venerdì 21 agosto 2015

Sud Europa, dieci anni dopo Funari

Correva l'anno del Signore 2004: l'anno di elezioni europee, sì, ma anche di elezioni amministrative, il turno più corposo. Tutti guardarono al voto a Bologna (quelle di Sergio Cofferati contro Giorgio Guazzaloca, epiche dopo la sconfitta sanguinosa del centrosinistra cinque anni prima) e Firenze, le altre città ebbero le briciole dell'attenzione. 
Ancora peggio, in realtà, andò alle elezioni provinciali, vera cenerentola della copertura informativa di quei giorni: qualcosa riuscì a conquistarsi Milano (che cambiava colore, dalla forzista Ombretta Colli all'allora Ds Filippo Penati), le altre ebbero lo spazio di tre, massimo cinque secondi al telegiornale. Eppure, soltanto due mesetti prima, a Napoli la partita poteva essere ben diversa: già, perché tra i candidati alla guida della provincia partenopea, doveva esserci un romano doc, l'autoproclamatosi giornalaio più famoso d'Italia, in due parole Gianfranco Funari.
Era il 22 aprile e le agenzie avevano battuto la notizia: "Un movimento meridionalista che si 
ispira alla prima idea di federalismo, quella di Bossi e Miglio: sono i principi ispiratori di Magna Graecia Sud Europa, il movimento meridionalista che alle prossime elezioni provinciali a Napoli candiderà alla presidenza il giornalista televisivo Gianfranco Funari". Lui stesso precisò di non essere "un meridionalista improvvisato", di non avere legami con alcun partito ("Sono collegato soltanto al Sud") e annunciò una campagna elettorale "televisiva, per la strada, tra la gente", con la convinzione che "le forze per far splendere il sud ci sono".
Sulla scheda, però, il simbolo Magna Graecia Sud Europa e il nome di Funari non arrivò mai (mentre ci arrivò quello di Adel Smith, allora candidato dalla Lega Sud alla guida della provincia e già noto contestatore di crocifissi). Di notizie se ne trovano poche, per lo meno in rete: c'è chi parla di raggiro da parte di chi doveva raccogliere le firme, secondo altri le sottoscrizioni necessarie erano state rubate (con contorno di minacce di morte al giornalista). In ogni caso, della candidatura Funari - la seconda abortita, dopo a quella a sindaco di Milano nel 1997 - non si parlò più.
Il simbolo, invece, rispuntò a distanza di dieci anni esatti: il cuore a contorno rosso, su fondo blu e la scritta "Sud" su freccia-cartello verde tornò sulla scena politica locale al fianco di Fausto Sacco: doveva essere lui il candidato per la provincia di Avellino nel 2004, mentre ora di Magna Graecia Sud Europa è il segretario. "Il Movimento politico nato alcuni anni fa per tutelare le istanze del mezzogiorno - ha dichiarato l'anno scorso - è pronto a riavviare le proprie attività politiche in vista delle prossime elezioni regionali". Era prevista la partecipazione alle regionali calabresi del 2014 e a quelle campane di quest'anno; anche stavolta, però, le liste non sono state presentate. Il cuore del Sud Europa, però, probabilmente batte ancora. 

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