giovedì 9 aprile 2015

Popoli e identità: ecco com'era il simbolo che Salvini non userà

Il cammino verso le elezioni regionali procede: probabilmente sarà il primo banco di prova per Noi con Salvini, il nuovo progetto politico pensato per le regioni del Sud dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini. Ma proprio mentre si attende la messa alla prova delle urne del nuovo emblema, per ironia della sorte è stato svelato il volto di una strada possibile, ma accantonata dal Carroccio.
Il simbolo depositato
A novembre del 2014, in effetti, vari media avevano dato la notizia del deposito – in data 25 settembre – di una domanda di registrazione di marchio presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi, proprio a nome di Matteo Salvini. Esso era intitolato "Popoli e identità": in quel momento non c'era alcun allegato grafico, ma ci si doveva accontentare della descrizione fornita dalla scheda, "il marchio è costituito dalla dicitura popoli e identità, basta euro, lega salvini, salento"; la stessa pagina indicava come colori usati per il marchio "bianco, giallo, azzurro, blu". Niente disegni o raffigurazioni di qualche tipo, solo parole e colori: poteva partire da lì il nuovo corso dei sostenitori di Salvini, da un marchio che si voleva proteggere, oppure era un semplice tentativo di confondere le acque?
La prova fatta da questo sito
L'assenza di ogni allegato grafico spinse molti a fare supposizioni circa la possibile resa di quelle poche informazioni contenute nella scheda: anche chi scrive provò a dare un pronosico, immaginando i vari elementi, la loro posizione, nonché font e colori da utilizzare. Da pochissimo tempo, tuttavia, è stata resa nota la grafica legata a quella scheda. Non era impossibile immaginare che un residuo di font Optima – lo stesso usato almeno dal 1992 per la dicitura "Lega Nord" – ci fosse anche nella nuova grafica, così come era facile collocare il "Basta euro" nella parte inferiore del cerchio, in giallo su segmento blu e con il simbolo della moneta. Il resto era un terno al lotto e in effetti non ci si è andati troppo vicino. 
Lega e Salvini sono ben visibili, grazie a un gioco di "positivo-negativo" tra azzurro e bianco che li fa risaltare, anche se era difficile immaginare che come carattere sarebbe stato usato un Calibri leggermente allargato. Così come non sarebbe stato automatico pensare a un tocco di grazia per gli elementi congiuntivi, in particolare per la "e" di "Popoli e identità" e il "con" che è stato delicatamente e invisibilmente posato tra Lega e Salvini, quasi a non voler personalizzare troppo il soggetto politico, senza sminuire il ruolo del leader. Da registrare, in compenso, la sparizione della parola "Salento", che pure nella scheda era indicata. Probabilmente si è voluto depositare un simbolo "universale", che potesse eventualmente essere personalizzato a seconda dei luoghi o potesse correre uguale in ogni realtà, ma allora perché inserirla in descrizione? Se, come è probabile, il segno non verrà utilizzato, il quesito resterà lì, sospeso, come è sospesa a tutt'oggi la domanda di registrazione del segno come marchio. Così si vive, sospesi, se vi pare...

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