Lo si sapeva da tempo: in Puglia non ci sarà il simbolo di Area popolare perché Nuovo centrodestra e Udc prendono strade piuttosto diverse. Il primo sosterrà Francesco Schittulli assieme ai fittiani (e a Fratelli d'Italia), mentre il partito di Cesa sarà al fianco di Michele Emiliano, dunque del centrosinistra. Gli attuali utilizzatori dello scudo crociato, peraltro, non saranno da soli nella loro corsa, ma riuniti con altre forze sotto la dicitura "Popolari con Emiliano presidente".
L'emblema del cartello - bisogna ammetterlo - è tutto meno che un capolavoro di grafica: al centro, oltre alla "pulce" dell'Udc, ci sono quelle di Centro democratico (ancora con il vecchio arancione) e di Realtà Italia, un movimento politico presente soprattutto nel centrosud e particolarmente in Puglia (nel simbolo ci sono un tricolore sventolante su fondo azzurro e tre sagome bianche di ragazzi abbracciati). Le tre miniature, tuttavia, sono racchiuse all'interno di un cuore blu scuro stilizzato, con il contorno bianco tracciato a colpi di similpennello. E' lecito che gli occhi attenti all'estetica abbiano molte perplessità: certamente questo emblema, in una classifica attenta allo stile, raccoglierebbe pochi consensi.
Qualcuno potrebbe anche rimanere spiazzato dalla dicitura "Popolari" che sormonta i tre fregi: passi per l'Udc, che della Dc continua di fatto a utilizzare lo scudo, ma le altre formazioni? Poi ci si ferma un attimo a riflettere e si capisce che eventuali dubbi non erano e non sono giustificati: alla guida di Cd c'è Bruno Tabacci, che nelle file democristiane ha lavorato a lungo e così pure Angelo Sanza, che era presente alla conferenza stampa di presentazione del simbolo e ha rivendicato "l’orgoglio dell’appartenenza al centro, il recupero dei valori della nostra storia politica". Quanto a Realtà Italia, il suo responsabile nazionale Giacomo Olivieri pensa soprattutto a chiedere un deciso cambio di passo in Regione ("serve riprogrammare e mettere la persona al centro del programma").
Si vedrà presto la sorte di questo gruppo; chissà che nel frattempo, per quel nome "Popolari", non mastichino amaro i Popolari per l'Italia di Mauro, ciò che (legalmente) resta del Ppi e i piemontesi di Italia popolare, che fanno riferimento ad Alberto Monticone e hanno registrato da tempo come marchio la rilettura del simbolo del Popolari-gonfalone (1995), bloccando Silvio Berlusconi quando avrebbe voluto usare l'aggettivo "Popolari" come nuovo nome della sua creatura politica.
L'emblema del cartello - bisogna ammetterlo - è tutto meno che un capolavoro di grafica: al centro, oltre alla "pulce" dell'Udc, ci sono quelle di Centro democratico (ancora con il vecchio arancione) e di Realtà Italia, un movimento politico presente soprattutto nel centrosud e particolarmente in Puglia (nel simbolo ci sono un tricolore sventolante su fondo azzurro e tre sagome bianche di ragazzi abbracciati). Le tre miniature, tuttavia, sono racchiuse all'interno di un cuore blu scuro stilizzato, con il contorno bianco tracciato a colpi di similpennello. E' lecito che gli occhi attenti all'estetica abbiano molte perplessità: certamente questo emblema, in una classifica attenta allo stile, raccoglierebbe pochi consensi.
Qualcuno potrebbe anche rimanere spiazzato dalla dicitura "Popolari" che sormonta i tre fregi: passi per l'Udc, che della Dc continua di fatto a utilizzare lo scudo, ma le altre formazioni? Poi ci si ferma un attimo a riflettere e si capisce che eventuali dubbi non erano e non sono giustificati: alla guida di Cd c'è Bruno Tabacci, che nelle file democristiane ha lavorato a lungo e così pure Angelo Sanza, che era presente alla conferenza stampa di presentazione del simbolo e ha rivendicato "l’orgoglio dell’appartenenza al centro, il recupero dei valori della nostra storia politica". Quanto a Realtà Italia, il suo responsabile nazionale Giacomo Olivieri pensa soprattutto a chiedere un deciso cambio di passo in Regione ("serve riprogrammare e mettere la persona al centro del programma").
Si vedrà presto la sorte di questo gruppo; chissà che nel frattempo, per quel nome "Popolari", non mastichino amaro i Popolari per l'Italia di Mauro, ciò che (legalmente) resta del Ppi e i piemontesi di Italia popolare, che fanno riferimento ad Alberto Monticone e hanno registrato da tempo come marchio la rilettura del simbolo del Popolari-gonfalone (1995), bloccando Silvio Berlusconi quando avrebbe voluto usare l'aggettivo "Popolari" come nuovo nome della sua creatura politica.
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