giovedì 25 aprile 2019

Suppletive in Trentino, tre simboli (e una variante) in tutto

Il 26 maggio si celebreranno le elezioni europee e il procedimento elettorale preparatorio è già ampiamente avviato; lo stesso giorno si voterà in molti comuni per rinnovare le amministrazioni (e le candidature si presenteranno tra domani e dopodomani); contemporaneamente, però, in parte del Trentino i cittadini saranno chiamati alle urne per eleggere due deputati in sostituzione di Giulia Zanotelli (collegio di Trento) e Maurizio Fugatti (collegio di Pergine Valsugana), rispettivamente divenuti assessore e presidente della provincia autonoma di Trento. Ci si prepara dunque al secondo turno di elezioni suppletive di questa legislatura (dopo che, dalla XV alla XVII, non si erano più tenute perché il Porcellum non le contemplava più, tranne che per i pochi collegi uninominali ancora previsti): le candidature, peraltro, sono già state depositate (tra il 21 e il 22 aprile) e regolarmente vagliate. Gli schieramenti, tra l'altro, in entrambi i collegi sono esattamente identici: sono sempre tre le persone in campo, sostenute dalle stesse compagini politiche. 
L'unica novità in questo turno, almeno dal punto di vista simbolico, è costituita dal centrosinistra, che sceglie di correre anche visivamente unito nel cartello denominato Alleanza democratica autonomista: all'interno del contrassegno, con il bianco e il rosso carminio - ma i presentatori di lista parlano di "porpora", con l'intento di rimandare "simbolicamente ai valori e ai colori dell’Autonomia del Trentino" - a dividersi lo spazio quasi come nel Taijitu, sono presenti le "pulci", oltre che del Partito democratico del Trentino, di Futura - Partecipazione e solidarietà (evoluzione dell'associazione presieduta dal giornalista e consigliere provinciale Paolo Ghezzi), dei Verdi, dell'Unione per il Trentino, del Partito socialista italiano e di LeU, citata solo in sigla e senza il tradizionale simbolo rosso (probabilmente non si è voluto richiamare direttamente l'emblema di un soggetto politico ormai in disfacimento), ma con un elemento curvo che ricorda un po' la vecchia sottolineatura del nome e un po' le "foglioline" di LeU. Questo contrassegno-contenitore - che rischia un po' l'effetto "cuscinetto a sfera" o "Lista del Grillo parlante" - sarà lo stesso in entrambi i collegi, con l'unica variante della candidata indicata: a Trento sara ospitato il nome di Giulia Merlo, a Pergine Valsugana quello di Cristina Donei.
Non risulta nuovo, invece, l'emblema della coalizione di centrodestra che a Trento candida Martina Loss e a Pergine schiera Mauro Sutto (entrambi consiglieri comunali leghisti in carica). Il contrassegno, infatti, è esattamente lo stesso utilizzato da quell'area politica alle elezioni suppletive che si sono tenute il 20 gennaio a Cagliari: un fregio chiaramente composito, che contiene - disposte a triangolo - le miniature dei simboli che la Lega - Salvini premier, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno presentato alle ultimi elezioni politiche. Nessuna delle tre grafiche prevale, anche se in questo caso, come detto, la Lega esprime entrambi gli aspiranti deputati. Non essendo stato presentato alle ultime politiche un simbolo del genere, in ogni caso, un esemplare della grafica è stato depositato unitamente ai documenti di ciascuna candidatura.
Proprio come in Sardegna, invece, non c'è stato bisogno di depositare il contrassegno del MoVimento 5 Stelle a sostegno delle candidature di Lorenzo Leoni (Trento) e Rosa Rizzi (Pergine Valsugana): l'emblema utilizzato dal M5S, infatti, è esattamente identico a quello già depositato al Ministero dell'interno prima delle elezioni politiche del 2018. Com'è noto, in un primo tempo a Cagliari l'ufficio elettorale aveva chiesto comunque il deposito locale (e, in mancanza di esso, aveva escluso la candidatura di Luca Caschili per il MoVimento), ritenendo che tutto il materiale utile per l'elezione suppletiva dovesse essere consegnato nello stesso momento; l'Ufficio elettorale nazionale, tuttavia, aveva riammesso il M5S, precisando che il procedimento propedeutico alle suppletive è solo accessorio rispetto a quello delle elezioni politiche, per cui i simboli già depositati in quell'occasione conservano la loro validità e vanno semplicemente richiamati, mentre occorre depositare assieme ai documenti di candidatura gli emblemi anche solo in parte nuovi (come appunto gli altri due già visti).
Le schede per queste nuove suppletive, dunque, saranno assai poco affollate, soprattutto rispetto a quelle delle elezioni europee (che nella circoscrizione Nord Est comprenderà ben 17 liste); non è improbabile, tuttavia, che nei prossimi mesi si preparino altre sostituzioni di eletti in Parlamento, rimettendo di nuovo in moto la macchina elettorale e dando ai cultori di grafica politica - magari - qualche soddisfazione in più. 

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