venerdì 14 agosto 2015

Il Paladino d'Italia? Sta a Savignano sul Rubicone

Qualcuno ha registrato partiti nuovi o ha in programma di farlo? Se gli è venuto in mente, è possibile che abbia tentato di mettere le mani avanti chiedendo la registrazione del simbolo come marchio. Per cui, se solo si ha un attimo di tempo, si può avere la tentazione di perdere qualche manciata di secondi interrogando il database dell'Ufficio italiano brevetti e marchi: se però la scoperta va incontro al mistero quasi totale, è solo colpa vostra. 
Cercando i simboli registrati contenenti la parola "partito", infatti, l'ultimo depositato in ordine di tempo è quello del Partito Masetti, dal nome - si presume del depositante, signor Michele Masetti di Savignano sul Rubicone.
La domanda, presentata a marzo, risulta ancora in lavorazione; non sapendo nulla sul soggetto proponente, ci si deve limitare a ciò che salta agli occhi, dunque a un'analisi grafica del contrassegno. Intanto bisogna ammettere che l'immagine denota una certa cura: l'anello tricolore in rilievo è stato fatto con attenzione alle ombre e ai riflessi di luce; lo stesso vale per la bandiera con pieghe a onde, che porta in alto e in basso, in una cornicetta bianca, i due slogan legati all'emblema, "Il Paladino d'Italia" e "Fatti e non più parole". L'attenzione ai riflessi si nota anche nella "placchetta" entrale, in cui oltre al cognome del presentatore del simbolo c'è anche la forma abbreviata del "Paladino d'Italia", che a questo punto assurge a vero nome del partito: non può non colpire quella P a pancia allungata, che pure sa di già visto, rimandando un po' a Palombini (il caffè), un po' alla Pirelli. E in effetti, a ben guardare, tutta la grafica del segno rimanda un po' a uno stemmino o un adesivo applicato sulla carrozzeria di un'automobile o di una moto, come usava qualche anno fa.
Ciò detto, però, resta sempre il problema fondamentale: chi è questo Paladino d'Italia, questo Michele Masetti di cui parla il simbolo? Cercando "Partito Masetti" su Google non esce nulla, cercando "Il Paladino d'Italia" invece sì: c'è un sito registrato, con un minimo di informazioni essenziali su questa forza politica di cui ancora ben pochi sanno qualcosa. Masetti si definisce "un cittadino italiano chiuso nel proprio silenzio", accompagnato da sogni e pensieri, che però ha deciso di mettersi in gioco politicamente per combattere un orizzonte di distruzione, sofferenza e ingiustizie.
L'Italia - Masetti ne è certo - sarebbe un paradiso se la sua gente fosse veramente unita. Comincia da lì il progetto per un nuovo paese e una diversa gestione, che contagi le persone una a una, dando voce alle istanze di "una nuova politica più giusta e più equa per tutti", che almeno diminuisca le ingiustizie imperanti. Perché questo, in fondo, per Masetti è la politica: "eliminare tutte le ingiustizie che possiamo".
Il tutto passa attraverso un programma di pochi punti, chiari e non proprio semplici da realizzare, visto l'andazzo comune: una politica che produca "poche leggi ma giuste", che non arricchisca chi la fa ma aiuti il popolo, che sia aperta a chi dalla sua ha - più che titoli di studio - passione, sensibilità, saggezza e amore per il popolo. Una politica che faccia sempre decidere il popolo (e non pochi addetti), visto che la sovranità è sua; una politica che generi una sanità che tratti tutti gli ammalati con umanità (non pietà) e non faccia mancare a nessuno le cure e gli strumenti per migliorare la propria vita; una politica che assicuri a tutti un lavoro (e con esso la dignità), senza che nessuno ne risulti schiavo.
Certamente parte di questo programma è direttamente influenzato da situazioni vissute in prima persona (incrociando un po' di informazioni, risulta che Michele Masetti è una persona diversamente abile, che ha molto lottato e continua a farlo perché i diritti di tutti siano rispettati): il ruolo del paladino è impegnativo e Masetti ha accettato la sfida, vedremo quanti vorranno farlo con lui.

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