, e Paolo Campominosi, che invece cinque anni fa era entrato in consiglio con una formazione civica di centrosinistra.

5) Uniti si vince

La seconda lista a sostegno di Scheda, formata soltanto da 27 candidati, ha probabilmente insinuato qualche dubbio nella commissione elettorale: ciò perché la parte inferiore (dalla fascetta tricolore in giù) è sostanzialmente identica a quella del simbolo sorteggiato per primo; cambia soltanto la parte superiore, che contiene il nome della lista, Uniti si vince, in una font "pennellata" (anche se l'etichetta, per qualcuno, è piuttosto anonima). Tra i candidati non c'è alcun amministratore uscente, per cui questa lista sembra in qualche modo un escamotage per schierare 59 nomi (su due liste) invece che 32 (in una sola); non sembra facile distinguere le due compagini, per cui potevano forse esserci gli estremi per chiedere una modifica più profonda al secondo emblema. Così non è stato e si voterà con questi due simboli quasi uguali. 


Maura Forte

6) Italia in Comune

Al terzo posto il sorteggio colloca la sindaca uscente, Maura Forte, 59 anni, insegnante, eletta nel 2014 col sostegno di una coalizione di centrosinistra ed esponente del Pd: anche lei, come Corsaro, è supportata da tre liste. L'estrazione ha collocato per prima una lista al suo debutto, quella di italia in Comune, il partito il cui esponente più noto è il sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Il simbolo utilizzato è quello classico, senza riferimenti a candidati o località (cosa sempre più rara alle amministrative). La lista è formata da 32 candidati, capolista Domenico "Mimmo" Catricalà, 79 anni; tra i candidati, il gruppo di assessori e consiglieri comunali che facevano riferimento a Cambia Vercelli, ossia Emanuele Caradonna, Mario Cometti, Aisha Badji e Adriano Brusco, oltre al citato Catricalà (che recentemente  ha battuto il record mondiale di stacco della Powerlifting nella categoria over anni 80 e 52 chili di peso: 141 chili).

7) Partito democratico

Anche il Partito democratico sceglie di presentarsi solo con il simbolo ufficiale nazionale, senza inserire il nome della candidata (che pure, come si è detto, ne è un'autorevole esponente) o altri riferimenti alla competizione locale. La lista è aperta dal segretario provinciale, Michele Gaietta, e comprende assessori uscenti (Carlo Nulli Rosso, Michele Cressano, Graziella Ranghino e Maria Moccia), nonché consiglieri dell'amministrazione tuttora in carica; tra i candidati si trova anche Giorgio Grassino, ex responsabile locale del Partito pensionati. Nel 2014 il Pd aveva preso il 28,28% ed eletto 12 consiglieri, questa volta proverà a eguagliare il risultato di allora.

8) Vercelli con Maura Forte

L'unica lista a sostegno della sindaca uscente a contenere il suo nome è la civica Vercelli con Maura Forte, facilmente identificabile come "lista personale" e meno colorata politicamente. Si tratta, peraltro, della prima (e di fatto unica) lista a valersi - peraltro in modo graficamente elegante e gradevole- di un segno del territorio piuttosto riconoscibile dai vercellesi, cioè il "rosone" della facciata frontale del Sant'Andrea, basilica gotica della città. Il capolista è l'assessore al bilancio e allo sport, Andrea Coppo; tra i nomi dell'amministrazione uscente, ci sono anche quelli del consigliere Carlo Truffa, un passato in Rifondazione comunista, e dell'ex assessore alle Politiche sociali Paola Montano.

  

Alberto Perfumo

9) SiAmo Vercelli

Per uno strana combinazione del sorteggio, ai primi tre posti nel manifesto e sulla scheda sono finiti i tre candidati sostenuti da più liste; i quattro seguenti sono appoggiati da una sola lista. Vale anche per Alberto Perfumo, 57 anni, ingegnere ed imprenditore, che ci riprova dopo cinque anni: nel 2014, sostenuto da due liste, aveva preso il 16,93%, eleggendo 5 rappresentanti (e al ballottaggio SiAmo Vercelli e SiAmo i giovani avevano appoggiato Maura Forte, ma Perfumo era poi uscito dalla maggioranza dopo pochi mesi). In questa tornata la lista è una sola, SiAmo Vercelli. Il simbolo è quello utilizzato nel 2014 (uno dei tanti che schierano la coppia "SiAmo"-cuore, in una vera "esagerazione d'amore"); in lista ci sono pure i consiglieri uscenti Bobo Zanoni, Luca Simonetti ed Elisabetta Perfumo, sorella del candidato. La lista, per la cronaca, è l’unica ad avere già ufficializzato l'eventuale squadra di governo.


Michelangelo Catricalà

10) MoVimento 5 Stelle

Per la posizione numero 10 è stato sorteggiato il MoVimento 5 Stelle, che ovviamente - come in ogni occasione - utilizza il simbolo ufficiale nazionale, senza alcuna modifica o specificazione locale. Il candidato sindaco è Michelangelo Catricalà, 47 anni, tecnico informatico e consigliere comunale uscente; il capolista è invece Mark Varlotta, 46 anni, ingegnere civile. Nel 2014 la lista M5S ottenne l'8,23% mandando in consiglio, oltre che Catricalà, anche l'allora candidato sindaco, Adriano Brusco, che però nel corso del suo mandato consiliare era passato al gruppo Cambia Vercelli, in appoggio alla maggioranza che negli ultimi cinque anni ha retto il comune.

Giacomo Ferrari

11) Vercelli democratica

Appare sostanzialmente inedito e piuttosto interessante il simbolo di Vercelli democratica, lista della sinistra vercellese, che candida a sindaco Giacomo Ferrari, docente universitario ed ex preside del dipartimento di Lettere. All'interno della lista - che comprende solo 22 candidati - c'è anche il consigliere uscente Norberto Greppi, subentrato nella compagine Pd in corso di consiliatura e in seguito passato ad Articolo 1 - Mdp. L'emblema propone una colomba azzurra tra due "spighe" di riso. Non ci sono precedenti elettorali per questa lista; nel 2014 c'era stata però una lista di sinistra, Sinistra per Bassini, che aveva preso il 2,44%, alleata con un'altra civica di cui si dirà.

Federico Bodo

12) +Europa

Il candidato sindaco più giovane di questa tornata, Federico Bodo, risulta anche l'ultimo in base al sorteggio. 28 anni, psicologo con esperienze lavorative nel settore sociale e dell'accoglienza, Bodo è in qualche modo "figlio d’arte": il padre, Fulvio, era stato sindaco socialista dal 1985 al 1992 (anno di tangentopoli), ma Federico sembra aver seguito le orme della madre, Roswitha Flaibani, da sempre militante radicale ed impegnata nel sociale. La lista di +Europa è composta dal minimo richiesto di candidati, 21, ed è guidata da Pietro Oddo, storico esponente radicale di Vercelli; al numero 2 c'è Cristiano Sirianni, consigliere uscente eletto in SiAmo i Giovani (lista di supporto nel 2014 a Perfumo). +Europa, alleata con Italia in Comune alle europee, qui si presenta in solitaria e in uno schieramento diverso rispetto al gruppo vicino a Pizzarotti.

Chi manca, rispetto al passato?

Rispetto al 2014, saltata Casa Pound, manca una lista compiutamente di destra, presente dal 1999 (Fiamma tricolore nel 1999 e nel 2004, La Destra nel 2009, mentre nel 2014 si era presentata Destre Unite - 0,84% in coalizione con il centrodestra – formata da esponenti della Destra e da alcuni ex Fiamma Tricolore), uno degli esponenti storici della destra radicale vercellese, Massimo Bosso, è tuttavia candidato con Forza Italia.
Non si presenta neppure Voce Libera, che nel 2014 aveva ottenuto il 4,11% e un seggio: la lista faceva capo a Maria Pia Massa, ex assessora nelle giunte di centrosinistra dal 1995 al 2004 e in seguito consigliere comunale; nel 2014 era alleata con la lista di sinistra a sostegno della candidatura di di Remo Bassini.
Le liste alleate con il Pd nel 2014, Cambia Vercelli (5,81%, 2 seggi) e Scelta Civica con altri (1,68%, nessun eletto) non si ripresentano; come visto però i loro esponenti si sono presentati in Italia in Comune, mentre di Scelta civica (che a Vercelli aveva come uomo di punta il consigliere regionale Gabriele Molinari, ora in +Europa) si sono perse le tracce.
Manca anche la seconda lista di Perfumo, SiAmo i Giovani: nel 2014 aveva preso il 2,53% e eletto un consigliere, subentrato allo stesso Perfumo dopo la sua nomina a vicesindaco (durata come detto pochi mesi).
Mancano poi i Moderati, che nel 2014 avevano ottenuto il 2,94% e nessun eletto: l'allora candidato sindaco, Giovanni Mazzari (ex assessore allo sport di Corsaro) quest’anno preferisce proporsi come aspirante primo cittadino nel comune di Pertengo.
Non c'è una lista legata in qualche modo all'Udc, che nel 2014 aveva corso in solitaria con il cartello fondato dagli alfaniani di Ncd: il candidato sindaco Bruno Poy, recentemente scomparso, aveva preso il 2,75%.
Nessun riferimento al simbolo di falce e martello, assente anche nel 2014: l'ultima apparizione risale al 2009 con Rifondazione comunista (1,79%, che aveva concorso, assieme a Sinistra e libertà, a eleggere in consiglio il candidato sindaco comune, Giorgio Comella.
Nessuna traccia, infine, né delle liste "minori" che in passato avevano supportato i candidati  di centrodestra (a partire dai Pensionati e dai Verdi-Verdi, particolarmente attivi in Piemonte), né dell'Italia dei Valori (un eletto nel 2009), di liste socialiste o dei Verdi, che dal 1995 al 2004 avevano un loro esponente, Gabriele Bagnasco, come sindaco della città.

Nessun commento:

Posta un commento