I colpi di scena non mancano mai sotto elezioni: questa è una costante, particolarmente valida per le elezioni europee, che ormai ci hanno abituato a cambiamenti negli ultimi giorni disponibili, dovuti soprattutto ai tentativi di raggiungere la soglia del 4%. A volte, però, le novità elettorali e simboliche hanno altre origini, anche semplicemente la scelta di dire "sì" o "no" a un determinato progetto.
Oggi per esempio Diem25, Movimento per la democrazia in Europa 2025, realtà paneuropea fondata dall'ex ministro greco Yanis Varoufakis, ha diffuso i risultati di un sondaggio effettuato tra il 27 marzo e il 1° aprile tra i propri militanti (si parla di 2mila risposte), messi di fronte alla scelta tra la partecipazione alle elezioni europee in Italia nella lista che il Partito della Sinistra europea sta costituendo (e correrà senza bisogno di raccogliere le firme) e la decisione di non partecipare a quella formazione, continuando a costruire il Movimento. "Se sceglierete di competere nelle elezioni per il Parlamento Europeo - si leggeva nel post con cui si è indetto il voto - il coordinamento dell’Ala Elettorale e il nostro NC sono pronti a portare alle urne il nostro Green New Deal e discuterlo in tutte le strade e le piazze che attraverseremo in queste prossime settimane. Se così sarà, avvieremo subito dopo la chiusura del voto, la consultazione per decidere i volti e le storie che rappresenteranno DiEM25 e Primavera Europea in questa competizione. Se la maggioranza deciderà per l’opzione 2 (cioè per la non partecipazione alla lista della European Left, ndb), saremo chiamati ad assicurare il nostro impegno non solo nel continuare a costruire il Movimento, ma anche a partecipare al meglio alle elezioni regionali e locali".
Ebbene, la scelta di non concorrere alla lista del Partito della sinistra europea è risultata, sia pure di poco, prevalente, con il 51,52% dei consensi. Ciò, naturalmente, ha conseguenze immediate: la prima e più evidente è che nella competizione europea - almeno per quanto riguarda l'Italia - non ci sarà più traccia della Primavera europea, cioè del progetto elettorale transnazionale pensato in un primo tempo appunto dal gruppo fondato da Varoufakis.
Se così è, evidentemente le rondini legate a European Spring non potranno comparire più nel simbolo che le formazioni legate alla European Left si stanno dando a partire da una consultazione dei loro simpatizzanti. Esse, come si è visto, erano presenti in quasi tutte le sei varianti messe in votazione e comparivano anche sull'opzione che attualmente sta prevalendo con nettezza, vale a dire quella il cui nome è "la Sinistra", usato in chiave identitaria. "Si trattava chiaramente di bozze - spiegano da Diem25 -. E' chiaro che senza la partecipazione di Diem, le rondini dovranno sparire." Un'eventualità, del resto, che anche lo staff delle forze del Partito della Sinistra europea sembrava avere messo in conto: "il simbolo - avevano scritto - potrà essere modificato, aggiungendo o togliendo elementi grafici, qualora altre soggettività politiche decidano di convergere, o meno, nel percorso".
La scelta di Diem25 di non partecipare alla lista, dunque, rientra tra le ipotesi previste: volare via, in fondo, per le rondini non dovrebbe essere difficile (ma naturalmente coloro che aderiscono a Diem potrebbero tranquillamente votare ugualmente per la lista). Anche se, a quel punto, le somiglianze grafiche con l'esperienza elettorale di Sinistra e libertà delle europee di dieci anni fa aumenterebbero: la parola "sinistra" bianca su semicerchio rosso, la parte inferiore bianca e l'ondina rossa-verde del Gue/Ngl sarebbero una costante, mentre l'esenzione questa volta sarebbe assicurata non dai verdi, ma direttamente dal partito European Left. Quell'esperienza elettorale non andò esattamente bene, finita sotto l'appena introdotta ghigliottina del 4%; chi crede alle coincidenze (anche solo grafiche) potrebbe non essere molto soddisfatto.
Oggi per esempio Diem25, Movimento per la democrazia in Europa 2025, realtà paneuropea fondata dall'ex ministro greco Yanis Varoufakis, ha diffuso i risultati di un sondaggio effettuato tra il 27 marzo e il 1° aprile tra i propri militanti (si parla di 2mila risposte), messi di fronte alla scelta tra la partecipazione alle elezioni europee in Italia nella lista che il Partito della Sinistra europea sta costituendo (e correrà senza bisogno di raccogliere le firme) e la decisione di non partecipare a quella formazione, continuando a costruire il Movimento. "Se sceglierete di competere nelle elezioni per il Parlamento Europeo - si leggeva nel post con cui si è indetto il voto - il coordinamento dell’Ala Elettorale e il nostro NC sono pronti a portare alle urne il nostro Green New Deal e discuterlo in tutte le strade e le piazze che attraverseremo in queste prossime settimane. Se così sarà, avvieremo subito dopo la chiusura del voto, la consultazione per decidere i volti e le storie che rappresenteranno DiEM25 e Primavera Europea in questa competizione. Se la maggioranza deciderà per l’opzione 2 (cioè per la non partecipazione alla lista della European Left, ndb), saremo chiamati ad assicurare il nostro impegno non solo nel continuare a costruire il Movimento, ma anche a partecipare al meglio alle elezioni regionali e locali".
Ebbene, la scelta di non concorrere alla lista del Partito della sinistra europea è risultata, sia pure di poco, prevalente, con il 51,52% dei consensi. Ciò, naturalmente, ha conseguenze immediate: la prima e più evidente è che nella competizione europea - almeno per quanto riguarda l'Italia - non ci sarà più traccia della Primavera europea, cioè del progetto elettorale transnazionale pensato in un primo tempo appunto dal gruppo fondato da Varoufakis.
Se così è, evidentemente le rondini legate a European Spring non potranno comparire più nel simbolo che le formazioni legate alla European Left si stanno dando a partire da una consultazione dei loro simpatizzanti. Esse, come si è visto, erano presenti in quasi tutte le sei varianti messe in votazione e comparivano anche sull'opzione che attualmente sta prevalendo con nettezza, vale a dire quella il cui nome è "la Sinistra", usato in chiave identitaria. "Si trattava chiaramente di bozze - spiegano da Diem25 -. E' chiaro che senza la partecipazione di Diem, le rondini dovranno sparire." Un'eventualità, del resto, che anche lo staff delle forze del Partito della Sinistra europea sembrava avere messo in conto: "il simbolo - avevano scritto - potrà essere modificato, aggiungendo o togliendo elementi grafici, qualora altre soggettività politiche decidano di convergere, o meno, nel percorso".
La scelta di Diem25 di non partecipare alla lista, dunque, rientra tra le ipotesi previste: volare via, in fondo, per le rondini non dovrebbe essere difficile (ma naturalmente coloro che aderiscono a Diem potrebbero tranquillamente votare ugualmente per la lista). Anche se, a quel punto, le somiglianze grafiche con l'esperienza elettorale di Sinistra e libertà delle europee di dieci anni fa aumenterebbero: la parola "sinistra" bianca su semicerchio rosso, la parte inferiore bianca e l'ondina rossa-verde del Gue/Ngl sarebbero una costante, mentre l'esenzione questa volta sarebbe assicurata non dai verdi, ma direttamente dal partito European Left. Quell'esperienza elettorale non andò esattamente bene, finita sotto l'appena introdotta ghigliottina del 4%; chi crede alle coincidenze (anche solo grafiche) potrebbe non essere molto soddisfatto.
Nessun commento:
Posta un commento